Negoziati sul nuovo UN Biodiversity Framework: a Roma qualche passo avanti

Wwf: i Paesi partecipanti non hanno dimostrato il livello di urgenza e ambizione necessari ad affrontare le crisi in cui si trova la natura su scala globale

[3 Marzo 2020]

I governi e gli stakeholders hanno completato il primo ciclo di negoziati sulla bozza zero del global framework sulla natura e le persone che cerca di fermare la perdita di biodiversità entro il 2030, con l’obiettivo di costruire un futuro di vita in armonia con la natura entro il 2050.

Infatti, il secondo meeting dell’Open-ended Working Group on the Post-2020 Global Biodiversity Framework che si è concluso a Roma ha prodotto da parte dei governi e degli sabato sera 29 febbraio, con rappresentanti di tutti i livelli di governo e tutte le parti interessate che offrono commenti e raccomandazioni dettagliati sul progetto di testo globale struttura.

I gruppi di lavoro hanno prodotto suggerimenti dettagliati su tutti gli aspetti del progetto di quadro e, mentre sono necessarie ulteriori discussioni per raggiungere il consenso, i delegati hanno organizzato i risultati delle discussioni in base ad alcuni temi: Obiettivi del quadro, compresa la relazione tra obiettivi per il 2030 e il 2050; Modi per ridurre le minacce alla biodiversità, compresi, tra gli altri, nuovi obiettivi di protezione, utilizzo sostenibile e controllo delle specie esotiche invasive; le parti e gli osservatori hanno accolto con favore l’inclusione di un obiettivo di azione nel quadro della bozza zero del framework che affronti il ​​cambiamento climatico come principale motore della perdita di biodiversità e delle interrelazioni tra biodiversità e cambiamento climatico; Soddisfare le esigenze delle persone attraverso l’uso sostenibile e la condivisione dei benefici; Strumenti e soluzioni per l’integrazione della biodiversità nel governo, nella società e nell’economia.

La United Nations Biodiversity Conference che si è tenuta nel 2018 in Egitto aveva chiesto un Framework ambizioso, non solo per gli obiettivi fissati ma anche nel fornire i mezzi, finanziari e non, per raggiungere tali obiettivi, e nei meccanismi messi in atto per rivedere i progressi fatti nel tempo.

Fao e Convention on biological diversity (Cbd) dicono che «Il quadro equilibrato proposto cerca di essere rilevante non solo per la convenzione sulla biodiversità, ma anche per altri meccanismi internazionali e accordi ambientali multilaterali e per tutti i settori necessari per affrontare i drivers, diretti e indiretti, della perdita di biodiversità». Il quadro approvato a Rona riconosce anche «i collegamenti tra la perdita di biodiversità e i cambiamenti climatici» e sottolinea «Il potenziale delle soluzioni basate sulla natura/ecosistemi, nelle quali la biodiversità può contribuire alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, alla lotta alla desertificazione e al degrado del ripristino del territorio, alla sicurezza alimentare e alla salute e al benessere umani.

Rvolgendosi ai delegati riuniti a Roma, Elizabeth Maruma Mrema, segretaria esecutiva della Cbd, ha detto: «Vi esorto a continuare a perseguire un approccio whole of government” e a consultarvi ampiamente all’interno dei vostri ministeri nazionali, all’interno delle vostre organizzazioni regionali e con il più ampio impegno di tutti gli stakeholders. Abbiamo bisogno di un ampio consenso mentre andiamo verso Kunming a ottobre (la città cinese dove si terrà il summit Cbd, ndr). Non stiamo cercando niente di meno che consentire al mondo di prendere le misure necessarie per invertire la curva della perdita di biodiversità. Di fronte a tale compito, avremo bisogno, come dice il detto, di tutto l’aiuto che possiamo ottenere».

Francis Ogwal, co-presidente del Working Group, ha sottolineato che «Questa settimana ha visto i governi e le parti interessate adottare un impegno costruttivo con la bozza zero del Post-2020 Global Biodiversity Framework che abbiamo preparato a seguito di consultazioni regionali, presentazione di osservazioni e informazioni scientifiche. Attraverso le discussioni, abbiamo ricevuto molte proposte su come andare avanti per raggiungere la 2050 Vision di vivere in armonia con la natura. Non vediamo l’ora di continuare a impegnarci con i governi e le parti interessate mentre prepariamo la prossima bozza del ramework»- L’altro co-presidente del Working Group, Basile van Havre, ha ricordato che «Abbiamo iniziato il nostro viaggio lungo la strada per il 15esimo incontro della Conferenza delle parti a Kunming nell’ottobre 2020 con tutti gli stakeholders che hanno dimostrato il loro impegno a costruire un futuro della vita in armonia con la natura».

