Il governo di Mauritius vuole abbattere i pipistrelli della frutta a rischio estinzione

Ma il maggior pericolo per i frutteti viene dalle specie “aliene” e ci sono metodi alternativi

[26 Ottobre 2015]

La Species Survival Commission dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN SSC)  è stata informata che il governo di Mauritius ha deciso di attuare un abbattimento di pipistrelli della frutta di Mauritius  (Pteropus niger) perché danneggerebbero i frutteti.   Ma il Bat Specialist Group (BSG) dell’IUCN SSC, che da diversi anni segue da vicino la situazione dei pipistrelli della frutta di Mauritius non è convinta che quello che vuole g fare il governo di Port Luis.  Già nel 2010 l’ex co-presidente del BSG, Paul Racey, e l’ex  coordinatore dell’IUCN SSC Bat Red List, Tony Hutson, andarono a Mauritius per discutere della gestione di questa specie ed incontrarono gli stakeholders per capire la dimensione del problema e fornire consigli.

L’IUCN SSC ricorda che «Il pipistrello della frutta di Mauritius è minacciato a livello globale, essendo indicato come vulnerabile nella Lista Rossa IUCN delle specie minacciate. Lo stato delle minacce per lla specie è stato valutato l’ultima nel 2013. Il pipistrello della frutta di Mauritius ha mostrato una sostanziale contrazione del suo areale, dal momento che una volta aveva popolazioni anche sulle isole di Rodrigues e Réunion. La popolazione che resta a Mauritius è quindi molto importante e l’attuazione di un abbattimento molto probabilmente avrà come risultato un up-listing della specie da vulnerabili a in pericolo o gravemente in pericolo nella Lista Rossa IUCN, il che danneggiare la reputazione di Mauritius come uno dei leader mondiali della conservazione».

Paul Racey e l’università britannica di Bristol, Regno Unito hanno sostenuto insieme al  BSG un progetto di ricerca della Mauritian Wildlife Foundation, approvato addirittura da ministero dell’agro-industria e sicurezza alimentare di Port Luis, per vedere quale siano  l’impatto dei pipistrelli della frutta sui frutteti e gli spostamenti e l’ecologia dell’alimentazione del pipistrello della frutta di  Mauritius. I ricercatori dicono che i risultati di questi studi ed altre informazioni sono stati incoraggianti ed hanno permesso di capire che «Ci sono opportunità per trovare una soluzione praticabile».

L’alto livello di danni ai raccolti dei frutteti  commerciali attribuito ai Pteropus niger  «non è supportato dai risultati della ricerca – dicono all’ICN SSC –  I danni causati dai pipistrelli è piuttosto basso e la maggior parte delle stime che sono state pubblicate dalla stampa sono probabilmente gravate dagli impatti di altri predatori della frutta come gli uccelli e i topi». L’analisi preliminare del progetto della Mauritian Wildlife Foundation  indica che «I pipistrelli della frutta rappresentano circa il 11% dei danni sui grandi alberi di mango e il 3% sui piccoli alberi, mentre gli uccelli sono responsabili dello 0,8% su grandi alberi e dell’8% su piccoli alberi. La maggior parte dei frutti sui piccoli e grandi alberi vanno persi a cause fisiche (non biologiche), come l’essere abbattuti dal forte vento, (20% e 13% rispettivamente). E ‘stato anche riscontrato che circa il 9% della frutta in un frutteto di litchi è stato danneggiato dai pipistrelli, il 16% è caduto a terra a causa della sovra- maturazione e un altro 13% era già marcito sull’albero».

Dovrebbe essere attentamente esaminato anche l’impatto dei predatori della frutta diversi dai pipistrelli, con particolare attenzione per tre specie di uccelli potenzialmente dannose introdotti dall’uomo: la Maina comune (Myna Acridotheres tristis), il bul bul dalle orecchie rosse (Bulbul Pycnonotus jocosus) e il parrocchetto dal collare (Psittacula krameri),ai quali vanno aggiunti i danni più che probabilmente provocati da altri due “alieni”: il ratto nero (Rattus rattus), ormai comunissimo a Mauritius, e il macaco cinomolgo (Macaca fascicularis). .

Il team di Racey  dice che «Le affermazioni che la popolazione del pistrello della frutta di Mauritius è in aumento in modo esponenziale ed ora conta oltre 90.000 individui sono improbabili. Il metodo di conteggio, basato sul disturbo, utilizzato per le stime non è considerato una best practice per la rilevazione e il monitoraggio di specie coloniali  come gli Pteropus, dato che si traduce in un doppio conteggio e in stime gonfiate. Questo si aggiunge ad ulteriori computi, dato che i pipistrelli si disperdono ampiamente attraverso Mauritius e un dato individuo può utilizzare diversi posatoi. Le indagini svolte da parte della Mauritian Wildlife Foundation suggeriscono una popolazione intorno ai 0.000 che potrebbero ora essere al livello massimo che l’habitat attuale è in grado di supportare». Gli abbattimenti di volpi volanti effettuati in Australia si sono rivelati in gran parte inefficaci, visto che i pipistrelli della frutta sono estremamente mobili e che pipistrelli uccisi vengono sostituiti da altri pipistrelli che vengono da altre parti.

