La Cina risponde alle accuse di Trump sul Covid-19: solo menzogne

Oms: il mercato di Wuhan resta la più probabile fonte del Coronavirus

[11 Maggio 2020]

Donald Trump ha replicato a Barack Obama, che lo aveva accusato di aver trasformato «La risposta alla crisi coronavirus in un assoluto e caotico disastro,  dicendo che l’ex presidente e Joe Biden – Sleepy Joe avrebbero causato un disastro ancora più grosso con l’H1N1, la febbre suina. Ma la pandemia di “febbre suina” che nel 2009 provocò oltre 12mila morti negli Usa, dove i ricoveri furono 274mila con oltre 60milioni di contagiati è stata superata di molto in vittime, dalla pandemia di Covid-19 . che negli Usa ha già provocato 80mila morti, con oltre 1,3 milioni di casi confermati, facendone il Paese più colpito al mondo. Nel  tweet nel quale attacca Obama, Trump assicura che sta ricevendo «grandi apprezzamenti per la gestione della pandemia di coronavirus, soprattutto per il divieto deciso con grande anticipo all’ingresso negli Usa delle persone dalla Cina, la fonte dell’infezione» e, se i sondaggi sembrano dargli ragione, premiandolo per la polemica contro la Cina, Wall Street venerdi ha subito un forte calo dopo che Trump ha minacciato nuove misure economiche contro Pechino in risposta alla pandemia di Covid-19.

A Trum il governo cinese risponde attraverso l’agenzia ufficiale Xinhua con una nota intitolata “Esame obiettivo delle accuse americane contro la Cina riguardanti il Covid-19”, nel quale, senza mai citare Trump respinge quelle che definisce  «accuse e menzogne» recentemente «costruite da alcuni politici e media americani» per gettare la colpa, in un modo o nell’altro, sulla Cina per la loro risposta inadeguata al Covid-19».

Xinhua cita addirittura Abraham Lincoln: « Potete ingannare qualcuno per sempre, potete ingannare tutti per qualche tempo, ma non potete ingannare tutti per sempre». E aggiunge che «Le menzogne evaporeranno alla luce della verità» e smentisce le 24 accuse di Trump con una altrettanto lunga lista di fatti , promettendo che «In futuro, continueremo a rivelare la verità al mondo ogni volta che appariranno v nuove menzogne».

La prima sarebbe quella del Covid-19 “virus cinese”. La Cina ricorda che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha chiarito che «il nome di una malattia non deve essere associato a un Paese o a un luogo particolare (come successe con la Spagnola che poi si scoprì che invece proveniva proprio dagli Usa).

La seconda accusa respinta dal governo cinese è che l’origine della pandemia di Covid-19 sia Wuhan. La nota evidenzia che «Essere il primo a segnalare il virus, non vuol dire che Wuhan sia l’origine. In realtà,  l’origine del virus non è stata ancora identificata. Il tracciamento dell’origine una questione scientifica seria che deve essere risolta sulla base della scienza e di studi di scienziati ed esperti medici».

Ma su questo è interventuto Peter Ben Embarek, esperto dell’Oms in materia di sicurezza alimentare e zoonosi  che  evidenzia che «Il mercato degli animali di Wuhan a potuto contribuire alla propagazione del Covid-19, mais l’origine esatta del virus è ancora sconosciuta. Il mercato ha svolto un ruolo ma non sappiamo quale sia questo ruolo, se sia la fonte o il quadro amplificatore o semplicemente che sia una coincidenza che alcuni casi siano stati trovati intorno a questo mercato. Sappiamo che i primi casi sono stati rilevati a Wuhan e nei dintorni e che erano gravi, il mercato ha potuto svolgere un ruolo. Ma non sappiamo se il contagio si è prodotto nel mercato, se un animale che è comparso nel mercato era infetto o se c’era una persona malata, non sappiamo il ruolo svolto dal mercato».

Nella risposta a Trump Xinhua  fa notare che l’accusa ai cinesi di aver contratto il virus mangiando i pipistrelli non sta in piedi perché «I pipistrelli non fanno parte dell’alimentazione dei cinesi» e quanto all’accusa di aver riaperto i mercati umidi di animali  come quello di Wuhan il governo cinese risponde che «Non ci sono dei cosiddetti “mercati umidi di animali  di animali selvatici” in Cina. La Cina ha adottato una legislazione che vieta tutta la caccia e tutto il commercio illecito di animali selvatici».

