Il ritorno della gru Cassandra in Thailandia (FOTOGALLERY)

Successo del progetto Undp per salvare anche il gambecchio becco a spatola e il giglio Crinum thaianum

[28 Gennaio 2020]

Negli ultimi 30 anni la Thailandia ha avuto un rapido sviluppo e se ‘industrializzazione, l’urbanizzazione e l’intensificazione dell’agricoltura e della pesca hanno permesso a numerosi thailandesi di uscire dalla povertà, questo ha avuto forti impatti sul territorio, gli habitat naturali e la qualità dell’acqua e dell’aria.

Secondo l’United Nations development programme (Undp), «Il sovrasfruttamento delle risorse naturali del Paese fa pesare una pesante minaccia sula biodiversità: 575 specie sono nella Lista Rossa dell’Iucn e 1.058 specie sono minacciate a livello nazionale».

In Thailandia l’Undp si è dato un duplice obiettivo: «rafforzare le risposte politiche e istituzionali per la conservazione delle specie minacciate; conservare gli habitat di tre specie minacciate in tre zone». Si tratta della gru Sarus orientale (Antigone antigone sharpie, o gru Antigone), del gambecchio becco a spatola (Eurynorhynchus pygmeus) e del giglio d’acqua Crinum thaianum

Un progetto avviato nel 2016 e che si basa sula collaborazione tra diverse organizzazioni comunitarie e produttori locali che lavorano con lo stesso obiettivo: salvare le specie minacciate mantenendo allo stesso tempo la produttività e la sostenibilità dell’economia. L’Undp spiega che «Più precisamente, l’accento viene messo sull’armonia e la simbiosi tra le specie minacciate e le comunità locali. I risicoltori, I proprietary di frutteti o i raccoglitori di sale marino».

Da 40 anni la Lista Rossa Iucn classifica la gru Sarus orientale vulnerabile all’estinzione e questo magnifico e grande uccello – che raggiunge gli 1,8 metri di altezza e i 10 Kg di peso – era considerato estinto in Thailandia a causa del degrado del suo son. Le gru Cassandra orientali frequentano soprattutto le zone umide naturali, ma non disdegnano le risaie.

Grazie al sostegno del progetto Undp, lo zoo di Korat, Zoo Thailand e il Dipartimento dei Parchi Nazionali della Thailandia hanno sviluppato un programma di riproduzione e reintroduzione che ha avuto successo e le gru sono ritornate in tre zone umide della provincia di Buriram.

Ma l’Undp avverte che «Malgrado questa reintroduzione riuscita, le zone dell’habitat della gru Sarus orientale non sono classificate come zone di conservazione, il che può provocare un conflitto con le zone di produzione agricola. Senza la cooperazione degli abitanti, insieme alla protezione giuridica degli habitat e alla loro integrazione nella pianificazione settoriale, le gru resteranno un pericolo critico di estinzione».

E’ per questo che il progetto Undp aiuta anche le comunità locali a sviluppare pratiche agricole biologiche nelle zone umide interessate dal ritorno delle gru. Il coordinatore del progetto, il ricercatore thailandese Nuchjaree Purchkoon, evidenzia che «Il nostro compito è quello di vigilare affinché esseri umani e gru possano coesistere».

I risicoltori che vivono nelle aree del progetto che trovano un nido di gru Cassandra orientale e ne informano il capovillaggio ricevono un compenso per proteggere il nido e per evitare di utilizzare concimi chimici. Il riso biologico Hom Mali viene anche chiamato Sarus Rice proprio per evidenziare il lavoro di conservazione e sostenibilità dei contadini locali e l’Undp fa notare : «Benché la capacità di produzione d sia ancora limitata a causa delle condizioni meteorologiche e della quantità d’acqua, i produttori locali adesso possono vendere il loro riso a un prezzo migliore». in questo quadro, lo status della gru Sarus in Thailandia è passato da “estinto alo stato selvatico” a specie “in pericolo critico”, grazie soprattutto al programma di reintroduzione a Buriram.

Il gambecchio becco a spatola è un piccolo e rarissimo uccello limicolo migratore che si riproduce l’estate nella Russia nor-orientale e che passa (ma sarebbe meglio dire passava) l’inverno nell’Asia meridionale e nel sud-est asiatico. Di questo uccello, che setaccia con il suo singolare becco le paludi di acqua salata alla ricerca di piccole prede, ormai rimangono solo 400 esemplari e il suo declino è dovuto alla perdita di habitat nelle zone di riproduzione e in quelle dove fa scalo durante le sue lunghe migrazioni o sosta in inverno, il tutto aggravato dal bracconaggio con le reti da uccellagione e dagli effetti del riscaldamento globale.

In Thailandia la più grave minaccia per il gambecchio becco a spatola viene dalla conversione delle paludi salate in stagni più profondi per lo sfruttamento industriale delle risorse. Nella comunità costiera di Khok Kham, un habitat essenziale per gli Eurynorhynchus pygmeus, la raccolta tradizionale del sale crea le condizioni favorevoli per la protezione di numerose specie di uccelli limicoli migratori. Ma ormai in questa comunità restano solo 28 produttori di sale con il metodo tradizionale.

Duangjan Kladkleep, presidente del gruppo femminile della comunità produttrice di sale di Khok Kham, ha detto all’Undp che «La raccolta tradizionale del sale sta rapidamente scomparendo dalla Thailandia. Eppure tutti hanno ancora bisogno di sale». Ed è per questo che il progetto punta a fare in modo che venga riconosciuta la simbiosi tra salvaguardia della biodiversità e sviluppo sostenibile, promuovendo la commercializzazione dei prodotti derivati dal sale raccolto in maniera tradizionale e fornendo ai piccoli produttori locali una formazione per vendere il loro sale attraverso il commercio online. Grazie a questo, il gruppo di donne di Khok Kham può avere delle discrete entrate certe vendendo in particolare il fior di sale, che si produce con la parte superficiale dell’acqua delle saline.

Il Giglio d’acqua Crinum thaianum, chiamato Regina del fiume, è una rara pianta minacciata di estinzione endemica dei corsi d’acqua delle province thailandesi di Ranong e Phang Nga. La Regina del fiume fiorisce tra ottobre e dicembre e fornisce protezione e cibo a numerose specie di fauna acquatica, ma è minacciata da i dragaggi, dal raccolto non sostenibile allo stato selvatico e dai cambiamenti delle sponde fluviali dovuti all’erosione dei suoli.

Pour garantire il ritorno del Crinum thaianum, il progetto Undp favorisce l’agricoltura biologica e la salvaguardia degli habitat naturali e sensibilizza gli abitanti delle due province all’importanza dell’agriturismo.

Dal 2015, ogni anno a Ranong si festeggia la giornata del Giglio d’acqua ed è stato realizzato un centro di formazione e conservazione per incoraggiare la partecipazione comunitaria. Inoltre sono state identificate delle zone destinate all’agriturismo per salvaguardare la flora della regione, compresi il mangostano, il longkong e il caffè.

L’Undp conclude: «Grazie a una comprensione e a una collaborazione a tutti i livelli, il progetto dimostra che la gestione sostenibile degli habitat di tre specie minacciate di estinzione può essere utile per gli ecosistemi nel senso più ampio, senza danneggiare la produttività e il sostentamento degli agricoltori. Sulla base di questo lavoro, l’ufficio delle risorse nazionali e la pianificazione ambientale della Thailandia propone di elencare nuovi siti di sosta per gli uccelli migratori a Buriram e Khok Kham, al fine di proteggerli».