Quando i pesci misero le ali: un fossile cinese svela un mistero dell’evoluzione

[9 Gennaio 2015]

E’ almeno 200 milioni di anni che una qualche specie di pesci volanti saltano sulle onde. La domanda che si fanno da tempo gli ittiopaleontologi è come questi pesci abbiano sviluppato queste appendici specializzate che sono le pinne ingrandite che aiutano i pesci volanti a sfuggire ai predatori. Alcune specie, oltre alle due pinne anteriori hanno sviluppato anche grandi pinne pelviche, dotandosi così di 4 “ali”.

Per poter prendere il volo questi pesci devono prima raggiungere la velocità di 60 km all’ora sott’acqua, poi decollano. Il pesce volante a quattro ali emerge in superficie e comincia a “rullare” rapidamente battendo la coda, mentre è ancora sotto la superficie. Quando è in volo raggiunge più di un metro di altezza sul pelo dell’acqua e riesce a spostarsi in aria fino a 200 metri, per poi planare con la coda sul mare o rii-immergersi, ma può anche “toccare” la superficie e rispiccare il volo e, con queste “scivolate” consecutive alcuni pesci volanti sono stati visti raggiungere distanze fino a 400 metri senza rientrare sotto la superficie del mare.

Il pesce volante più antico conosciuto è stato scoperto nel 2009, ma non è un parente dei moderni pesci volanti. Quello che i ricercatori cercavano era un organismo che è intermedio tra un pesce volante e un pesce non volante ed un nuovo fossile di un pesce databile tra 235 4 242 milioni di anni fa sarebbe esattamente questo. All’antenato dei pesci volanti è stato dato il nome di Wushaichthys exquisitus in onore della città cinese di Wusha, dove è stato trovato il suo primo fossile.

Ora, con lo studio “A Middle Triassic thoracopterid from China highlights the evolutionary origin of overwater gliding in early ray-finned fishes”  due  ricercatori dell’Accademia delle scienze della Cina, Guang-Hui Xu, Chen-Chen Shene, ed uno del museo di storia naturale di Zhejiang,  Li-Jun Zhao, chiariscono uno dei misteri dell’evoluzione: quando comincio l’evoluzione elle pinne di quelli che sarebbero diventati i pesci volanti.

Su Biology Letters i tre scienziati sottolineano che «Gli adattamenti delle pinne nei pesci volanti i Thoracopterus rappresentano un caso notevole di convergenza evolutiva di strategia volo a vela sopra l’acqua con i moderni pesci volanti Exocoetidae, ma l’origine evolutiva di questa strategia era poco conosciuta nei Thoracopterus a causa della mancanza di forme di transizione. Fino a poco tempo, tutti i thoracopteridi, dal tardo Triassico dell’Austria e dell’Italia e del Medio Triassico della Cina meridionale, erano alianti “a quattro ali” altamente specializzati con pinne simili ad ali ed una pinna caudale asimmetrica con il lobo inferiore caudale particolare grande rispetto al lobo superiore. Lo studio dimostra che  «Il  nuovo genere Wushaichthys e il precedentemente presunto “peltopleuride” Peripeltopleurus, dal Medio Triassico (Ladinian, 235-242 Ma) della Cina meridionale e il vicino Ladinian/Anisian della Svizzera meridionale e dell’Italia settentrionale, rappresentano rispettivamente il più primitivo ed il più antico thoracopterid noti».

Il  Wushaichthys exquisitus probabilmente non era un aliante: mancava della pinna caudale che in tutti  thoracopteridi successivi noti contribuiva a produrre la potenza necessaria per lanciarli d fuori dall’acqua, ma il  Wushaichthys era anche privo delle pinne simili ad ali delle quali erano dotati i thoracopteridi successivi e che permettevano loro di “scivolare”. Inoltre il Wushaichthys exquisitus era completamente coperto di squame, mentre i  thoracopteridi più evoluti le avevano perse completamente, probabilmente per migliorare la lori “scorrevolezza” nell’acqua e la manovrabilità.

Quello che fa ritenere il Wushaichthys exquisitus l’antenato dei pesci volanti è il cranio largo e coperto, che ha le stesse caratteristiche di quelle dei moderni pesci volanti che vivono in si uperficie.

Guang-Hui Xu, che è un paleontologo del Laboratorio di evoluzione dei vertebrati ed origini dell’uomo dell’accademia cinese delle scienze ha spiegato a LiveScience che «Questa famiglia di pesci  ha sviluppato la sua capacità di planata in un processo in quattro fasi. Per primo è avvenuto il cambiamento del cranio, poi delle code per lanciarli fuori dall’acqua. Le pinne anteriori sono diventate come ali  e, infine, hanno perso le loro squame, rendendo la loro pelle più liscia ed aerodinamica. I fossili ritrovati  probabilmente hanno cercato di scivolare come una strategia di fuga, solo che non erano ancora molto bravi a farlo».

Come tutte le scoperte interessanti, anche questa pone altre domande. Per esempio,  apparentemente gli antichi Wushaichthys  davano alla luce piccoli vivi (mostrano sulla pinna anale  uncini che sono comuni tra i pesci vivipari), quindi, da qualche parte lungo la strada dell’evoluzione, i pesci volanti, probabilmente per non essere troppo “zavorrati” durante il volo, hanno rinunciato a “partorire” pesciolini già formati ed hanno iniziato a deporre le uova.