Ma, dopo la prima serie di negoziatidi Roma, il Wwf non condivide questo ottimismo e dice di avere «l’impressione che i Paesi partecipanti non abbiano dimostrato il livello di urgenza e ambizione necessari ad affrontare le crisi in cui si trova la natura su scala globale».

In una nota di commento al meeting il Wwf international ricorda che «Le attività dell’uomo stanno distruggendo la natura ad un ritmo molto più veloce di quanto si possa recuperare. Un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato l’anno scorso ha rivelato che un milione di specie sono minacciate di estinzione».

In vista del summit di ottobre a Kunming, che rappresenta un’opportunità per garantire un accordo globale che  affronti la perdita e il degrado della natura per il prossimo decennio il Wwf incalza i Paesi della Cbd perché «assicurino la stesura di un accordo globale sulla biodiversità che sia tanto completo, ambizioso e fondato scientificamente quanto l’Accordo sul Clima di Parigi del 2015. Senza un’azione urgente sulla biodiversità, il mondo rischia di non raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile».
Commentando il meeting di Roma, Marco Lambertini, direttore generale del Wwf International, ha dichiarato che «Il nostro rapporto con la natura è pericolosamente sbilanciato. Un milione di specie sono minacciate di estinzione e il modo in cui attualmente produciamo e consumiamo rischia di danneggiare irreparabilmente i sistemi naturali che sostengono il benessere e la prosperità umana, dalle foreste agli oceani e ai sistemi fluviali. Con la scienza e la società che richiedono un’azione urgente sulla natura, analoga a quella per il clima, è deludente vedere che i Paesi abbiano mostrato a Roma ambizioni e leadership così limitate. Il mondo non deve perdere l’occasione che i negoziati delle Nazioni Unite di quest’anno consentano di conseguire un accordo per la tutela della natura, quale quello di Parigi per il Clima, che includa un chiaro set di obiettivi e traguardi al 2030 basati su evidenze scientifiche e misurabili. Sarà ora fondamentale che i Paesi accettino la sfida nella prossima tornata di negoziati e assicurino che la bozza di accordo che arriverà a Kunming contenga l’ambizione necessaria a creare un mondo ‘nature positive’ (positivo per la natura) entro la fine del decennio».
I negoziati di Roma si sono concentrati sulla necessità di definire obiettivi per tutelare almeno il 30% degli habitat entro il 2030, arrestare la perdita di specie e preservare la diversità genetica. Inoltre, numerosi Paesi hanno inoltre sostenuto obiettivi per affrontare le cause principali della perdita di biodiversità, come l’agricoltura, le infrastrutture, la pesca, la silvicoltura e l’industria estrattiva. Secondo il Wwf, «Definire l’obiettivo di ridurre entro il 2030 del 50% l’impronta ecologica negativa causata dalla produzione e dal consumo umani è essenziale per affrontare i fattori sia diretti che indiretti della perdita di natur». Il Panda aggiunge che «I progressi nella mobilitazione delle risorse finanziarie siano stati troppo lenti, il che pone un problema che è fondamentale se non si vuole che i costi di implementazione dell’accordo siano più acutamente avvertiti dai Paesi in via di sviluppo. E’ essenziale che i negoziati producano un pacchetto completo di proposte che includa meccanismi di responsabilità e trasparenza che sostengano la necessità di un’azione urgente, trasformativa e inclusiva a livello globale per arrestare e invertire la perdita di natura.
A maggio, a Montreal, in Canada, il Subsidiary Body on Scientific, Technical and Technological Advice (SBSTTA) della Cbd effettuerà una revisione scientifica e tecnica del progetto di obiettivi e target e dei relativi indicatori e baseline, mentre il Subsidiary Body di attuazione affronterà le questioni relative all’implementazione del Global Biodiversity Framework. Dopo queste revisioni, i copresidenti del Working Group e il segretario esecutivo prepareranno una nuova bozza del Global Biodiversity Framework che sarà esaminata dal terzo meeting del Working Group, che si terrà a Cali, in Colombia. I risultati di questo meeting saranno trasmessi all’ United Nations Biodiversity Conference che si terrà a Kunming, in Cina, dal 15 al 28 ottobre.