Orso marsicano a rischio, parla l’ex presidente e commissario del Parco (ce ne sono per tutti)

[22 Settembre 2014]

In quanto Presidente prima e Commissario poi del Parco Nazionale d’Abruzzo fino al 18 marzo scorso, mi sono per correttezza istituzionale astenuto dall’intervenire nelle vicende e nelle iniziative dell’Ente sviluppatesi negli ultimi mesi.

Anche in occasione di drammatiche circostanze, come la morte di orsi marsicani per cause “umane”. Non mi interessa, infatti, entrare comunque nel dibattito e, magari, nelle polemiche che sempre si sviluppano intense in questi momenti.

Dopo i gravi fatti che  negli ultimi tempi hanno interessato “il nostro amico orso”, penso però sia giusto e doveroso da parte mia  – parlano tutti…  -,  ricordare e segnalare le iniziative dell’Ente Parco e mie personali, sviluppatesi nel tempo, e specialmente negli ultimi dodici mesi del mio mandato.

A proposito della grave situazione dell’orso marsicano, con l’insediamento del  “Governo Letta”, insieme a una copiosa documentazione generale sul Parco, ho provveduto a inviare al Ministro dell’Ambiente Orlando  e al Direttore  generale, specifiche comunicazioni e relazioni, segnalando le criticità e indicando le iniziative ritenute necessarie e indispensabili per affrontare decisamente e positivamente il grave problema della salvaguardia del prezioso orso marsicano.

La stessa operazione ho ripetuto con l’insediamento del “Governo Renzi”, inviando la documentazione, le relazioni e le proposte al Ministro Galletti.

Inutile dire che non ci sono stati riscontri, salvo la recente propagandata integrazione del PATOM che, consideratone il contenuto, serve a poco o nulla, al pari del Piano originale, i cui limiti e le cui  inadempienze sono state dall’Ente  e da me sistematicamente segnalate nelle più disparate occasioni.

Ovviamente, anche alle  regioni l’Ente Parco ha sempre segnalato inadempienze, difficoltà e proposte, affinchè si impegnassero a fare quanto di comeptenza e responsabilità.

Vorrei, ora e ad ogni buon conto, elencare gli interventi e le proposte a suo tempo formulati, sperando che possano ancora essere utili alle istituzioni interessate.

Vorrei venissero considerati, quindi, come un contributo costruttivo al dibattito in corso.

PRINCIPALI CRITICITA’ E AZIONI URGENTI DA AVVIARE E REALIZZARE (Relazione del novembre 2013 al Ministro Orlando e al Direttore Generale, poi inviata anche al Ministro Galletti)

Riassunto degli argomenti per titoli:

bracconaggio, strade nazionali e locali, grandi impianti e infrastrutture, pascolo, tagli boschivi, affitto boschi e pascoli, campagna alimentare, turismo, area contigua, piano del parco e regolamento, situazione sanitaria, orsi confidenti, gestione venatoria, situazione urbanistica, risarcimento danni.

NOTA AL MINISTRO ORLANDO E AL DIRETTORE GENRALE DEL 23 MAGGIO 2013

“…………………Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise è, con il Gran Paradiso, il più antico d’Italia (entrambi istituiti nel 1922) e presenta peculiarità naturalistiche di rilievo internazionale, che riguardano in special modo alcune specie animali molto rare;  soprattutto l’Orso bruno marsicano, specie endemica e a rischio di estinzione. Questo bellissimo e unico animale sta vivendo una stagione molto difficile e ogni  anno i pochi esemplari presenti nell’Appennino centrale sono sempre più in difficoltà .

I pericoli e i rischi per questo grande predatore persistono tutti e, se possibile,  aumentano quotidianamente a causa di attività invasive e incompatibili, di una complessa situazione sanitaria derivante da pascolo abusivo di difficile controllo e da sovraccarico di bestiame domestico, di un diffuso bracconaggio, dell’avvelenamento criminoso del territorio, di abusi di vario genere.

Purtroppo,  in Abruzzo e nelle altre regioni dell’Appennino centrale maggiormente interessate (Lazio, Molise, Marche)  non si riesce a dare adeguata tutela a questo simbolo mondiale della Natura d’ Italia.

Per salvare un così grande patrimonio nazionale, c’è bisogno di un impegno più deciso e convinto da parte delle Istituzioni a ogni  livello, da quello governativo a quello territoriale locale.  Il  Parco cerca di fare al meglio la propria parte, ma  da solo difficilmente potrà farcela. L’Orso marsicano occupa un areale sovraregionale di grandissima estensione,  nel quale si sovrappongono responsabilità e competenze difficili da coordinare in azioni concrete e univoche.

