L’introduzione di api domestiche danneggia gli impollinatori autoctoni

Gli alveari nel Parque Nacional del Teide hanno effetti a cascata sul funzionamento degli ecosistemi

[1 Aprile 2019]

L’ape domestica (Apis mellifera) è una specie originaria dell’Eurasia e dell’Africa, ma è stata introdotta praticamente in tutto il mondo per ottenere miele e impollinare alcuni tipi di coltivazioni, come gli alberi da frutta.

Negli ultimi decenni, nonostante le malattie che hanno sterminato miliardi di api,  c’è stato un notevole boom in questa attività di allevamento a livello globale, che ha portato a un aumento del numero di alveari nell’ambiente naturale. Anche recenti studi hanno espresso dubbi su questa attività di allevamento intensivo, temendo che possa innescare una serie di conseguenze nei sistemi naturali, alterando un importante servizio ecosistemico come l’impollinazione.

Ora lo Lo studio “Honeybees disrupt the structure and functionality of plant-pollinator networks”, pubblicato su Scientific Reports da Alfredo Valido,  María C. Rodríguez-Rodríguez e Pedro Jordano del Grupo de Ecología Integrativa de la Estación Biológica de Doñana (EBD-CSIC) e condotto nel Parque Nacional del Teide (Tenerife – Isole Canarie) ha analizzato l’installazione di 2.700 alveari ogni primavera nell’area protetta. I ricercatori spagnoli sono così riusciti a studiare due scenari temporanei segnati dall’assenza (fase pre) e dalla presenza (fase Apis) di arnie nella stessa area e hanno potuto analizzare successivamente una serie di parametri ecologici che definiscono la struttura e il funzionamento degli habitat interessati, stabiliti dalla rete di interazioni pianta-impollinatore.

I ricercatori EBD-CSIC dicono che «Una volta installati gli alveari, è stata rilevata una significativa riduzione del numero di specie di impollinatori e della frequenza delle visite ai fiori, e questo praticamente da un giorno all’altro. Questa riduzione della biodiversità degli impollinatori fa sì, a sua volta, che una grande maggioranza di specie vegetali riceva una lista di specie di impollinatori molto più piccole. L’introduzione di api domestiche, quindi, genererebbe una crisi di impollinatori all’interno del Parque Nacional del Teide. L’introduzione di api domestiche riduce anche le interazioni degli impollinatori generici autoctoni e smantella le unità funzionali della rete dominate da questi impollinatori autoctoni».

Insomma, le api domestiche sono dirette – e a quanto pare aggressive – concorrenti di insetti impollinatori autoctoni che altri studi ci dicono in fortissima regressione in tutto il mondo. Infatti i ricercatori spagnoli concludono: «I risultati di questo lavoro mettono in guardia contro la vulnerabilità degli ecosistemi naturali al massiccio aumento delle api domestiche a causa dell’effetto diretto dell’apicoltura. La loro elevata densità influenza negativamente non solo altre specie di impollinatori autoctoni, ma causa anche più effetti a cascata sul funzionamento degli ecosistemi, a volte meno ovvi, però di vasta portata, come dimostrato in questo studio».