Il virus Zika alla conquista dell’America. Rischio microcefalia nei neonati?

In Brasile, El Salvador e Colombia si chiede alle donne di non rimanere incinta

[25 Gennaio 2016]

La Zika è una malattia causata da un virus trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, in particolare le Aedes aegypti, chi ne è colpito presenta febbre molto elevata, esantema e congiuntiviti che durano da 2 a 7 giorni. Attualmente non esistono né un vaccino né un trattamento specifico per curare la Zika e la miglior forma do prevenzione consiste nel proteggersi dalle punture delle zanzare. La Aedes aegypti, è anche quella che trasmette dengue, chikungunya e febbre gialla nei Paesi tropicali.

Il virus è presente in Africa, nelle Americhe, in Asia e in Oceania. L’organizzazione mondiale della sanità (Oms)  spiega che «Il virus della Zika è un virus emergente trasmesso dalle zanzare che è stato identificato per la prima volta in Uganda, nel 1947 nei macachi, attraverso un rete di monitoraggio della febbre gialla selvatica. Posteriormente, nel 1952, è stata identificata negli esseri umani in Uganda e nella Repubblica unita della Tanzania».

La Zika è un flavivirus del quale non si conosce ancora bene il tempo di incubazione, che probabilmente è però di pochi giorni. Grossi focolai si sono verificati nella Polinesia Francese nel 2013 e in Brasile nel 2015, e le autorità sanitarie dei due Paesi hanno evidenziato potenziali complicazioni nei urologiche e autoimmuni provocate dal virus della Zika. Recentemente nel nordest del Brasile è stato osservato un aumento del virus nella popolazione che è corrisposto ad un aumento dei bambini nati con microcefalia. Le ricerche scientifiche realizzate nei focolai brasiliani e polinesiani stanno trovando prove sempre più numerose della relazione tra Zika e microcefalia, anche se l’Oms avverte che «Sono necessarie maggiori ricerche per comprendere questa relazione» e che bisogna tener conto di altre possibili cause.

I primi focolai di Zika del Pacifico sono stati descritti nel 2007 a Yap e nel 2013 nella Polinesia Francese; in America del Sud in Brasile e Colombia; In Africa a Cabo Verde en 2015. Da allora, 13 Paesi delle Americhe hanno notificato infezioni sporadiche di  Zika «Il che – secondo l’Oms – indica che sta avendo una rapida espansione geografica».

La situazione sembra particolarmente difficile nelle Americhe, dove la Aedes aegypti è presente in tutti i Paesi ad eccezione del Canada e della parte continentale del Cile e l’Oms sottolinea che la Zika sembra aver ormai raggiunto tutti i Paesi e territori della regione dove si trova l’Aedes aegypti.

La Zika, che non è particolarmente dannosa per un essere umano, sembra però fortemente pericolosa per le donne incinte che rischiano di dare alla luce figli con malformazioni genetiche o nati morti. Per questo l’Oms ha invitato le donne che pensano di recarsi in zone colpite dalla Zika  a consultare il personale medico e, se possibile, a rinviare il viaggio.

In Brasile i casi di malattie neonatali causate dalla Zika si pensa siano circa 2.700 e in alcune aree le autorità hanno chiesto alle donne di evitare di rimanere incinta, la stessa raccomandazione è stata fatta dal governo di El Salvador e in alcune zone della Colombia.

Il virus della Zika può essere  diagnosticato in tempo reale, ma purtroppo può anche essere confuso con altri flavivirus, come la dengue, la< febbre del Nilo Occidentale e la febbre gialla. La prevenzione può avvenire solo attraverso una riduzione radicale del numero di zanzare e di “bonifiche” dell’ambiente in cui prosperano, riducendo così la possibilità di contatto tra zanzare e persone.

L’Oms consiglia di utilizzare repellenti contri o gli insetti, di indossare vestiti di colori chiari che coprano la maggior superficie possibile del corpo. Inoltre bisogna difendere abitazioni e luoghi pubblici con zanzariere e trappole per zanzare. Inoltre occorre svuotare, pulire e coprire contenitori ed utensili dove può accumularsi acqua, compresi gli pneumatici abbandonati, per ridurre i luoghi di riproduzione delle zanzare. L’atra raccomandazione dell’Oms è quella di prestare particolare attenzione a chi non è in grado di difendersi adeguatamente da solo, come i bambini, gli infermi e gli anziani.

Se si manifestano focolai di Zika, le autorità possono raccomandare fumigazioni con insetticidi  raccomandati dall’Oms che possono essere utilizzati anche come larvicidi per trattare recipienti di acqua relativamente grandi.