Pesca illegale: operazione “Tallone D’Achille” della Guardia Costiera in Toscana

1,5 tonnellate di sequestri, comminate sanzioni per 90.000 euro

[4 Gennaio 2016]

L’operazione “Tallone D’Achille”, eseguita in mare e a terra dagli uomini della Direzione Marittima di Livorno ha portato ad «Un totale di 90.000 euro di sanzioni, per 1,5 tonnellate di prodotti ittici sequestrati, 61 operatori multati».. L’operazione,  disposta a livello nazionale dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, in Toscana ha impegnato 70 militari, coordinati dal 2° Centro Controllo Area Pesca di Livorno,  che hanno passato al setaccio le acque dell’Arcipelago Toscano ed il territorio regionale, «al fine di reprimere ogni forma di illecito in materia di pesca ed agroalimentare».

Gli equipaggi delle motovedette e dalle pattuglie a terra hanno effettuato  400 i controlli, un’intensa  attività, tutt’ora in corso, che, come spiega un comunicato della Direzione Marittima/Capitaneria di porto Livorno «si è concentrata tra la fine del mese di novembre e durante tutte le festività natalizie, prevedendo, senza sosta, il controllo di tutte le fasi della filiera, dalla produzione, in particolare il controllo della pesca in mare e le visite ai punti di sbarco, alla lavorazione e stoccaggio, nonché alle fasi della distribuzione, fino alla vendita al dettaglio ed alla somministrazione, con controlli anche presso gli esercizi di ristorazione. Variegata la tipologia di violazioni riscontrate dagli uomini della Guardia Costiera. In mare, dalla pesca in zone vietate o protette, alla cattura di specie ittiche in tempi vietati, mancata registrazione del pescato sul giornale di pesca, mentre a terra, presso gli operatori commerciali, prodotti ittici non tracciati, in qualche caso scaduti, oltre che specie ittiche vendute sotto taglia minima. Di particolare rilievo, si segnalano alcune attività messe a segno dagli ispettori pesca».

Ecco il bilancio toscano dell’operazione “Tallone D’Achille”:

Livorno e provincia: Circa 50 kg di polpi atlantici sotto taglia, cioè inferiori al peso di 450 gr ciascuno, sono stati scoperti e sequestrati dentro le celle frigorifere di un esercizio commerciale all’ingrosso nel livornese. L’operatore è stato deferito all’autorità giudiziaria. Stessa sorte è toccata ad un altro grossista piombinese, nei cui magazzini è stato rinvenuto dai militari della Capitaneria di Livorno uno squalo volpe di oltre 50 kg. L’esemplare, per il quale è previsto dalle norme europee il divieto assoluto di pesca e commercializzazione, è stato sequestrato, impedendone, pertanto, la commercializzazione sotto qualsiasi forma. Circa 30 kg di prodotti ittici privi di ogni requisito per rintracciarne la provenienza, nonché altri scaduti, sono stati sequestrati, invece, presso una pescheria a Collesalvetti. Pesci, molluschi e crostacei di varie specie, interi o a filetti, si trovavano congelati all’interno di una cella, pronti per l’immissione in commercio. 1.500 euro, la sanzione comminata al commerciante. All’Elba, i militari della Guardia Costiera dell’isola hanno sanzionato un’impresa di pesca, per complessivi 2.000 euro, per la mancata registrazione del pescato sul giornale di pesca, preludio ad un’attività di distribuzione del pescato, quasi 1 quintale di sardine, su canali commerciali non ufficiali e per questo non controllati. Gli stessi ispettori hanno inoltre deferito all’autorità giudiziaria un ristoratore per tentata frode nell’esercizio del commercio, per aver fornito indicazioni false sul menu al pubblico, in merito all’avvenuto abbattimento della temperatura di alcuni prodotti ittici, evidentemente da consumare crudi. Nel locale, infatti, i militari non hanno riscontrato la presenza di alcun abbattitore.

Pisa: Altri 1.500 euro sono stati inflitti ad un ristoratore nel centro di Pisa. Circa 100 kg di molluschi e pesci pregiati, per lo più calamari e spigole, sono stati infatti scoperti e sequestrati dalla Guardia Costiera di Livorno durante un’ispezione, in quanto privi di documentazione che attestasse la provenienza dei prodotti da somministrare ai clienti.

Prato: Pangasio, rombo, calamari e salmone. Questi gli esemplari, in tutto 170 kg di congelato, sequestrati ad un grossista pratese per non aver osservato le procedure di smaltimento dei prodotti scaduti, tenuti invece per la vendita, e per detenere, inoltre, specie ittiche di provenienza ignota. 3.500 euro in totale le sanzioni amministrative comminate dai militari livornesi.

Massa: Per 3.500 euro e per le medesime violazioni in materia alimentare è stato multato anche un grossista di Massa, al quale sono stati sequestrati oltre 9,5 quintali di prodotti congelati. È stato così impedito che polpi, ricciole, granchi, spigole, e vari molluschi bivalvi, come cannolicchi, arrivassero sulle tavole di ignari consumatori, con grave rischio per la salute.

Grosseto e provincia: Un peschereccio della marineria di Civitavecchia è stato sanzionato a Porto Ercole da una motovedetta della Guardia Costiera del locale ufficio marittimo, per complessivi 4.000 euro, per aver esercitato l’attività di pesca a strascico sotto costa, a poco meno di 1,3 miglia, con gravissimo pregiudizio per la fauna ittica in fase di crescita. L’attrezzo da pesca utilizzato per la cattura è stato posto sotto sequestro. La stessa motovedetta ha inoltre rinvenuto e rimosso da un’area di mare protetta dell’isola di Giannutri un attrezzo con numerosi ami, posizionato da ignoti, salvaguardando, in tal modo quel pregiato tratto di mare dell’arcipelago. Infine, dopo una complessa attività di appostamento e di intelligence, a Porto Santo Stefano, i militari hanno scoperto un peschereccio della locale marineria che aveva catturato 6 esemplari di pesce spada per oltre 70 kg, in un periodo – novembre – in cui era vietata la pesca di tali esemplari. 4.000 euro sono stati inflitti al comandante ed all’armatore del peschereccio.

L’attività della Guardia Costiera della Toscana continuerà anche nei prossimi giorni, a tutela della fauna ittica e dell’ecosistema marino e per la salvaguardia della sicurezza dei consumatori.