La Regione Liguria vuole chiudere il Parco di Montemarcello Magra Vara

Manifestazione a Lerici per dire no: le posizioni di Legambiente, Federparchi e CAI

[9 Dicembre 2019]

Ieri a Lerici, nonostante la pioggia, più di 200 persone hanno dimostrato contro la decisione della Regione Liguria di chiudere il Parco di Montemarcello Magra Vara. Insieme a Legambiente Liguria c’erano Italia Nostra, Vas, Wwf, Lipu, Libera La Spezia, Fridays For Future, Blue Life, Sarzana che botta, Laboratorio Palmaria, Cai La Spezia e Sarzana, Palmaria si Masterplan no, Associazione Posidonia, Federparchi, Cgil, Uil, Arci Val di Magra e il Comitato No Biodigestore Saliceti. A distinguersi nella battagli di retroguardia per abolire di fatto – con un cavillo burocratico/gestionale – sono ancora una volta i consiglieri regionali della Lega (ex Nord).

Stefano Sarti, vicepresidente di Legambiente Liguria, ha commentato. « Ci risiamo. Non contento di aver osato proporre la chiusura del Parco Naturale Regionale di Montemarcello Magra Vara, il Consigliere Regionale Andrea Costa ora ci riprova camuffando la cosa con un passaggio di competenza alla Provincia che non ha senso in assoluto: perché non c’è una Provincia che governa un Parco in tutto il Paese, perché la Legge 394 non lo prevede e perché la Provincia non ne ha le competenze, e non ha più nemmeno le strutture. Il Parco deve rimanere autonomo con poteri sovraordinati ai Comuni. Questo passaggio alla Provincia post svuotamento poteri, senza più nemmeno la Polizia Provinciale, equivale ad abolire il Parco. Forse, qualche Sindaco, ispirato dal Masterplan Palmaria, senza sensibilità ambientale, e anzi insofferente alla tutela ambientale che non gli compete, possa volere aprire la via alla presunta “valorizzazione” del territorio alias colata di cemento. Forse, si vuole ridare sabbia di prima qualità al ciclo del cemento da rilanciare nonostante la fisiologica crisi dell’edilizia in un territorio dove lo stop al consumo di suolo dovrebbe essere immediato, e dove il fiume è in erosione. Oppure per usare le aree perifluvuali per fare nuove capannoni in aree alluvionali o ex alluvionali. Le quali oltretutto non sono ex perché la messa in sicurezza totale dal rischio idraulico è un utopia, e al massimo si può perseguire la riduzione del rischio. Tutto questo senza scordarsi della nautica: si vuole forse fare arrivare gli yacht ai ponti di Sarzana invece di respingerli sotto la Linea di Navigabilità, che sparirebbe insieme al Parco, al contrario di quanto previsto invece dal Piano del Parco. Inoltre non ci sarebbe più alcuna ricollocazione dei frantoi. Ci sono anche 43 discariche da bonificare e un biodigestore da fermare, e la regia non può essere che dal Parco. Un Parco che, come chiesto da Legambiente dovrebbe diventare Nazionale con in più la parte Toscana del bacino, altro che essere abolito!»

La manifestazione era stata preceduta da un ordine del giorno approvato dal Consiglio  Direttivo di Federparchi, nel quale si legge. «In relazione al PDL N.151  “Modifiche alla gestione delle aree protette ricomprese nel Parco Naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara, prossimo ad essere discusso dal Consiglio regionale della Regione Liguria, Federparchi evidenzia di averne avuto notizia dalla stampa quotidiana ma di non essere stata in proposito informata né consultata in una specifica audizione. Il PDL di cui sopra, finalizzato in modo esclusivo alla soppressione dell’Ente Parco Montemarcello-Magra-Vara, è totalmente avulso da una visione complessiva circa la riorganizzazione del sistema delle Aree Protette della Liguria (viene infatti individuato un altro Ente, la Provincia di La Spezia, come gestore) nonostante che la LR 3/2019, come revisione della LR 12/1995, sia da poco tempo entrata nel merito della materia nella sua interezza ed organicità».

