Piombino, l’oasi Wwf Orti Bottagone si fa più grande: annessa l’area Perelli Bassi

Si tratta di un’area notevolmente importante per la presenza di molte specie protette

[16 Settembre 2019]

Il Consiglio comunale di Piombino ha approvato nei giorni scorsi all’unanimità la mozione proposta dal M5S per annettere l’area denominata Perelli Bassi alla Riserva naturale provinciale e oasi Wwf denominata Orti Bottagone.

«Abbiamo recepito una normativa sovracomunale – commenta il sindaco Francesco Ferrari, assessore competente in materia di caccia e pesca – annettendo alla riserva un’area in cui l’attività venatoria era già vietata. Perelli Bassi, secondo la legge regionale, è un’area Ramsar, classificazione istituita per preservare le aree paludose. La tutela del territorio e delle specie che lo abitano per noi è assolutamente prioritaria, a maggior ragione se si tratta di una zona di pregio come questa, un ringraziamento va, quindi, ai consiglieri del M5s che hanno proposto la mozione».

L’iniziativa parte da una richiesta avanzata direttamente dal Wwf alla fine di agosto, che spiega come l’area di Perelli Bassi sia notevolmente importante per la presenza di molte specie protette: oltre ad essere il luogo di nidificazione da aprile a luglio dei cavalieri d’Italia, è frequentata anche da fenicotteri rosa, volpoche, falchi di palude, albanelle, limicoli vari, aironi e zona di sosta di molti uccelli migratori.

«Chiaramente questo provvedimento limita ancora di più le aree in cui l’attività venatoria è permessa, già nettamente inferiori rispetto al rapporto indicato dalla normativa del settore – aggiunge il sindaco Ferrari – Anche la caccia è in qualche modo parte del territorio e va supportata: è un’attività profondamente radicata nel nostro tessuto sociale ed economico oltre a essere una tradizione particolarmente cara ai cittadini. Ho già incontrato personalmente i rappresentanti delle associazioni dei cacciatori che hanno compreso la bontà e l’impellenza del provvedimento che, peraltro, non va a modificare la loro condizione in quanto, appunto, in quell’area era già vietato cacciare. Dovremo individuare altre aree in cui la tutela ambientale non sia prioritaria come per Perelli Bassi così da trovare un equilibrio e garantire i giusti spazi per entrambe le necessità. Intanto, questo era un atto dovuto nei confronti della normativa e, sopratutto, della tutela ambientale»