Pinguini in città per chiedere la più grande Area marina protetta del pianeta (FOTOGALLERY)

Greenpeace salpa per l’Oceano Antartico: La Ccamlr accolga la proposta dell’Ue di proteggere il Mare di Weddell

[15 Gennaio 2018]

Nelle città di tutto il mondo, da  da Londra a Seoul, da Buenos Aires a Sydney, vengono segnalati avvistamenti di pinguini, ma sono solo testimonial del lancio di una nuova spedizione della nave Arctic Sunrise di Greenpeace nell’Oceano Antartico.

A Greenpeace spiegano che «Gli uccelli, in realtà sculture realizzate in Germania, sono stati avvistati con delle valigie in procinto di partire per l’Antartide, per le strade più famose del Pianeta: nei pressi della Casa Bianca, del colorato quartiere Boca di Buenos Aires, della Sydney Opera House e della Sagrada Família a Barcellona».

I pinguini sono tra le specie simbolo della nuova campagna dell’associazione ambientalista internazionale per chiedere che venga istituita la più grande area protetta sulla Terra: un santuario di 1,8 milioni di chilometri quadrati nel Mare di Weddell, nell’Oceano Antartico, così come proposta dall’Unione europea con un progetto che verrà esaminato nell’ottobre 2018 dalla Convention on the conservation of antarctic marine living resources (Ccamlr) della quale fa parte anche l’Italia.

Secondo Frida Bengtsson, a capo della nuova campagna di Greenpeace “#ProtectAntarctic”, «Questo santuario sarà un rifugio sicuro per pinguini, balene e foche, e permetterà di interdire l’attività dei pescherecci industriali che stanno facendo man bassa del krill, il minuscolo crostaceo su cui si basa la catena alimentare dell’Oceano Antartico

Per tre mesi, l’equipaggio dell’Arctic Sunrise ospiterà a bordo scienziati che condurranno ricerch​e​  pionieristiche grazie all’uso di un sottomarino per studiare, per la prima volta, i fondali del Mare di Weddell. Gli scienziati cercheranno di identificare gli ecosistemi marini vulnerabili e nuove specie sul fondo del mare, compresi rari coralli e spugne. Per Greenpeace «Ciò fornirebbe ulteriori prove della necessità di una protezione completa dell’area». L’equipaggio ambientalista eseguirà anche campionamenti dell’acqua per identificare la presenza di qualsiasi inquinamento plastico in questa regione remota.

La Bengtsson conclude: «L’Oceano Antartico può sembrare lontano, ma quello che succede laggiù è cruciale per il nostro futuro. Un santuario nell’Antartico non solo salvaguarderebbe i pinguini, le balene e le foche, ma potrebbe rendere questa area forte abbastanza da contribuire a mitigare i peggiori effetti dei cambiamenti climatici. Quando i governi si incontreranno ad ottobre, avranno l’opportunità di creare la più grande area protetta sulla Terra. Facciamo in modo che accada».