Forse è necessario riflettere sulla opportunità di istituire una vera e propria “Autorità speciale per l’Orso bruno marsicano”, di nomina governativa e con poteri ampi di intervento, per superare difficoltà  e limiti esistenti in questa complessa realtà territoriale e amministrativa, concernenti  competenze, responsabilità, impegno, professionalità, etc.

Dopo tutto quanto precede e in attesa di cortese riscontro,  resto a Sua disposizione per approfondire le questioni sollevate,  anche in un incontro che vorrà eventualmente e gentilmente accordarmi.”

(lettera simile inviata al Ministro Galletti il 28 febbraio 2014)

 

NOTA AL MINISTRO ORLANDO E AL DIRETTORE GENERALE DEL 20 DICEMBRE 2013

“Facendo seguito alla precorsa corrispondenza, alle diverse comunicazioni e a quanto scaturito dalle recenti riunioni presso il Ministero, si desidera segnalare alcune attività e iniziative di sicura importanza che l’Ente dovrebbe poter programmare e realizzare, nei tempi più prossimi, allo scopo di migliorare le proprie azioni a tutela dell’orso marsicano.

Rispetto alle delicate problematiche emerse recentemente, di cui si è dato atto con la documentazione inviata nei giorni passati, e a seguito di atti di bracconaggio, di avvelenamento e di abusivismo nel territorio protetto e nella sua zona di protezione esterna (area contigua) appare urgente innanzitutto potenziare, dal punto di vista della qualità delle azioni, il lavoro dei servizi di sorveglianza (guardie del Parco e CTA/CFS)

 

incrementando la loro presenza sul territorio (oltre al normale servizio, turnazioni notturne, festive e pomeridiane, uscite straordinarie, servizi speciali, etc.) e dotando l’Ente di 1-2 unità cinofile antiveleno, prevedendo  la partecipazione del personale interessato a specifici corsi di formazione e aggiornamento professionale. Sarà altresì opportuno procedere alla graduale specializzazione dei diversi Reparti per settore di intervento come l’antibracconaggio, l’antiveleno, l’antiabusivismo edilizio, il controllo turistico, etc.
Per una migliore tutela dell’orso marsicano si ritiene poi di poter indicare alcune altre attività del Parco che necessitano di potenziamento e cura costante quali:

 

  1. l’ampliamento della politica di acquisizione in concessione di territori comunali (boschi e pascoli) da sottrarre all’uso commerciale e destinare all’incremento delle zone di riserva integrali in aree di maggiore presenza dell’orso;
  2. il riconoscimento di indennizzi per divieti di tagli boschivi che possono rendersi necessari in determinate particolari situazioni di presenza dell’orso o di altre specie animali;
  3. la ripresa e il miglioramento, anche a titolo sperimentale, in una apposita Campagna alimentare allo scopo di trattenere l’orso in determinate zone scoraggiandone gli spostamenti in aree a rischio, coinvolgendo gli agricoltori e, ove opportuno, anche le associazioni venatorie, specialmente nelle zone esterne al Parco e in Zona di Protezione Esterna (Area Contigua);
  4. il potenziamento delle misure di controllo dei flussi turistici in determinate stagioni e lungo gli itinerari che interferiscono con la presenza dell’orso, specialmente nei periodi di iperfagia, riconoscendo, ove opportuno, anche indennizzi agli operatori locali, magari sotto forma di associazione nelle attività di controllo e vigilanza straordinarie;
  5. il potenziamento e miglioramento  dei monitoraggi sanitari del bestiame domestico con la possibilità di sostenere, anche economicamente, gli allevatori del posto disponibili ad effettuare interventi specifici, oltre a quelli previsti come normali e obbligatori per legge;
  6. il miglioramento del sistema di indennizzi per danni fauna agli allevamenti, costituendo un apposito “gregge del Parco” o “gregge pubblico” da affidare a uno o più allevatori locali, al fine di sviluppare un metodo di risarcimento in natura certamente più soddisfacente e più puntuale rispetto al sistema attuale che, seppure migliorato di molto, comporta processi burocratici complicati.

 

Come appare evidente, si tratta di iniziative, provvedimenti e azioni che richiedono speciale impegno organizzativo, operativo e finanziario.

