Nelle isole della Wallacea scoperte 10 nuove specie e sottospecie di uccelli

Una spedizione di Singapore e Indonesia scopre specie di avifauna già a rischio per la deforestazione

[13 Gennaio 2020]

Insieme ai mammiferi, gli uccelli sono la classe di animali più conosciuta, eppure dal 1999 ogni anno sono state descritte solo 5 o 6 nuove specie per la scienza. Ora lo studio “A lost world in Wallacea: description of a montane archipelagic avifauna”, pubblicato su Science da un team di ricercatori della National University of Singapore (NUS), Lembaga Ilmu Pengetahuan Indonesia (LIPI – Istituto indonesiano delle scienze) e Wildlife Reserves Singapore, ha fatto compiere alla ricerca ornitologica un salto di qualità nella scoperta della biodiversità criptica dell’avifauna, scoprendo 5 specie e 5 sottospecie di uccelli nuove per la scienza.

Il team, guidato da Frank Rheindt del Department of Biological Sciences della NUS, ha scoperto questi uccelli finora sconosciuti in tre piccoli gruppi di isole al largo di Sulawesi, in Indonesia. Le isole sorgono nella regione indonesiana di Wallacea, un arcipelago che è al confine tra il regno biogeografico orientale e quello australiano, e che è stato chiamato Wallacea in onore di Sir Alfred Wallace, lo storico esploratore/collezionista storico che ha catalogato molte specie nell’area.

Secondo i ricercatori della NUS, i risultati dello studio, «dimostrano che la nostra comprensione della diversità delle specie in aree complesse come la Wallacea rimane incompleta anche per gruppi relativamente noti come gli uccelli. I risultati suggeriscono anche che l’esplorazione moderna per trovare la diversità di specie non descritta può essere indirizzata ad aree fortemente promettenti».

Gli scienziati singaporiani e indonesiani spiegano che «La profondità del mare è un fattore importante e da lungo trascurato per determinare la particolarità delle comunità terrestri di un’isola. La Terra subisce periodi di cicli glaciali-interglaciali, che portano alla formazione di ponti terrestri tra isole nei mari poco profondi durante le ere glaciali, consentendo l’incrocio della fauna delle diverse isole. A causa dell’assenza di collegamenti terrestri anche durante i cicli glaciali, le isole del mare profondo, che sono sempre state isolate, e le isole con montagne di alta quota hanno maggiori probabilità di ospitare endemismi».

Partendo da questa consapevolezza. Rheindt e il suo team hanno concentrato il loro lavoro di ricerca sulle isole di Taliabu e Peleng, al largo della costa nord-orientale di Sulawesi, dove dati batimetrici indicano la presenza di acque profonde tra queste isole e Sulawesi. I ricercatori hanno anche esaminato i resoconti di collezionisti storici come Sir Alfred Wallace e, doto che risultavano più promettenti per eventuali scoperte, hanno cercato di concentrarsi sulle aree della Wallacea che erano state trascurate dagli esploratori/scienziati ottocenteschi e novecenteschi, poiché queste aree avrebbero la più alta promessa di ospitare la diversità aviaria non descritta.

Le isole individuate dal team asiatico erano caratterizzate da studi e ricerche incompleti: Taliabu e le isole vicine che formano il gruppo delle Sula, furono visitati solo brevemente da 8 spedizioni di e tutte queste si limitarono a alle aree costiere, senza riuscire a raggiungere gli impenetrabili altopiani del interni; e Peleng e le restanti isole del gruppo delle Banggai furono visitate lungo la costa solo da tre collezionisti storici che non si avventuravano mai a risalire le aree montuose interne.

Il team di Rheindt ha intrapreso un intenso lavoro sul campo in tre isole remote per 6 settimane, da novembre 2013 a gennaio 2014, e ha raccolto 10 nuovi tipi di uccelli a lungo trascurati. Poi, integrando metodologie di ricerca genomica e fenotipica, il team ha descritto con successo 5 nuove specie di uccelli canori e cinque nuove sottospecie: Su Taliabu, hanno trovato tre nuove specie : la silvia.cavalletta di Taliabu, la Myzomela di Taliabu e la silvia Taliabu; così come tre sottospecie: il Pigliamosche da sopracciglio banco di Taliabu, il Taliabu Island Thrush e il Sula Mountain Leaftoiler. Su Peleng sono state scoperte due nuove specie – il Peleng Fantail e il Peleng Leaf-Warbler, e una nuova sottospecie: il Banggai Mountain Leaftoiler. Su Togian è stata trovata una nuova sottospecie, il Togian Jungle-Flycatcher.

Rheindt sottolinea che «Nel nostro caso, studiare le rotte e le attività delle spedizioni storiche di raccolta e identificarne le lacune è stato un approccio fruttuoso per individuare le aree focali. La descrizione di queste numerose specie di uccelli provenienti da un’area così limitata dal punto di vista geografico è una rarità. Andando avanti, oltre all’arcipelago indonesiano, l’utilizzo della storia della Terra e delle informazioni batimetriche potrebbe essere applicato anche ad altri organismi e regioni terrestri per identificare isole promettenti che potenzialmente ospitano nuovi taxa da scoprire».

Ma la spedizione scientifica è anche purtroppo servita a scoprire che anche queste isole remote hanno patito una dilagante distruzione delle foreste. Sia a Taliabu che a Peleng non esiste praticamente più nessuna foresta di pianura vergine e la maggior parte delle foreste di quelli che erano inaccessibili altipiani state colpite da una qualche forma di disboscamento o incendi boschivi.

Rheindt conclude: «Mentre la maggior parte dell’avifauna che abbiamo descritto sembra tollerare una qualche forma di degrado dell’habitat e viene prontamente rilevata nella foresta e ai sui margini secondari, alcune specie o sottospecie sono senza dubbio minacciate dagli immensi livelli di perdita dell’habitat su queste isole. Quindi, perché alcune delle nuove forme possano sopravvivere, è necessaria un’urgente azione di conservazione lungo periodo, che duri più a lungo di un paio di decenni oltre la loro data di descrizione».