Federparchi ricorda alla giunta regionale di centro-destra che «In tutte le Regioni  d’Italia la riorganizzazione delle aree protette ha condotto a leggi regionali che – legittimamente – hanno sempre preso in considerazione l’intero sistema, come è il caso del Piemonte, dell’Emilia Romagna, della Lombardia, ma questo sarebbe il primo ed unico caso in cui l’assetto gestionale fondato sull’esistenza di un Ente Parco per la sua governance verrebbe abbandonato preferendo – per una sola delle aree protette regionali – l’affidamento ad un Ente diverso peraltro privo delle necessarie competenze e professionalità. Si chiede pertanto di sospendere la discussione in Consiglio regionale del PDL e l’apertura di un tavolo con Federparchi, aperto all’intera Comunità del Parco, in cui discutere ed approfondire  tutte le tematiche inerenti  l’area protetta in questione e la sua governance».

L’associazione italiana dei parchi ricorda che «Montemarcello-Magra-Vara è infatti un complesso ecosistema caratterizzato da una eccezionale biodiversità all’interno del quale, esclusivamente grazie all’efficace lungimiranza dell’Ente di gestione, si è potuta sviluppare, nel pieno rispetto dell’ambiente, una attività economica legata alla nautica che ha fatto del Fiume Magra il porto turistico più importante della Liguria.Ciò in quanto, cosa mai sufficientemente compresa, in quel tratto di fiume e nelle aree pregevoli che lo circondano, viene conservato e tutelato un ambiente unico in tutta la Regione Liguria, senza tuttavia perdere di vista il valore aggiunto determinato dalle attività umane sostenibili e con esso compatibili. Federparchi rimane pertanto in attesa di una interlocuzione istituzionale da parte dell’Amministrazione della Regione Liguria, auspicando che si manifesti la volontà di riaprire un confronto costruttivo sull’area protetta di Montemarcello-Magra-Vara, nell’ottica  di un suo rilancio e nel contesto di un rafforzamento omogeneo dell’intero “sistema parchi” della Liguria».

Sulla questone è intervenuto con una nota anche il CAI – Gruppo Regionale Ligure che, come Federparchi, si lamenta di avere appreso la notizia dalla stampa quotidiana e di non essere stato audito dalla competente Commissione Consigliare. «Il PDL di cui trattasi, così come noto, appare specificatamente finalizzato alla soppressione dell’Ente Parco Montemarcello-Magra-Vara, con ciò privando la materia di una visione complessiva di sistema la qualcosa discende da specifiche normative nazionali e comunitarie. Inoltre il previsto trasferimento dei compiti e delle funzioni specifiche dell’Ente Parco alla Provincia, Ente di secondo livello notoriamente privo di risorse specifiche e di competenze consolidate, prefigura un depauperamento generale del livello di tutela dell’area in questione senza una visione di prospettiva e di valorizzazione delle specificità ambientali riconosciute e identificate all’atto dell’istituzione del Parco medesimo. Si sottolinea come l’area, trovandosi al confine con la Regione Toscana, potrebbe invece essere individuata come elemento di stimolo e sperimentazione di politiche ambientali transregionali innovative le quali, recependo consolidate esperienze, possano generare, oltre alla doverosa e auspicata tutela del patrimonio di biodiversità specifica, anche un volano di economia locale sostenibile in linea con gli obbiettivi dell’Agenda 2030. Per quanto sopra si richiede la sospensione della discussione in Consiglio Regionale del PDL 151, l’apertura di un tavolo concertativo da cui ripartire per garantire una efficace governance dell’area e, se del caso, procedendo alla novazione complessiva dell’Ente di gestione. Pertanto il CAI–Gruppo Regionale Ligure condividendo peraltro quanto nel merito espresso da Federparchi, resta in attesa di poter essere audito presso la IV Commissione Consigliare e presso quelle altre sedi che Regione Liguria riterrà di attivare per completare un processo partecipativo e di condivisione».