Moria di tartarughe marine nell’Adriatico settentrionale (FOTOGALLERY)

Fondazione Cetacea: altri esemplari trovati morti lungo la costa tra l’Emilia Romagna e le Marche

[30 Novembre 2015]

La Fondazione Cetacea lancia un nuovo allarme su quello che sta accadendo lungo il litorale dell’Adriatico settentrionale: «Continua la serie nera dei weekend di ritrovamenti di tartarughe spiaggiate morte. Il fine settimana appena trascorso ha visto il recupero di un’ altra quarantina di esemplari morti tra le coste dell’Emilia Romagna e delle Marche, più un delfino a Miramare di Rimini. Le mareggiate evidenziano il grande numero di morti di questi animali nelle nostre acque. Anche un nostro passato “paziente” è stato rinvenuto morto: Achille, rilasciata dopo cura nel giugno del 2013».

La fondazione Cetacea il 24 novembre aveva smentito quanto scritto sul Corriere di Romagna in un  articolo sullo spiaggiamento di tartarughe marine nei giorni precedenti: «Gli esemplari spiaggiati questo weekend non sono morti a causa dell’abbassamento delle temperature ma erano morti da tempo, infatti si sono spiaggiati in stato di decomposizione a causa della mareggiata. Le cause del loro decesso quindi sono altre».

Il fine settimana del 3 23 e 24 novembre era stato definito «Un altro “black weekend” per le tartarughe marine» dalla Fondazione Cetacea che aveva rivelato che « La grossa mareggiata ha portato a riva quasi una cinquantina di carcasse di tartarughe; esemplari che erano morti a largo e sono stati trascinati a riva dalla forza delle onde. Purtroppo tra le decedute abbiamo ritrovato anche una nostra conoscenza: Francesca Maria. Questa tartaruga era stata recuperata ad ottobre del 2013 dal Wwf della riserva marina di Miramare a Trieste, con una grave ferita da sfondamento sul carapace; era rimasta ospedalizzata presso il nostro centro di Riccione fino ad ottobre del 2014 quando è stata rilasciata a Numana. E’ stata tra le prime sulle quali si è sperimentata la copertura della resina di protezione, e, unica consolazione, abbiamo verificato che questa sostanza ha fatto il suo compito e resistito al tempo, portando a termine il suo compito di protezione della ferita ma non ha aiutato Francesca Maria ad evitare altri pericoli».