Le manguste che vivono nei lodge turistici più esposte di quelle del Chobe National Park

Le manguste rivelano come l’ambiente influenza la diffusione delle malattie infettive

Un virus della tubercolosi che si diffonde con i segnali odoriferi delle manguste fasciate del Borswana

[19 Marzo 2020]

Mentre il coronavirus occupa le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, gli scienziati, per prevedere e controllare meglio i focolai delle malattie infettive , stanno cercando di capire quali sono i fattori che influenzano la trasmissione di agenti patogeni.

Una risposta potrebbe venire da una fonte insospettabile: le manguste. Infatti, lo studio “Behavior – Landscape Interactions May Create Super-Spreader Environments: Vigilance-Olfactory Interactions Across Land Type and Disease Transmission Potential in the Banded Mongoose”, da poco pubblicato su Frontiers in Ecology and Evolutionda Kathleen Alexander e Carol Anne Nichols del Department of fish and wildlife conservation del Virginia Tech e del Chobe research institute, Centre for conservation of african resources: animals, communities, and land use (CARACAL) del Botswana, esplora i modi in cui il territorio in ci vivono può influenzare il comportamento degli animali, promuovendo dinamiche che incoraggiano o limitano la diffusione di malattie infettive.

Studiando le popolazioni di mangusta fasciata (Galidictis fasciata) in diversi ambiente del Botswana, le due ricercatrici sono state in grado di ottenere informazioni sul modo in cui il tipo di territorio e il comportamento adattativo di questi mammiferi interagiscono per influenzare la diffusione di un nuovo patogeno della tubercolosi che viene trasmesso attraverso comportamenti di comunicazione olfattiva.

Lo studio è stato finanziato dal programma Evolution and Ecology of Infectious Diseases della National Science Foundation Usa e la Alexander spiega che «La mangusta fasciata usa la marcatura con il suo odore per comunicare informazioni ad altri individui, un comportamento di fitness centrale in questa e in molte altre specie. Le marcature odorifere vengono depositati nell’ambiente e contengono segnali odoriferi che trasmettono le informazioni da una mangusta a un’altra. Essenzialmente, il nuovo patogeno della tubercolosi che abbiamo scoperto sfrutta i percorsi di comunicazione delle manguste: mentre comunicano informazioni con altre manguste, possono anche trasmettere il patogeno della tubercolosi»

Lavorando insieme alla Nichols al CARACAL che ha fondato nel Botswana settentrionale, la Alexander ha utilizzato in diversi siti radiocollari e telecamere-trappola a sensori per monitorare i comportamenti delle manguste.  Cosi le ricercatrici hanno potuto osservare le manguste senza influenzarne il comportamento e sono state in grado di studiarle sia in parchi protetti che in ambienti urbani e altri luoghi con caratteristiche diverse. Il risultato è stato un dataset completo di interazioni comportamentali delle manguste in una vasta gamma di tipologie di territori.

La Alexander sottolinea che «Quello che abbiamo scoperto è che il tipo di territorio influenza in modo significativo l’interazione della vigilanza – che fa attenzione ai predatori o ai concorrenti – con il comportamento di marcatura odorifera. Questo, laddove la marcatura odorifera è elevata può potenzialmente cambiare la trasmissione dei patogeni».

La Nichols spiega a sua volta che «Quando si trattava delle manguste del Chobe National Park, ad esempio, dovevano essere vigili verso i predatori. Avevano meno probabilità di partecipare alla marcatura odorifera o di comunicare con altre manguste. Se stai scappando da un predatore, non ti fermi a lasciare un messaggio per altri animali. Stai correndo per la tua vita».

Ma nei lodge turistici la sorveglianza delle mangusta era in gran parte legata alla rilevazione di altre manguste che potevano trasferirsi lì per trarre vantaggio dal cibo e negar oro questa opportunità. In questo ambiente segnato dalla presenza umana e con molti meno predatori lo studio ha evidenziato un aumento dei comportamenti comunicativi olfattivi.

La Alexander fa notare che «Queste intuizioni dimostrano l’importanza di comprendere complesse interazioni territorio-comportamento quando si cerca di prevedere la distribuzione di una malattia e le sue dinamiche di trasmissione. Le manguste fasciate sono animali sociali e territoriali, che è quel che rende questo particolare metodo di trasmissione e questi risultati così interessanti. Utilizzando i loro comportamenti di comunicazione olfattiva, l’agente patogeno può aggirare i confini territoriali perché gli individui dei territori adiacenti arriveranno e sentiranno l’odore dei segnali odoriferi. Ma, come abbiamo scoperto, è importante dove vive un animale e come si comporta in quell’ambiente».

La ricercatrice conclude; «Come abbiamo visto con quel che sta succedendo col coronavirus, le malattie infettive continueranno a emergere. I nostri risultati suggeriscono l’urgenza di comprendere in che modo i tipi di territorio influenzano il comportamento degli animali e in che modo queste interazioni potrebbero aumentare o diminuire il potenziale di trasmissione delle malattie tra animali ed esseri umani».