International Day for Biological Diversity: la biodiversità è alla base dello sviluppo sostenibile

Ban ki-Moon e de Sousa Dias: un futuro in cui l’umanità viva in armonia con la natura

[22 Maggio 2015]

Nel 2000 l’Onu ha designato il 22 maggio International Day for Biological Diversity  per favorire la comprensione dell’importanza della biodiversità e per festeggiare l’adozione del testo della Convention on biological diversity (Cbd)  avvenuta il 22 maggio1992 a Nairobi. Secondo la Cbd «Il tema di quest’anno, “Biodiversità per lo sviluppo sostenibile”, riflette l’importanza degli sforzi a tutti i livelli per istituire  una serie di  Sustainable Development Goals (Sdg) nell’ambito della Agenda per lo sviluppo post-2015  delle Nazioni Unite per il periodo 2015-2030 e l’importanza della biodiversità per la realizzazione di sviluppo sostenibile». la Cbd evidenzia che «Il destino dell’umanità è strettamente legato alla diversità biologica – la varietà della vita sulla terra. La biodiversità è essenziale per lo sviluppo sostenibile e il benessere umano. Gli esempi sono numerosi: La biodiversità è una risorsa vitale per le economie globali e locali; La produzione alimentare dipende dalla biodiversità e dei servizi forniti dagli ecosistemi; Anche i rifornimenti di acqua sicura e pulita dipendono anche dalla biodiversità; La biodiversità e gli ecosistemi funzionanti  forniscono beni e servizi essenziali per la salute umana, tra i quali le sostanze nutritive, l’aria e l’acqua pulite e la regolazione dei parassiti e delle malattie basate sui vettori; La biodiversità è la base di mezzi di sussistenza sostenibili; Anche le conoscenze tradizionali associate alla biodiversità sono importanti ed hanno  valore non soltanto per coloro che ne dipendono nella loro vita quotidiana, ma per l’industria e l’agricoltura moderna; La biodiversità è la pietra angolare del lavoro, dei sistemi di credenze ed è la base per la  sopravvivenza di molte donne; La biodiversità ha un ruolo importante nel mitigare i cambiamenti climatici, contribuendo allo stoccaggio a lungo termine del carbonio in un certo numero di biomi; Anche gli ambienti costruiti delle nostre città sono legati alla biodiversità e ne subiscono gli effetti»

Il segretario generale dell’Onu, Ban ki-Moon, ha sottolineato che «La diversità delle forme di vita presenti sulla terra è essenziale per il benessere delle generazioni attuali e future. La salvaguardia, il ripristino e l’utilizzo sostenibile della biodiversità possono contribuire a risolvere tutta una serie di problemi della società. La protezione degli ecosistemi e l’accesso di gruppi di popolazioni povere e vulnerabili ai servizi ecosistemici hanno un ruolo determinante da svolgere nell’eliminazione della povertà estrema e della fame. La riduzione della deforestazione e del degrado delle terre, così come l’accrescimento degli stock di carbonio nelle foreste, le zone aride, i pascoli e le terre coltivate, sono degli innegabili fattori di progresso economico e sociale ed un mezzo poco costoso di attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici».

Secondo Ban, tutte le politiche per lo sviluppo sostenibile «Devono mettere in atto delle condizioni favorevoli alla conservazione ed allo sfruttamento sostenibile della diversità biologica, ad una ripartizione più equa dei vantaggi e alla riduzione dei fattori di impoverimento della biodiversità. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile ed il Programma generale per lo sviluppo per il post-2015, che sono in via di negoziazione, offrono l’occasione per tener conto della biodiversità a tutti i livelli e di avviare una mutazione profonda dell’utilizzo che ne fanno le nostre economie e le nostre società e del posto che le riservano».

Il segretario generale dell’Onu è convinto che «Il Piano strategico per la diversità biologica (2011-2020) adottato a livello mondiale  e gli Obiettivi di Aichi per la biodiversità che gli sono associati costituiscono un modello utile al quale gli Stati membri possono ispirarsi per mettere in atto il programma di sviluppo sostenibile per il post–2015. La realizzazione degli Obiettivi di Aichi e, in maniera più generale, la lotta contro l’impoverimento della diversità biologica, sono degli elementi decisivi per il successo del programma di sviluppo per il post–2015. Il questo International Day for Biological Diversity , riaffermiamo il nostro impegno a combattere la perdita di diversità biologica, attraverso un’azione mondiale, nell’interesse degli esseri umani e del pianeta».

Il segretario esecutivo della Cbd, Braulio Ferreira de Sousa Dias, ha evidenziato che «Nel XXI secolo, la conservazione, il ripristino, l’arricchimento e l’utilizzo della biodiversità in maniera sostenibile possono frnire delle soluzioni a tutto un ventaglio di sfide che si pongono al benessere umano ed ala sostenibilità, in particolare l’eliminazione della povertà, la sicurezza alimentare, una produzione ed un consumo sostenibili, la riduzione dei rischi di catastrofi e il cambiamento climatico».

De Sousa Dias fa un esempio: «Conviene proteggere gli ecosistemi ed assicurare ai più bisognosi ed ai gruppi vulnerabili un accesso ai servizi ecosistemici, questo costituisce un elemento essenziale dell’eliminazione della povertà. Inoltre, la biodiversità è alla base dell’agricoltura sostenibile, di attività di pesca sostenibili e di pratiche forestali sostenibili , tutte essenziali per garantire la sicurezza alimentare e la diversità del regime alimentare. D’altronde, la protezione e la gestione sostenibile delle foreste e dei versanti, per i quali la biodiversità è fondamentale, sono determinanti per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento idrico e per ridurre la vulnerabilità alle catastrofi naturali».

Ma il segretario esecutivo della Cbd ha ricordato che «In materia di conservazione della diversità biologica e del benessere dell’umanità, ci troviamo ad un bivio», quello dell’approvazione dei Sdg dell’Onu per il post-2015, «La biodiversità è al centro di due degli obiettivi di sviluppo sostenibile proposti ed è presente nei target di diversi altri. Non potremo concretizzare uno sviluppo sostenibile e gli obiettivi stabiliti nel programma sviluppo per il post-2015 se non mettiamo effettivamente in opera il Piano strategico per la diversità biologica e non realizziamo gli Obiettivi di Aichi per la biodiversità. Allo stesso modo, non potremo realizzare gli obiettivi concordati a livello internazionale di protezione e di ripristino della biodiversità e del suo utilizzo sostenibile ed equo se non integreremo fermamente la diversità biologica nelle politiche più globali di sviluppo sostenibile e nella messa in atto di queste politiche. E’ arrivato il momento di lanciare un’azione a livello mondiale che impegni i governi, le imprese, la società civile, i popoli autoctoni ed i volontari. Abbiamo una responsabilità verso le generazioni future, quella di garantire che la diversità biologica fornisca loro gli stessi vantaggi dei quali noi abbiamo beneficiato. Ecco in verità l’avvenire che vogliamo, un futuro in cui l’umanità  viva in armonia con la natura».