La riforestazione resiliente che salva gli oranghi

Uno studio dell’Iucn nel Kutai National Park ha identificato gli alberi autoctoni più adattabili

[8 Febbraio 2019]

Nei primi loro 100 anni di vita, i piccoli alberi piantati oggi per la riforestazione dovranno affrontare drammatici cambiamenti climatici nel corso dei loro 100 anni di vita, per questo lo  studio “Reforesting for the climate of tomorrow” dell’International Union for Conservation of Nature (Iucn), ha analizzato i tratti di circa 250 specie di alberi e altre piante originarie della foresta pluviale del Kutai National Park, in Indonesia, e ha identificato le autoctone specie resilienti agli incendi e alle condizioni di siccità che si prevede aumenteranno con il riscaldamento climatico.  Gli autori dello studio finanziato dall’Indianapolis Zoological Society hanno anche identificato le specie arboree che forniscono cibo e habitat agli oranghi del Borneo orientale minacciati di estinzione e per i quali il e, per i quali il Kutai National Park (KNP) rappresenta un habitat essenziale.

Il principale autore dello studio, Alan Lee del Climate change specialist group della Species Survival Commission Iucn, spiega che «L’aumento della siccità e degli incendi causati da un clima caldo sono importanti minacce emergenti per aree ricche di specie come il Kutai National Park. La selezione di specie arboree resilienti al clima può aiutare sia a proteggere il parco e le popolazioni di oranghi che a proteggerli dagli impatti dei cambiamenti climatici. Speriamo che le informazioni contenute in questo studio siano riprese da tutti coloro che lavorano per ripristinare quest’area unica di foresta pluviale».

La biodiversità del Kutai National Park  deve far fronte a numerose minacce, compresa l’espansione della popolazione umana nell’area protetta, la caccia, la deforestazione per l’agricoltura, gli incendi e ai confini del parco c’è anche la miniera di carbone Indominco Mandiri, Ma i cambiamenti climatici che rappresentano un’importante minaccia emergente.  Un’autrice dello studio, la canadese Anne Russon della York University, conferma:«Il mio team di ricerca ha avuto l’opportunità di rendersi conto  in prima persona dei gravi  effetti del riscaldamento e della  siccità sul Kutai National Park, durante la siccità di El Niño del 2015-16, la più grave mai registrata. Alla fine, abbiamo riscontrato forti cali nei numeri di fauna selvatica del KNP – dagli invertebrati agli oranghi e altri grandi mammiferi – e tassi di mortalità degli alberi molto alti nelle aree più secche. Quasi tre anni dopo è chiaro che la foresta e la fauna selvatica di KNP si siano un po’ ristabilite, ma molto lentamente. Studi innovativi come questo dell’Icn contribuiscono in modo importante alla conservazione della natura offrendo metodi costruttivi per tamponare gli effetti dei cambiamenti climatici».

Douglas Sheil, un altro autore dello studio, anche lui del Ssc Iucn, evidenzia che «Un tempo il Kutai National Park era uno dei più importanti siti di foresta pluviale di pianura del Borneo, e il suo degrado è una grave perdita non solo per l’Indonesia ma per il mondo. Ma per quelle popolazioni di orangutan del Borneo orientale minacciate  che  persistono lì c’è un barlume di speranza e il lavoro per ripristinare la copertura forestale nel parco continua. Selezionare quali specie piantare è un contributo significativo per ripristinare la salute di questo ecosistema. Naturalmente, per avere successo, prima di tutto i lavori  di riforestazione  devono essere indirizzati anche a capire i motivi per cui la copertura forestale è andata persa».

Le specie arboree resilienti ai cambiamenti climatici comprendono quelle poco sensibili ai cambiamenti e/o, con un’alta capacità di adattament. Due specie di alberi che sono state individuate per la loro capacità di resistenza al fuoco: la palma autoctona  Borassodendron borneense e il Bendang o Ulin (Eusideroxylon zwageri) un albero dal legno duro,  che dovrebbero essere piantate nelle zone cuscinetto intorno alle aree a rischio di incendio.

Sette piante che sono probabilmente resilienti al clima sono emerse come fonti alimentari chiave per gli orangutan del Borneo orientale, e dovrebbero essere piantate accanto alle liane che le scimmie usano per spostarsi attraverso la foresta e agli alberi che preferiscono per la nidificazione, come l’albero di Ulin. Per ridurre al minimo il conflitto con gli esseri umani – il principale pericolo per gli oranghi – gli autori dello studio hanno raccomandato di «piantare queste specie in aree a cui è improbabile che gli esseri umani accedano».

Jamie Carr, del Climate Change Specialist Group Ssc-Iucn, che ha ideato e co-diretto lo studio sottolinea che «Questo lavoro è tra i primi nel suo genere, in quanto si allontana dagli approcci più comuni per identificare le specie che sono maggiormente minacciate dai cambiamenti climatici, e si concentra invece su modi pratici per ripristinare gli ecosistemi usando specie che resisteranno molto lontano nel futuro. Inoltre, identifica le sfide pratiche e politiche che dovranno essere superate perché questo lavoro di ripristino abbia successo».

I lavori di riforestazione nel Parco vengono attuati da organizzazioni locali, governo indonesiano e Perseroan Terbatas (piccole imprese) e Nur Patria Kurniawan, a capo del KNP, è molto soddisfatto: «Il Kutai National Park affronta molte sfide nella gestione della sua area. Il degrado forestale è la più grande e la più urgente. Abbiamo il massimo rispetto per tutte le organizzazioni di supporto che hanno reso possibile la pubblicazione sul ripristino dell’ecosistema Kutai National Park. I risultati guideranno le nostre attività di ripristino dell’ecosistema e saranno implementati non solo nel Kutai National Park, ma anche nelle foreste tropicali al di fuori del KNP. Ci saranno azioni di follow-up immediate relative al ripristino dell’ecosistema nel KNP. E chiediamo anche il continuo sostegno dell’Iucn e di altre parti per  preservare l’ecosistema del Kutai e proteggere gli oranghi».

Sandeep Sengupta, coordinatore cambiamenti climatici dell’Iucn, conclude; «Questo studio fornisce preziose indicazioni pratiche su come possiamo rendere una foresta pluviale del Borneo unica più resiliente al clima. Ovviamente, per fermare gli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici sulla natura, abbiamo urgente bisogno di tagli ambiziosi alle emissioni. Ma con il cambiamento climatico che sta già influenzando molte specie in modi allarmanti, la natura, per adattarsi a questi rapidi cambiamenti, ha bisogno di tutto l’aiuto che può avere».