I primi risultati dl Floranet per la salvaguardia di 7 specie vegetali rare dell’Abruzzo Appenninico

Conservazione in natura, riduzione dell'impatto turistico e sensibilizzazione

[28 Novembre 2016]

Dopo il lancio e la presentazione avvenuta a luglio, entra nel vivo il progetto Floranet Life, dedicato a 7 specie floristiche in pericolo di estinzione dell’Appennino: in questi mesi sono state avviate le prime attività di monitoraggio e raccolta semi e rizomi delle sette specie vegetali di interesse comunitario.

I curatori di Floranet Life spiegano che «In particolare nei siti dei parchi della regione Abruzzo e nell’ambiente circostante, sono stati raccolti i semi di: “Adonide Ricurva” (Adonis distorta), “Androsace di Matilde” (Androsace mathildae), “Giaggiolo della Marsica” (Iris marsica), “Astragalo Aquilano” (Astragalus aquilanus), “Serratula con foglie seghettate” (Klasea lycopifolia), “Senecione” dell’isola di Gotland (Jacobaea vulgaris subsp. gotlandica); ad esclusione della “Scarpetta Di Venere” (Cypripedium calceolus), che non ha fruttificato in nessuna delle popolazioni conosciute».

I dati sono stati presentati a Pescara all’iniziativa “Salvaguardia e valorizzazione delle vegetali di interesse comunitario presenti nei parchi naturali dell’Appennino abruzzese”, che ha fatto un primo punto del progetto Floranet Life, cofinanziato tramite lo strumento Life e che ha tra i partner: Parco Nazionale della Majella (capofila),  Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, l’università di Camerino e Legambiente. «Oltre alle misure di conservazione ex situ presso i giardini botanici, la banca del germoplasma ed il vivaio del Parco Nazionale della Majella – hanno dtto i curatori del Life – il progetto prevede tra le altre attività anche una riorganizzazione dei flussi turistici vicino ai siti di crescita e attività di formazione nelle scuole, realizzando aiuole con le specie interessate. I lavori di ‘salvaguardia’ si svolgono nelle aree Natura 2000 dei tre Parchi dell’Appennino centrale: Majella, d’Abruzzo e Sirente-Velino.

Oltre alla raccolta dei semi delle specie interessate dal progetto, i ricercatori dell’università di Camerino – Centro ricerche floristiche dell’Appennino  hanno avviato anche il monitoraggio delle specie target (azione A3) Serratula con foglie seghettate e Senecione dell’isola di Gotland, nel territorio del Parco Regionale Sirente-Velino e hanno rivelato che «In questa occasione è stata scoperta anche una nuova stazione di Senecione dell’isola di Gotland».

Altra nota positiva riguarda il networking del progetto, che «Si sta allargando, visto che sono stati stretti accordi con il Kew Royal Botanic Gardens di Londra per l’invio di duplicati presso la Millennium Seed Bank, la più grande e completa banca del germoplasma delle specie selvatiche del pianeta in pericolo di estinzione». Contemporaneamente i ricercatori del Kew Gardens hanno raccolto materiale vivo di Scarpetta di Venere nelle stazioni del Parco Nazionale della Majella e del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, per effettuare la mappatura genetica di tutti i popolamenti nell’ambito di un progetto internazionale di salvaguardia della specie.

Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, ha spiegato che «Il progetto Floranet Life nasce con l’idea di realizzare una grande azione di rete tra le aree protette interessate dell’Appennino che, sulla scorta del successo di precedenti esperienze progettuali sulla gestione faunistica, possa portare a significativi risultati anche nella salvaguardia dello straordinario patrimonio floristico delle nostre montagne e quindi della sua biodiversità. L’intento è di ribadire anche la capacità dei parchi di raggiungere obiettivi e strategie comuni, come testimonia il fatto che ben 23 enti, tra Regioni, Ministero, Enti Parco, Cfs, amministrazioni comunali dei territori coinvolti e istituti di ricerca anche internazionali, hanno offerto il loro supporto istituzionale».

Franco Iezzi, presidente del Parco Nazionale della Majella, ha concluso: «Gli obiettivi del progetto Floranet Life sono del tutto coerenti con la Strategia Nazionale della Biodiversità elaborata dal Ministero dell’Ambiente, il che dimostra come, la volontà di elaborare una proposta progettuale mirata su specie dall’alto valore conservazionistico, di interesse comunitario ed anche al centro di politiche di salvaguardia e di tutela che fino ad oggi non erano mai state condotte in maniera coordinata e complessiva su tutte le 7 specie, può portare a importanti risultati che ci auguriamo possano portare benefici sia in termini di accresciuta expertise tecnica sul tema, ma anche di valorizzazione delle comunità locali riguardo ad una aumentata consapevolezza del valore dei propri territori».