Ma l’accusa più rovente da parte di Trump è che il virus del Covid-19 sia stato creato dell’Istituto di vrologia di Wuhan (IVW), tra l’altro finanziato anche dagli statunitensi. Xinhua scrive che «Tutte le prove disponibili dimostrano che la SARS-CoV-2ha un’origine naturale, non artificiale». Quanto all’accusa, molto popolare sui social-network, che il Covid-19 sia stato causato da una fuga accidentale o voluta dal laboratorio di Wuhan, i cinesi ricordano che «Il Laboratorio nazionale di biosicurezza Wuhan (Laboratorio P4 di  Wuhan) dell’’IVW è un programma di cooperazione governativa tra la Cina e la Francia. L’istituto non ha la capacità di inventare o sintetizzare un nuovo coronavirus e non c’è alcuna prova di una fuga di un patogeno o dell’infezione del personale nell’istituto».

Su questo concorda anche Embarek che esclude «Una propagazione da parte di un animale di un laboratorio ad alta sicurezza della città cinese». Anche se finora tutto sembra indicare che  «La fonte potrebbe essere, in questo caso, ancora nei dintorni del mercato di Wuhan, ma potrebbe trovarsi al di fuori o più lontano, è quindi inutile cogliere l’occasione pe cominciare a testare degli animali un po’ dappertutto prima di aver fatto questo lavoro di base».

Per l’Oms non è ancora chiaro se il virus nel mercato sia stato introdotto da animali ancora vivi o da commercianti, ma l’agenzia dell’Onu è convinta di aver appreso n molto sulla malattia e che visto che «La grande maggioranza dei casi non presenta alcun sintomo o ha dei sintomi leggeri, non sarebbe sorprendente che all’epoca dei numerosi casi leggeri non siano stati identificati perché in quel momento non sapevamo nemmeno che erano dei casi leggeri. Questo potrebbe spiegare come alcune delle persone che non avevano legami con il mercato abbiano potuto essere state infettate».

Per Embarek «Ci vorrà sicuramente molto tempo per identificare la fonte animale originale del nuovo coronavirus. Ci è voluto un anno ai ricercatori per identificare i cammelli come la fonte del virus MERS, un coronavirus che è emerso in Arabia saudita nel 2012 prima di propagarsi nel resto del Medio Oriente. Non è troppo tardi, non è mai troppo tardi, ma è importante che cerchiamo di trovare la fonte e di comprendere quel che è successo all’inizio di questo evento per evitare una ripetizione di questo evento».

Insomma, le ipotesi complottiste, il virus artificiale e le fake news di Trump rilanciar te dalla destra globale e dai social-network, teorizzando un virus artificiale smentito da tutti gli scienziati, ci allontanano da questa ricerca e ci mettono quindi in ulteriore pericolo, mentre l’obiettivo dell’Oms e di fare di tutto per evitare un altro contagio negli anni a venire con altri virus differenti. Embarek sottolinea che «Quel che sarebbe di grande aiuto è che possiamo mettere le mani sul virus prima che si sia adattato all’uomo, prima della versione che abbiamo adesso. Questo aiuterebbe la comunità scientifica a comprendere meglio le modifiche della a composizione del virus che sono state molto probabilmente provocate da un adattamento o da una mutazione. I virus mutano sempre e nel 99% dei casi queste mutazioni non significano niente dobbiamo comprendere quali siano critiche».

La Cina respinge le accuse di Trump di aver propagato il virus da Wuhan, ma l’Oms aspetta che termino le inchieste per determinare la fonte animale dalla quale il nuovo coronavirus ha fatto il salto negli esseri umani e ricorda che degli studi hanno rilevato che ci sono anche altre specie sensibili al virus come gatti, tigri, furetti e cani, mentre maiali e volatili sembrano immuni alla malattia, una buona notizia per l’industria della carne.

Embarek non condivide le accuse di poca trasparenza e i sospetti di Trump: «La Cina possiede, molto probabilmente, tutta l’esperienza necessaria per condurre queste indagini, ha molti ricercatori molto qualificati in questo campo. Ma, come ho già detto, è spesso utile avere perfino delle discussioni e delle collaborazioni con dei team e dei ricercatori e delle persone di tutto il mondo che hanno avuto o vissuto eventi simili e fatto studi simili e hanno delle cose e delle esperienze da condividere, cosa che ha sempre arricchito e migliorato la rapidità e la qualità e le chances di successo di questi studi molto complessi».

Ma Embarek  non raccomanda di vietare i mercati di carne all’aperto, propone invece di regolamentarli meglio e in particolare di migliorare le condizioni igieniche e di chiudere alcuni mercati umidi. «Ma la grande maggioranza può essere mantenuta, può essere meglio organizzata. Si tratta spesso di controllare la gestione dei rifiuti, la circolazione delle persone e dei beni e di separare gli animali vivi dai prodotti animali e dai prodotti freschi. Si tratta quindi di una maggiore gestione e regolamentazione e ispezione, di pulizia e di disinfezione, Ci vogliono maggiori risorse per garantire la sicurezza della popolazione».