Le attuali risorse economiche annualmente assicurate all’Ente permettono di affrontare e soddisfare, come per tutti i parchi nazionali, le sole spese ordinarie e obbligatorie e non danno alcuna possibilità di utilizzo oltre quanto previsto correntemente.

Per poter attivare le iniziative di cui sopra si renderebbe perciò necessario riconoscere un contributo “straordinario” o considerare le spese da affrontare per realizzare il programma alla stregua di spese obbligatorie e ordinarie, cosa peraltro possibile, considerata la “missione” principale del Parco che è appunto quella di salvare l’orso marsicano.

Nel caso il Ministero fosse disponibile a riconoscere le specificità delle azioni indicate, questo Ente potrebbe indicare  nel dettaglio in un apposito progetto-programma interessante i 6 punti richiamati, per un importo complessivo compreso tra i 300-400 mila euro.

Ringraziando per l’attenzione e in attesa di cortese riscontro… ”

 

A PROPOSITO DEL PATOM…(a conclusione di una relazione su problematiche varie inviata ai due Ministri e al Direttore Generale, novembre 2013)

L’Ente Parco ha a suo tempo convintamente aderito al PATOM, approvandolo e sottoscrivendolo nella certezza che si trattasse di uno strumento di notevole importanza per la tutela dell’orso bruno marsicano. L’importanza del PATOM rimane tutta, ma occorre fare una analisi critica sul come e quanto ha funzionato in questi anni. Non sembra che il complesso meccanismo messo in campo  abbia dato dei buoni risultati.

Tutt’altro. In alcuni casi, a parere dell’Ente, il dover coinvolgere tanti attori nella discussione e nella valutazione delle complesse esigenze gestionali dell’orso marsicano, si è finiti probabilmente con il complicare anche le situazioni semplici e con il sollecitare esagerate rivendicazioni di competenze e qualche conflitto tra le stesse istituzioni.
A parere dell’Ente, la difficoltà sta nel fatto che, non avendo potere cogente l’Autorità di Gestione, non risulta chiaro chi deve e come deve  intervenire nelle occasioni in cui è necessario intervenire con tempestività e decisione. La stessa cronologia della attività del PATOM mostra questi limiti.

 

L’Autorità di gestione si è riunita tre volte: 26/6/2012, 14/3/2013, 4/6/2013. La sua convocazione compete al Ministero. Quanto al Tavolo Tecnico, il MATTM ha deciso di trasformare il tavolo di coordinamento appenninico di Life ARCTOS in tavolo tecnico PATOM inserendovi  due elementi in più: un rappresentante della Regione Molise, un rappresentante di ISPRA.  Superato qualche disaccordo  tra i partner del LIFE,  la prima riunione si è svolta martedì 12 alle ore 15,00. Del tavolo fanno parte, oltre al Parco, Regione Lazio, Regione Abruzzo, Regione Molise, ISPRA, CFS, WWF. Quali competenze e quali poteri cogenti hanno l’Autorità di Gestione e il Tavolo tecnico? C’è il rischio che finiranno con il produrre, o con il continuare a produrre, incontri e riunioni, discussioni e a volte polemiche, verbali e nulla di concretamente utile, non potendo contare su Istituzioni abilitate e responsabili ad emettere provvedimenti chiari e obbligatori per i destinatari.

L’orso marsicano occupa un areale molto ampio,   ben più ampio del territorio del Parco, che si estende non soltanto nella Zona di Protezione Esterna (futura area contigua) ma  in località e territori di altre aree protette, di riserve naturali, di comuni con nessuna misura di tutela. Territori che investono competenze e rivendicazioni le più disparate, che occorre mettere in rete e rendere univoche.

Da qui la opportunità di verificare la istituzione di una Autorità “speciale”, con poteri cogenti, capace di superare tutte queste  situazioni, capace di procedere sollecitamente ed efficacemente, magari con l’assistenza e la collaborazione dell’Ente Parco,  con la propria esperienza e le  professionalità di cui dispone, e dello stesso CFS per i territori in cui le competenze del Parco non possono esplicarsi. Senza ovviamente rinunciare, da parte del Parco, ad alcuna competenza e responsabilità per le misure “ordinarie” di tutela e gestione dell’orso, secondo le finalità istituzionali di legge.

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Nota: Naturalmente, per quanto  mi riguarda, tutte le informazioni, le problematiche e le proposte del Parco sono state sempre e correntemente presentate al Ministero, ai ministri che si sono succeduti e alle altre istituzioni interessate, nei termini opportuni e  appropriati  del momento, a partire dal 2007.

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Cordialmente,

Giuseppe Rossi