L’Assessore Scajola: «Il Piano casa non contiene nessuna forzatura ambientale»

Piano Casa della Liguria, documento congiunto di Legambiente e Wwf

Grammatico e Piombo: «E’ la madre di tutte le sanatorie, non una riqualificazione del patrimonio edilizio»

[18 Novembre 2015]

Legambiente e Wwf Liguria sono stati convocati in Regione per le audizioni in commissione territorio e ambiente sul contestato Piano Casa che la nuova maggioranza di centro-destra della Regione vorrebbe varare in fretta e furia per non arrivare alla naturale scadenza prevista al 31 dicembre 2015. Le due associazioni ambientaliste presenteranno un documento congiunto nel quale esprimono «forte contrarietà al nuovo DDL proposto che modifica il vecchio Piano Casa varato nel 2009».

Secondo Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria, «La nuova legge viene proposta in completa assenza di una analisi sui risultati ottenuti dal precedente piano che già avrebbe dovuto rilanciare il comparto edile e che ha evidentemente fallito. Un fallimento dovuto alla logica con cui si immagina la riqualificazione del patrimonio edilizio: continuando a puntare, in modo sbagliato, sugli aumenti volumetrici piuttosto che sulla qualificazione energetica e del comfort dei nostri edifici e delle nostre abitazioni».

Marco Piombo, delegato ligure del Wwf Italia, sottolinea: «Gli articoli della nuova legge ci preoccupano perché contengono forzature sugli strumenti urbanistici delle aree protette e dei Comuni. Riteniamo pertanto necessario che le norme a carattere straordinario di questo Piano Casa non finiscano per interferire con quelle di tutela paesaggistica, naturalistica e ambientale, sminuendone l’efficacia e la portata».

Il Cigno Verde e il Panda liguri fanno notare «i contenuti ideologici e speculativi contenuti nelle modificazioni del Piano Casa con la “sanatoria delle sanatorie” evidente con l’abrogazione all’art.5 comma 1 lettera b che riguarda, tra le altre, le “opere realizzate in assenza o in difformità dal titolo abilitativo edilizio e non conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici”, come possono essere ad esempio quelle costruite in zone riconosciute a dissesto idrogeologico, in aree ad elevata e molto elevata pericolosità idraulica e geomorfologica e in aree soggette ad inedificabilità assoluta. Per coloro che hanno commesso un reato, all’interno di queste aree e poi sanato grazie ai condoni edilizi, si prevede una premialità grazie all’introduzione dell’art.7 bis, valido sia per gli edifici residenziali e non, che prevede la possibilità di aumentare del 50% le volumetrie condonate dopo la demolizione e all’atto della ricostruzione».

L’assessore all’urbanistica regionale, Marco Scajola,  ha risposto subito agli ambientalisti: «Il disegno di legge sul Piano Casa della Regione Liguria non contiene nessuna forzatura ambientale, glielo ribadiremo nel corso delle audizioni. Nel ddl Piano Casa il paesaggio è tutelato, garantito e salvaguardato. Il Piano Casa non va in deroga e non tocca quindi i piani di tutela ambientale, paesaggistica e naturalistica. E invece uno strumento che i territori chiedono per migliorare la qualità dell’edilizia esistente».

Pronta anche la contro-risposta di Grammatico su Facebook: «L’assessore Scajola ci informa che domani alle audizioni sul Piano Casa ci ribadirà che questo non contiene nessuna forzatura ambientale. Curioso che Scajola risponda proponendo la sua versione senza aver neppure letto o ascoltato le osservazioni scritte delle organizzazioni ambientaliste. Ci auguriamo quindi che le audizioni, a questo punto, non perdano il profilo per cui sono state create (raccogliere input dalla società civile per capire come migliorare i provvedimenti proposti), diventando semplici occasioni per la Regione per ribadire una verità ritenuta immodificabile».