Oasi Della Speranza al posto dei campi profughi. La proposta/petizione di un diciassettenne a Ue e Onu

“Bolle di sicurezza” tutelate dall'Onu e da associazioni no-profit

[25 Maggio 2016]

Oggi al largo della Libia è affondato un altro barcone con 590 persone a bordo e ci sarebbero almeno 7 morti; nelle ultime 24 ore nel Mediterraneo sono stati salvati 2.600 migranti e in Grecia la  polizia ha  sgomberato il campo profughi di Idomeni al confine con la Macedonia, il più grande del Paese, una vergogna per l’intera Europa, dove da febbraio, avevano trovato rifugio più di 8.400 esseri umani.

Luca Lucibello ha solo 17 anni e come noi assiste ogni giorno al dramma di chi è in fuga dalle guerre siriana, irakena e afghana, dalla fame, dalla  povertà e dalle dittature di troppi Paesi del mondo, ma ha una proposta che è diventata anche una petizione da firmare su change.org:  Oasi della Speranza al posto dei campi profughi. Ecco cosa chiede al Parlamento europeo e all’Onu:

 

L’Oasi della speranza.

Mi rivolgo a voi, i più grandi della Terra. Il mio è un urlo di speranza, vi chiedo di prendere in considerazione ciò che sto per dirvi: sono un semplice ragazzo di appena diciassette anni e ultimamente ho notato, come sicuramente hanno fatto tanti, che la situazione dei migranti sta peggiorando drasticamente e stiamo arrivando ad un punto di non ritorno.

Ogni giorno migliaia di persone provenienti dall’Africa e dall’Asia, in fuga dalla povertà, dalla miseria e dalla guerra, intraprendono un viaggio estremo con il solo scopo di arrivare in un altro Paese nel quale cercare di costruirsi un futuro migliore di quello che gli si prospetta in questo momento in modo da poter condurre una vita dignitosa per se stessi e per i propri figli.

Molti muoiono durante il tragitto prima di arrivare sulle nostre coste oppure finiscono in centri di accoglienza ormai strapieni all’interno dei quali ci sono persone affamate, malate e sempre più disperate di prima.

Io, pur essendo giovane e poco esperto, non voglio chiudere gli occhi per non vedere, ma sento che devo fare qualcosa.

Per questo propongo di costruire non più campi profughi o centri di accoglienza che sono come dei lager ma delle ”BOLLE DI SICUREZZA” che possiamo definire delle “OASI DELLA SPERANZA” le quali dovranno essere costruite in punti predefiniti più sicuri dei loro territori in modo da permettere a queste persone di non essere costrette a fuggire dal proprio paese.

Queste “BOLLE DI SICUREZZA” si baseranno sui seguenti punti:

1) saranno tutelate dall’ONU e associazioni NO-PROFIT

2) creare al loro interno attività che diano la possibilità di chi ne fa parte di essere autosufficiente e di riavviare il sistema economico

3) ogni membro svolgerà un ruolo ben preciso che gli darà la possibilità di avere degli stimoli e delle soddisfazioni in modo da condurre una vita dignitosa e vedere una luce di speranza.

4) investire nella cultura dei bambini i quali sono il nostro bene più prezioso e fargli vedere come può essere bello vivere senza aver paura

5) una cosa molto importante è quella che queste oasi non dovranno avere scopo di lucro per terzi ma serviranno soltanto a dare una mano a queste popolazioni.

E non dimentichiamo che noi nel corso della storia abbiamo sfruttato molto i loro territori. Quindi glielo dobbiamo.

E allora io dico: basta respingere con violenza le persone che scappano dall’atrocità della guerra, basta sentir parlare della morte di bambini innocenti e basta alle speculazioni davanti a queste tragedie, cerchiamo di migliorare tutto questo…

Pertanto invito tutti a FIRMARE E CONDIVIDERE in modo da dare voce ai nostri sopiti valori e alle nostre idee di solidarietà e soprattutto far sentire la nostra voce al Consiglio delle Nazioni Unite e al Parlamento Europeo, affinché possano davvero diventare realtà.

Lucibello Luca