Il Perù avvia il dialogo con gli indios Mashco-Piro incontattati (FOTOGALLERY)

Survival: «Enormi rischi di malattie mortali per gli indios incontattati»

[31 Luglio 2015]

Il governo peruviano ha annunciato l’intenzione di avviare il dialogo con un gruppo di Mashco-Piro incontattati, messi in grave pericolo dal contatto sporadico con gli esterni. A cercare di comunicare con la tribù saranno gli Yine, che abitano nell’area e parlano una lingua simile a quella dei Mashco-Piro. La decisione del governo di Lima arriva dopo i sempre più frequenti avvistamenti del gruppo, composto da circa 30 Indios, ai margini del Parque Nacional del Manu che si estende tra le province di Paucartambo nel Cusco e di Manú  a  Madre de Dios. nel sudest dell’Amazzonia peruviana.

Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, è abbastanza preoccupata per la ntizia e chiede chiarimenti. Ecco il suo commento: «Quando sono i membri di una tribù ad avviare il contatto, il governo coinvolto ha il dovere di intervenire prontamente e con decisione per cercare di ridurre l’alto rischio di perdere vite umane. I requisiti generali da osservare sono due: 1) Se il contatto non era atteso e quindi nell’area non è già presente un team di medici esperti e di assistenti, questi devono recarvisi immediatamente – dopo un necessario periodo di quarantena. Il team deve essere addestrato ed equipaggiato per affrontare le particolari circostanze che generalmente si verificano all’inizio delle storie di contatto. Deve rimanere sul campo a lungo termine, ma deve allo stesso tempo cercare di evitare di spingere gli indigeni alla dipendenza. Questo prerequisito, seppur elementare, raramente viene adeguatamente rispettato. 2) La terra della tribù deve essere protetta per garantirne la proprietà e l’utilizzo da parte degli indigeni, e i confini devono essere controllati per prevenire le incursioni di persone non autorizzate. Gli estranei devono essere tenuti lontani anche nel caso in cui gli indigeni lascino volontariamente i confini della propria terra. Il contatto non deve essere avviato da nessun altro se non dalla tribù in questione, poiché quasi tutti i contatti causano una perdita di vite».

Il gruppo di Mashco-Piro incontattati era già stato avvicinato  nel settembre 2014 e, una missionaria avventista di una comunità indigena locale è arrivata con una barca della compagnia turistica Expediciones Vilca ed ha lasciato, come dimostrano le foto che pubblichiamo, cibo, vestiti, bibite gasate e persino birre per gli indios, «esponendoli al grave rischio di contrarre malattie verso cui non hanno difese immunitarie» dice Survival. Solo due settimane prima Survival e la La Federación Nativa del Río Madre de Dios y Afluentes, (Fenamad)  avevano denunciato il pericolo di “safari umani”  e l’aumento degli incontri tra esterni e Indiani incontattati.

A maggio di quest’anno c’è stato un violento conflitto tra la tribù Mashco-Piro e una comunità indigena del luogo.

E’ dagli anni ’90 che Survival chiede al governo peruviano di rispettare i diritti territoriali dei Mashco-Piro e di impedire l’invasione della loro terra da parte di esterni, ma dice che «La risposta è stata lenta e inadeguata.La situazione ha raggiunto oggi un punto di crisi». Infati, le misure adottate dal ministero della cultura peruviano non soddisfano le richieste dei popoli indigeni locali. Fenamad chiede al governo di:  ampliare la Riserva Madre de Dios, dove sono stati visti i Mashco-Piro , includendo 1,2 milioni di ettari del territorio ancestrale delle tribù incontattate; attivare ed addestrare un team i esperti per presidiare le postazioni di guardia locali, e dare alle guardie locali il potere di arresto per impedire ai taglialegna illegali e ai trafficanti di droga di invadere la regione.

Survival ha inoltre condannato come pericoloso e fuorviante il “contatto controllato” auspicato dagli antropologi statunitensi  Robert Walker e Kim Hill in un articolo pubblicato su Science, «poiché rischia di incentivare il contatto forzato con altri gruppi incontattati». Per l’Ong, «L’idea che, con le adeguate misure di sicurezza, il contatto con le tribù isolate possa avere un esito positivo è pericolosamente ingenuo. Il Brasile è il paese con la maggiore esperienza in questo campo ma, nonostante ciò, due donne Awá contattate di recente sono oggi gravemente malate di tubercolosi perché sono state lasciate per mesi senza cure adeguate».

Qualche tempo fa un gruppo di Mashco-Piro, più grande e apparentemente in salute, aveva conquistato i titoli dei giornali perché  erano usciti dalla foresta e chiesto beni a una comunità indigena stanziale. «Tuttavia – avverte Survival – sebbene alcune tribù incontattate scelgano di entrare sporadicamente in contatto con altri gruppi indigeni per effettuare scambi, questi episodi non devono essere interpretati come un desiderio di sedentarizzarsi o di avviare un contatto stabile con la società dominante».

Stephen Corry, direttore generale di Survival, conclude: «Il rispetto dei diritti territoriali è fondamentale per evitare che le tribù amazzoniche vengano sterminate: se le loro terre non saranno protette, le tribù incontattate rischiano la catastrofe. I diritti territoriali dei Mashco-Piro sono riconosciuti sia dalla legge nazionale sia da quella internazionale; la sopravvivenza della tribù dipende in gran parte dal grado di rispetto di questi diritti».