Riceviamo e pubblichiamo

Con l’estate aumenta la strage di piccoli animali sulle strade

[5 Agosto 2014]

Una mia vicina di casa è venuta persino a piangere raccontando di avere trovato, vittima di qualche auto, le spoglie di una colomba bianca. Io non le ho detto niente ma ho pensato: “Almeno quello era un animale domestico! Che dire allora dei tantissimi selvatici che muoiono in silenzio senza che nessuno dei presunti eroi degli animali si prenda la briga di dire ah o bah?”

Pochi giorni fa è stata la volta di un codirosso maschio, che presumibilmente stava lavorando all’allevamento di una nidiata. Non parliamo poi dei giovani merli ancora inesperti, dei ricci, dei rospi, dei serpenti che rimangono vittime di automobilisti incuranti quando non sadici e assassini volontari.

Come si può guidare lungo una strada che attraversa un bosco in un modo tanto becero? Come si può vivere in un modo tanto indifferente, come se gli animali selvatici che ornano e arricchiscono i nostri paesaggi e la nostra vita non esistessero affatto?

Nelle regioni del sud ho trovato persino civette e barbagianni ridotti in brandelli. In America addirittura un avvoltoio, che era sceso a nutrirsi di qualcuna delle vittime. In Grecia tartarughe, dove sono stato apostrofato con durezza perché mi sono fermato per lasciarne passare una fino al lato opposto. Più volte sono anche sceso per aiutare un rospo, un serpente, un riccio.

Schiacciano gli animaletti come se non esistessero e gettano dall’auto pacchetti vuoti di sigarette e bottiglie di plastica. Che il diavolo se li porti, al più presto però.

di Renato Massa – Librerianatura