Parco del Vulture, ci siamo? La regione Basilicata propone la perimetrazione

Legambiente: «Speriamo che risponda a criteri scientifici e non ai desideri degli anti-parco»

[18 Febbraio 2016]

La giunta regionale della Basilicata ha approvato il disegno di legge per l’istituzione del Parco naturale regionale del Vulture che porterà all’esame del Consiglio. L’area protetta, dovrebbe comprendere i comuni di Melfi, Rionero in Vulture, Rapolla, Barile, Ripacandida, Ginestra, San Fele, Atella e Ruvo del Monte, in provincia di Potenza,  e sarebbe costituito da un’area centrale, che corrisponderebbe con la Zona di conservazione speciale e Zona di protezione speciale del Monte Vulture, e da un’area più estesa da cui si diramano corridoi ecologici e zone a macchia di leopardo.  L’assessore regionale all’ambiente, Aldo Berlinguer, ha detto che «Finisce l’epoca dell’abusivismo e dell’abbandono. Il Parco dovrà fare tutela ma anche valorizzazione. I laghi di Monticchio sono una risorsa straordinaria e così il resto del territorio, dobbiamo proteggerli ma anche attrarre turismo e fare sviluppo economico green».

e Legambiente Basilicata esprime «grande soddisfazione per il riavvio dell’iter istitutivo ma speriamo che, dopo una lunga gestazione,  la montagna non partorisca un topolino e che la Regione Basilicata definisca per l’area protetta un perimetro ad oggi ancora sconosciuto, che abbia un senso dal punto di vista naturalistico,  ambientale e risponda a criteri scientifici e non sia una mediazione rispetto alle spinte al ribasso di chi è sempre stato contro il parco e lo sviluppo sostenibile di quel territorio».

Gli ambientalisti chiedono che «Il consiglio avvii ora un processo partecipato e trasparente che renda il nascente parco “dinamico”, in grado di connettersi con il territorio e che sia capace di radicarsi nel tessuto sociale locale coinvolgendo enti e comunità e che sia strumento reale e funzionale di conservazione della natura e della biodiversità».

Il Cigno Verde lucano è convinto che  «Il Parco del Vulture sarà l’occasione per preservare e conservare i sistemi naturali e la biodiversità di uno dei territori più importanti della Basilicata e per porre le condizioni di uno sviluppo economico dell’area con nuove attività legate alla valorizzare delle peculiarità ambientali, paesaggistiche e storico-culturali, elevando il potenziale competitivo del territorio rispetto ai settori strategici dell’economia montana e valligiana, quali l’agricoltura di qualità, il turismo (le attività turistiche nelle aree protette sono le uniche che non soffrono della crisi che interessa l’intero comparto turistico italiano), le produzioni tipiche, la manutenzione del patrimonio forestale. Ripartire in Basilicata dall’istituzione del Parco Naturale Regionale del Vulture ci consentirà di ripensare globalmente il sistema regionale delle aree protette, sostenendole sia con maggiori investimenti finanziari, sia dotandole delle strutture tecniche, scientifiche e gestionali necessarie al loro funzionamento. Occorre, in sostanza, la messa in pratica di adeguate politiche di tutela e valorizzazione dei nostri Parchi».