Privatizzazione delle spiagge, il mondo alla rovescia: all’Elba il centrodestra accusa il centro sinistra

Legambiente: «Portato a compimento il bluff dei Punti Blu»

[14 Aprile 2015]

Dopo il blitz di Legambiente a Galenzana, nello stesso Comune di Campo nell’Elba, la minoranza di centrodestra, capeggiata dall’ex Sindaco Vanno Segnni, accusa la nuova maggioranza di “centro-sinistra” della quale fanno parte anche uomini provenienti da Forza Italia), con a capo il giovane sindaco del PD Lorenzo Lambardi, di aver «avviato l’operazione di “saldo” delle spiagge del nostro comune per assicurare ad otto fortunati imprenditori nuove concessioni di 300 metri quadri l’una. Vale a dire 2.400 mq di arenili che da pubblici diventano privati»

La lista civica di centro-destra Nuovo Progetto per Campo (NPC), spiega che «L’iniziativa riguarda tutte le spiagge di maggiore interesse turistico del nostro Comune e in particolare:  quattro aree a Marina di Campo, una a Galenzana, una a Fetovaia, una al Colle ed infine una a Pomonte. Proprio una grande abbuffata che il nostro Gruppo NPC in consiglio comunale, non è stato in grado, suo malgrado, di arginare».

Si tratta della novità 2015 nella gestione dei “Punti Blu” nel comune elbano e l’NPC spiega che «Tramite questa formula il Comune assicura da anni la sorveglianza alla balneazione sui tratti di spiaggia libera cioè quelli non coperti da stabilimenti balneari. In base al vecchio regolamento, il Comune affidava il servizio di sorveglianza e di pulizia di tratti di arenile ad un imprenditore che aveva come tornaconto, a fronte dei servizi forniti al Comune, la possibilità di noleggiare 40 ombrelloni con sdraio. Il noleggio doveva avvenire utilizzando la porzione dell’arenile che al momento della richiesta risultava libera, senza posizionare gli ombrelli fino a quando non riceveva una richiesta da un cliente. Si trattava di un servizio ambito tra gli imprenditori, tanto è vero che ai bandi hanno sempre partecipato più aziende rispetto ai posti disponibili».

Ora, secondo l’opposizione «Inspiegabilmente, l’Amministrazione Lambardi, ha deciso di cambiare questo sistema attraverso la modifica disposta al Regolamento, senza alcuna specifica motivazione ed in modo ancora più grave, per assicurare lo stesso servizio del passato, trasformando, di fatto, aree pubbliche in aree private. Quali sono i vantaggi di un’operazione di questo genere? Per noi campesi nessuno. Infatti, il Comune non acquisisce alcun vantaggio in quanto il servizio di sorveglianza e pulizia degli arenili è lo stesso del passato. Per coloro che richiedono gli ombrelloni a noleggio, il servizio non cambia: 40 ombrelloni erano e 40 rimangono. Invece, per coloro che utilizzavano le spiagge libere (inclusi i residenti del Comune) si perdono aree di spiaggia libera che vengono trasformate in zone in concessione, peraltro senza neppure il pagamento di un canone e offrendo un servizio minimale poichè nessun servizio aggiuntivo, oltre al noleggio degli ombrelli, viene reso al cliente per soddisfare le proprie necessità (bagno, doccia, ecc)».

L’amministrazione di “centro-sinistra” ha aggiunto un altro Punto blu a Marina di Campo, che così passa a 4, coloocandolo secondo il centro-destra «nella zona più “sensibile” per la balneazione campese, ovvero nel tratto tra il Capriccio ed il Club del Mare». E l’opposizione ricorda che «tale area di spiaggia, grazie alla sua profondità, è quella che raccoglie la domanda balneare del nucleo paese, sia dei turisti (specialmente quelli con bambini) che dei residenti e che inoltre il medesimo tratto di spiaggia viene utilizzato per molte manifestazioni estive sia di aggregazione che sportive».

Ma la giunta Lambardi avrebbe anche privatizzato altri 440 m2 nella zona della pineta di Marina di Campo «raggiungendo, in questo modo, un totale di mq 1.640 di nuova occupazione solamente in questa spiaggia – sottolinea l’opposizione guidata da Segnini – . Si tratta, questo, di un provvedimento particolarmente curioso, Infatti Il Comune, per questo ampliamento, ottiene come contropartita dal concessionario la pulizia di un tratto di arenile, quello tra il Bar Pineta e il fosso del Bovalico, sul quale insiste già anche un ulteriore punto blu, che ha il medesimo onere. Così saranno in due a pulire lo stesso spazio di spiaggia. Il Tutto, per il Sindaco, giustificato dal fatto che il servizio pulizia e manutenzione dell’area risultava per l’Amministrazione gravoso anche in termini di denaro».  Ma l’opposizione dice che il Comune di Campo nell’Elba, con l’aumento delle tasse comunali, non ha certo problemi economici, visto che ha un avanzo di amministrazione di 2.580.353,14 euro.

Sulla questione interviene anche Legambiente Arcipelago Toscano, molto sensibile al tema della privatizzazion strisciante o palese delle spiagge: «La denuncia della minoranza campese su un’ulteriore privatizzazione delle spiagge è particolarmente preoccupante perché, oltre a Galenzana, si moltiplicano i casi di occupazione di un bene pubblico. Va però detto che l’amministrazione Lambardi porta a compimento il bluff dei punti blu che in diversi casi – come più volte denunciato da Legambiente e da cittadini e turisti e confermato dai blitz della Capitaneria di Porto – si trasformano in una vera e propria occupazione delle spiagge, anche quelle più selvagge, con gli ombrelloni e le sdraio che non vengono, come dovrebbero, forniti solo a richiesta, ma piazzati fin dalla mattina presto, costituendo di fatto piccole concessioni balneari senza averne titolo. E’ un fenomeno che non succede solo a Campo nell’Elba ma che accadeva certamente anche con la precedente amministrazione campese. Che ora la nuova amministrazione “legalizzi” il fenomeno, occupando di fatto aree per le quali, al tempo di SOS Elba e dell’abortito piano spiagge/piano strutturale di Campo nell’Elba, Legambiente ed i cittadini manifestarono perché rimanessero pubbliche (ci sembra con la partecipazione anche di qualche attuale amministratore di maggioranza e opposizione) è un’altra cosa che ci preoccupa. Per questo chiediamo che venga verificato attentamente il rispetto della percentuale di spiaggia libera, che i Punti Blu restino tali e che non si trasformino in occupazione delle spiagge e che istituzioni e Forze dell’ordine garantiscano il libero utilizzo di un bene pubblico. Invitiamo inoltre il Parco Nazionale ad negare il nulla-osta per nuovi Punti Blu nell’area protetta ad al rinnovo di quelli che hanno ricevuto sanzioni negli anni passati».