Inoltre i ricercatori fanno notare che l’abbattimento dei pipistrelli solleva questioni etiche e per la tutela del loro benessere, «poiché provocherà inevitabilmente animali feriti. Inoltre, qualsiasi abbattimento tra agosto e dicembre coinciderà con il periodo della riproduzione, quando ci saranno pipistrelli femmine in gravidanza o in allattamento. I giovani rimasti orfani rimasti nella colonia moriranno di fame, una fine disumana».

Il “Position statement on the culling of the Mautitius fruit Bat” dell’IUCN SSC , sottolinea che «Qualsiasi abbattimento di una specie autoctona deve essere corroborato da informazioni adeguate sulle tendenze e le fluttuazioni demografiche e i dati sui tassi di riproduzione, in modo che l’impatto dell’abbattimento possa essere previsto con precisione. Questi dati sulla produttività e la sopravvivenza non sono disponibili per il pipistrello della frutta di Mauritius. Tuttavia, altre specie di Pteropus studiate in natura  hanno tutte tassi molto lenti di riproduzione e crescita della popolazione. Le femmine possono tutt’al più dare vita a un giovane ogni anno, la gravidanza può durare fino a sei mesi, e le madri allattano  i loro cuccioli per 3-4 mesi. La maturità sessuale non viene raggiunto fino al secondo anno. Queste caratteristiche dei grandi pipistrelli della frutta, come il Pipistrello della frutta di Mauritius, fanno sì che le popolazioni siano lenti a recuperare dalle riduzioni e sono quindi altamente vulnerabili a ulteriori perturbazioni come i cicloni. I cicloni tropicali provocano alti livelli di fame e mortalità, facendo precipitare il declino delle popolazioni di pipistrelli di frutta endemiche dell’isola, che può superare il 95%. Il Mauritius Meteorological Services segnala un aumento dal 1975 del numero di tempeste che raggiungono la forza di ciclone tropicale e prevede  un ulteriore aumento della frequenza e intensità dei cicloni. Popolazioni stabili sono fondamentali se i pipistrelli della frutta di Mauritius dovranno sostenere la mortalità causata da cicloni».

Inoltre, i pipistrelli della frutta di Mauritius hanno un ruolo fondamentale nell’impollinazione e nella dispersione dei semi della flora autoctona del Paese insulare africano, mantenendo così la biodiversità vegetale negli habitat fortemente frammentati di Mauritius. A questo va aggiunto che Mauritius ha già subito  l’estinzione della Piccola volpe volante delle mascarene  (Pteropus subniger) e della volpe volante di Rodrigues (Pteropus rodricensis), due delle tre specie di  Pteropus  che una volta contribuivano  a questi servizi ecosistemici. «La vitalità dell’habitat endemico di Mauritius ora dipende dalla presenza di robuste popolazioni di Pteropus niger», dicono al Bat Specialist Group.

L’IUCN SSC  manda a dire al governo di Mauritius che «Ci sono mezzi più efficaci per ridurre i danni alle coltivazioni che l’abbattimento del pipistrello della frutta. La compensazione è di gran lunga il più efficace e ci congratuliamo con il Governo per le iniziative di compensazione che sta attuando. Chiediamo che questo approccio sia raffinato ed esteso. Ci rendiamo conto che il governo ha preso in esame altre misure di mitigazione e sollecitiamo ulteriori studi che esaminino la riduzione delle dimensioni degli alberi, reti dei sistemi frammentati, utilizzo di panicle bags, deterrenti e break crops che sono state attuati con successo altrove». Ma prende anche atto che lo studio della Mauritian Wildlife Foundation dimostra che c’è un significativo spreco di frutta per i raccolti fatti in ritardo e che «Ciò suggerisce che ci possono essere opportunità per la gestione più efficace delle coltivazioni di frutta».

C’è la radicata convinzione che ci sia un conflitto tra le volpi volanti e la frutticoltura commerciale, ma i ricercatori dicono che «Le prove che abbiamo esaminato indicano che i pipistrelli sono accusati di perdite causate da altri predatori della frutta e da altre cause. E’ probabile che l’entità dei danni causati da pipistrelli sia stata gonfiata dai coltivatori della frutta e dalla stampa popolare. Inoltre, facciamo notare che in un recente studio sugli atteggiamenti dei mauriziani nei confronti delle volpi volanti, oltre l’80% degli intervistati non ha sostenuto la caccia o l’abbattimento di pipistrelli, a riprova del fatto che meno del 10% degli intervistati ha mostrato atteggiamenti negativi nei confronti pipistrelli».

Eppure Mauritius – famosa per essere la patria di uno di simboli dell’estinzione: il Dodo – si è costruita un’ottima immagine internazionale per l’alta qualità della sua protezione della natura che si basa su approcci innovativi e sulla scienza ed è considerato uno dei pochi Paesi in cui è stato invertito il trend in calo di molte specie in pericolo di estinzione.

La IUCN Species Survival Commission «esorta il governo di Maurizio a sviluppare una gestione dei pipistrelli della frutta con lo stesso tipo di approccio basato sull’evidenza, che ha funzionato così bene per le altre specie nel paese. L’IUCN SSC incoraggia il governo a cercare soluzioni non letali per il conflitto tra pipistrelli della frutta e coltivazioni commerciali, ed è a disposizione per consigliare su questo tema – in particolare attraverso l’esperienza dello Specialist Group Bat».