Le meraviglie dell’evoluzione al lavoro: una difesa nascosta dei gatti contro i predatori?

L’allergia ai gatti e l’antico veleno dei loris lenti

La proteina del veleno dei loris lenti è praticamente identica a quella allergenica dei gatti

[21 Febbraio 2020]

Lo studio “The Toxicological Intersection between Allergen and Toxin: A Structural Comparison of the Cat Dander Allergenic Protein Fel d1 and the Slow Loris Brachial Gland Secretion Protein”, pubblicato su Toxins da un team internazionale di ricercatori è la dimostrazione di quanto la ricerca scientifica, seguendo gli intricati e meravigliosi percorsi dell’evoluzione, possa essere stupefacente. Infatti, la ricerca sulla tossina degli unici primati velenosi del mondo, l loris lenti, sta facendo luce sulle potenziali origini delle qualità allergiche dei gatti.

Il team guidato dal biologo Bryan Fry, del Venom Evolution Lab dell’università del Queensland, ha studiato i loris lenti di Giava (Nycticebus javanicus) del Cikananga Wildlife Rescue Centre in Indonesia e Fry spiega che «I loris lenti sono gli unici primati conosciuti ad avere il veleno e non sono stati praticamente studiati. Nonostante siano un mistero per la scienza, in natura vengono comunemente contrabbandati e venduti nel commercio degli animali da compagna, quindi la ricerca del nostro centro di soccorso è stata l’occasione perfetta per fare del bene in una brutta situazione».

Quando sono minacciati, questi pacifici primati dai grandi occhi spalancati sibilano e stringono le zampe sopra la testa, ondeggiano come serpenti e succhiano un po’ di veleno dalle ghiandole che hanno sotto le ascelle e poi mordono.  Fry sottolinea che «Di solito, i loris lenti usano il loro veleno per combattere con altri loris lenti, causando ferite molto lente da guarire. Ma, quando vengono morsi degli esseri umani, la vittima mostra gli stessi sintomi di chi sta andando in uno stato di shock allergico» e, in almeno un caso conosciuto, il veleno del loris lento ha portato alla morte di un uomo.

E, quando hanno studiato questa reazione in laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che questa somiglianza nascondeva qualcosa di ancora più sorprendente: «Abbiamo analizzato la sequenza di DNA della proteina nel veleno di loris lento – racconta Fry – scoprendo che è praticamente identica alla proteina allergenica presente nei gatti (la Fel d 1, ndr). I gatti secernono e si ricoprono di questa proteina, ed è quello a cui reagisci se sei allergico a loro».

La Fel d 1 è una molecola che si trova nelle ghiandole della pelle e nella saliva dei gatti (Felis catus) e Lindsey Konkel spiega su Live Science  che «Piccolo, leggero e appiccicoso, Fel d 1 è un allergene particolarmente potente, in grado di diffondersi attraverso l’aria e scivolare sulla maggior parte delle superfici, dove può attendere fino a mesi per passare a un uomo sfortunato che lo respira. I ricercatori non conoscono ancora la sua funzione originaria, qualcuno ipotizza che la proteina possa svolgere un ruolo nel trasporto degli ormoni, ma evidentemente il fatto che i gatti se la spargano sulla pelliccia quando si leccano e le sue proprietà allergiche potrebbero avere un ruolo nello stile di vita dei gatti.

Fry evidenzia che «La nostra teoria è che dal momento che questa proteina viene utilizzata come arma difensiva in loris lenti, ha senso che anche i gatti possano usare l’allergene come arma difensiva. Il fatto che così tante persone siano allergiche ai gatti potrebbe non essere una coincidenza. Questo potrebbe essere stato scelto evolutivamente in natura come difesa contro i predatori. Questa capacità di scatenare l’allergia come arma potrebbe non essere qualcosa di limitato ai loris lenti, ma potrebbe essersi evoluta separatamente nei gatti allo stesso tempo. Questa è un’affascinante ipotesi che stiamo cercando di testare con ricerche future».

Ma, intervistato da The Guardian, Wayne Thomas, un allergologo dell’università della Western Australia che non ha partecipato allo studio, invita alla prudenza: «Per ora, la loro ipotesi è proprio questa: un’ipotesi che deve ancora essere rigorosamente testata. Fino a quando ciò non accadrà, un certo scetticismo è giustificato. Molte proteine in natura assomigliano ad allergeni noti come il Fel d 1, che non ha mai dimostrato di avere una funzione tossica. A volte queste somiglianze possono davvero arrivare fino alla coincidenza».

Come fa notare Katherine J. Wu sullo Smithsonian Magazine,«Nel complesso, l’evoluzione delle allergie rimane un argomento di accesa discussione tra gli scienziati. Sebbene alcune di queste reazioni possano aver avuto origine come un modo per proteggere gli esseri umani dalle tossine naturali, non tutte le molecole che accendono campanelli di allarme del corpo sono per natura necessariamente nefaste. Molti ricercatori sostengono l’idea che queste reazioni troppo zelanti e inadeguate siano uno sfortunato sottoprodotto dell’eccessiva igiene nel mondo occidentale, che ha eliminato dagli ambienti urbani i microbi benefici necessari per calibrare il sistema immunitario in modo da ignorare le sostanze innocue, tra le quali, forse, peli degli animali domestici».

Il team di scienziati che ha pubblicato lo studio su Toxins lo considera «un altro elegante esempio dell’evoluzione in azione».

Fry conclude: «Questa scoperta dimostra quanto sia inventiva la natura nello sviluppo di nuovi arsenali tossici. L’allergia umana ai gatti è così diffusa che sarebbe una straordinaria coincidenza se questa non fosse un’arma difensiva evolutasi, come la stessa proteina utilizzata dai loris lenti. Il tuo gatto non lo sa, ma potrebbe aver sviluppato una difesa tossica per tenere i predatori il più lontano possibile da lui. Similarmente, questa linea di ricerca apre altre affascinanti aree di ricerca, come le allergie alle formiche e alle api, che sono anche queste state selezionate per evoluzione, dalle quali il sistema immunitario della vittima viene messo a dura prova. Questo studio è un ottimo esempio di ciò che rende la scienza così meravigliosa, dove ogni risposta genera molte nuove e interessanti domande».