Dopo la Cina, anche Taiwan annuncia lo stop totale all’avorio entro il 2020. Wwf: e l’Italia?

«Avrebbe un forte significato bandire anche in Italia il commercio totale dell’avorio»

[6 Aprile 2018]

Il Wwf ha accolto con favore l’annuncio di Taiwan che «intende vietare  il commercio dell’avorio nel paese a partire dal primo gennaio 2020». L’importazione e la riesportazione di avorio era già stata vietata a Taiwan dal 1989, mentre  il commercio interno era permesso solo per gli stock registrati fino al 1995. Però Traffic rivela che «Casi recenti hanno evidenziato un problema persistente con il commercio illegale di avorio nella regione. Uno di questi episodi si è verificato il 4 marzo, quando un individuo è stato arrestato con l’accusa di tentare di contrabbandare intagli di avorio a Taipei da Osaka, in Giappone».

Gli ambientalisti ricordano che «La decisione arriva dopo la svolta di tre fra i Paesi maggiormente coinvolti nel mercato dell’avorio – Cina, Stati Uniti e Hong Kong – che hanno recentemente messo al bando avorio e derivati dai loro mercati nazionali. Anche il Regno Unito ha recentemente aderito agli sforzi per proteggere le popolazioni di elefanti africani».

«Questo annuncio rappresenta un ulteriore passo in avanti per la conservazione degli elefanti africani – ha affermato Joyce Wu, senior program officer di Traffic a Taiwan – Oltre all’avorio delle scorte esistenti, dovrebbero essere prese misure per contrastare le importazioni illegali di avorio a Taiwan, in modo da non compromettere la chiusura del mercato».

Ogni anno vengono uccisi circa 20.000 elefanti africani, soprattutto per soddisfare la domanda di avorio proveniente dall’Asia. Il Wwf evidenzia che «Nell’ultimo decennio, le popolazioni di elefanti africani sono diminuite di oltre il 20%, toccando una quota di circa 415.000 esemplari stimati. La perdita di una specie chiave come l’elefante danneggerebbe l’intera salute degli ecosistemi, portando ad una perdita di biodiversità ancora maggiore con effetti devastanti sia sulla natura, sia sulle persone e il loro benessere».

Margaret Kinnaird, intervenendo dalla sede di Nairobi del Wwf Internationa, ha detto: «Samo lieti di vedere i governi intensificare i loro sforzi per proteggere gli elefanti, letteralmente decimati negli ultimi anni a causa di un bracconaggio senza freni. Il Wwf invita i governi di tutta l’Asia a seguire l’esempio di Cina, Hong Kong e Taiwan e a chiudere definitivamente il mercato legale di avorio e prodotti derivati».

La Repubblica popolare cinese ha messo fine al mercato dell’avorio il 31dicembre 2017 e ora in tutta la Cina è illegale. Ma il Wwf sottolinea che questo «Potrebbe spostare il commercio illegale verso quei Paesi asiatici che possono contare sulla copertura dei commercianti legali rimasti. Ci sono prove che i mercati nazionali dell’avorio in Vietnam, Cambogia, Laos, Giappone e Birmania stanno fornendo ai visitatori prodotti provenienti dalla Cina, evidenziando la necessità di rafforzare gli sforzi oltre confine».
Isabella Pratesi, direttore conservazione Wwf Italia, conclude con un appello al nostro governo: «Questo è il momento di aumentare i nostri sforzi per il contrasto alla criminalità che controlla il commercio illegale di natura, un giro d’affari milionario secondo solo a quello delle armi e della droga. È necessario che i governi e le forze di polizia intensifichino gli sforzi anche con iniziative transnazionali per perseguire i criminali che si arricchiscono con questi crimini di natura. Per quanto l’Italia non sia un Paese cruciale nel commercio dell’avorio avrebbe un forte significato bandire anche in Italia il commercio totale dell’avorio».