Le mamme bonobo aiutano i figli maschi a mettere su “famiglia”

La presenza delle madri influenza il successo riproduttivo dei figli adulti in una società dedita al sesso libero

[24 Maggio 2019]

In molte specie animali sociali gli individui condividono le funzioni di educazione dei figli, ma il recente  studio “Males with a mother living in their group have higher paternity success in bonobos but not chimpanzees”, pubblicato su Current Biology da un team internazionale di ricercatori rivela che le madri bonobo (Pan paniscus) fanno qualcosa di più: «agiscono concretamente per assicurare che i loro figli diventino padri. In questo modo le madri bonobo aumentano di tre volte la possibilità di paternità dei loro figli».

Martin Surbeck, un primatologo Max-Planck-Institut für evolutionäre Anthropologie che ha guidato il team di ricerca, sottolinea che «Questa è la prima volta che possiamo mostrare l’impatto della presenza della madre su un tratto di fitness maschile molto importante, che è la loro fertilità. Siamo rimasti sorpresi nel vedere che le madri hanno un’influenza così forte e diretta sul numero di nipoti che hanno».

Il team di ricercatori tedeschi, statunitensi, giapponesi, britannici e svizzeri  ha studiato delle popolazioni selvatiche di bonobo nella Repubblica Democratica del Congo e popolazioni selvagge di scimpanzé  (Pan troglodytes) in Costa d’Avorio, Tanzania e Uganda, scoprendo che «mentre sia le madri bonobo che quelle scimpanzé sostenevano i loro figli nei conflitti maschili, le madri bonobo fecero tutto il possibile per aiutare gli sforzi di copulazione dei loro figli. Ciò implicava la protezione dei tentativi di accoppiamento dei figli da parte degli altri maschi e l’intervento nei tentativi di accoppiamento di altri maschi».

La sessualità dei bonobo è molto più complicata di quella della maggior parte delle altre specie animali. Insieme agli esseri umani, i bonobo sono una delle specie più promiscue al mondo e una delle poche che fa sesso per piacere o per cementare legami sociali. Si impegnano praticamente in ogni tito atto sessuale e combinazione immaginabile, anche omosessuale, tranne che l’accoppiamento madre-figlio, che è un tabù. Secondo quanto ha scritto su The Conversation  il biologo evoluzionista Ben Garrod, circa il 75% degli incontri sessuali dei bonobo vengono fatto solo per piacere, qualcosa che può far trascurare la necessità di riprodursi. Ed è qui che entrano in gioco le madri aspiranti nonne: le mamme bonobo sono in grado di usare il loro rango nella società matriarcale di queste grandi scimmie antropomorfe (i nostri parenti più vicini che ci somigliano sempre di più) per dare ai loro figli l’accesso a posti di rilievo all’interno dei gruppi sociali della comunità e aiutarli a raggiungere uno status maschile più alto e, quindi, migliori opportunità di accoppiamento con le femmine fertili. Gli autori dello studio notano che «Queste interazioni erano rare nelle società degli scimpanzé e non avevano alcun effetto sulla fertilità maschile; negli scimpanzé i maschi hanno posizioni dominanti sulle femmine, rendendo le azioni delle madri scimpanzé meno influenti di quelle delle madri bonobo». Invece Nella gerarchia dei bonobo, le femmine di alto rango sono al vertice e per i figli maschi avere accesso ai vertici della comunità matriarcale «Crea più opportunità di accoppiamento – spiega ancora Surbeck – Non è che le mamme ci trascinino fisicamente i loro figli. E’ più come un passaporto sociale».  Infatti, i maschi che non hanno mamme in grado di introdurli nell’alta società tendono a restare i margini del gruppo dei bonobo e a generare meno figli.

Quando una aspirante nonna nota che delle femmine ovulano, portano il loro figlio nelle vicinanze sperando che dia il via a un incontro sessuale. Poi, controllano la coppia per assicurarsi che le cose vadano secondo i loro piani. Cosa che nel mondo dei bonobo, dove il sesso è libero, è necessario dal momento che gli altri individui non si tirano certo indietro quando c’è da accoppiarsi. Una volta che l’accoppiamento ha inizio, le mamme scacciano gli altri maschi che cercano di partecipare, a volte usando le maniere forti; Surbeck ha raccontato divertito a The Guardian che «Una volta ho visto una madre che trascinava via un maschio tenendolo per una gamba. Questo non aumenta necessariamente il successo dell’accoppiamento dei figli, ma dimostra che sono davvero coinvolte in tutto l’affaire»

Inoltre, è interessante notare che le mamme bonobo non estendevano un aiuto simile alle loro figlie, né sono state osservate madri che aiutassero le loro figlie ad allevare la loro prole. Surbeck sottolinea che «Nei sistemi sociali dei bonobo, le figlie si allontanano dalla comunità nativa e i figli rimangono. E per le poche figlie che rimangono nella comunità, di cui non abbiamo molti esempi, non abbiamo visto che ricevano molto aiuto dalle loro madri».

Ora il team di ricerca di Surbeck vorrebbe capire meglio i benefici di questi comportamenti per le mamme bonobo. Attualmente, pensano che permetta una continuazione indiretta dei loro geni: «Queste femmine hanno trovato un modo per aumentare il loro successo riproduttivo senza avere più figli, il prolungamento della durata della vita femminile post-riproduttiva, così come l’età in cui le femmine umane non possono più mettere al mondo bambini, potrebbero essersi evoluti da questo metodo indiretto di continuare la loro linea genetica». Attualmente, non ci sono prove chele femmine di bonobo vadano in menopausa, ma potrebbe essere qualcosa che i ricercatori hanno trascurato.

Surbeck sa bene che la raccolta di dati sulla durata della vita post-riproduttiva delle femmine nelle comunità di scimpanzé e bonobo richiederà uno studio collaborativo a lungo termine, simile a questo, e conclude: «Senza l’aiuto e la partecipazione di tutti i siti sul campo in cui sono stati raccolti i dati, queste importanti interazioni potevano essere trascurate. Ora come direttore di un sito di bonobo, non vedo l’ora di esplorare ulteriormente questo argomento».