Eliminate tutte le pecore, resta qualche capra. Ma il vero problema sono i gatti

Return to 1616, l’Australia vuole ripristinare su un’isola l’ambiente di 400 anni fa

Su Dirk Hartog Island verranno reintrodotte diverse specie di marsupiali scomparsi

[18 Dicembre 2015]

Dirk Hartog è la più grande isola della Western Australia e prende il nome dall’esploratore olandese che la scoprì nel 1616 al largo della costa di Shark Bay. Fra poco quindi si celebrerà il 400esimo anniversario dell’arrivo degli europei  su quest’isola di 62.000 ettari che, dal 1860 fino al 2009, è stata utilizzata come pascolo privato per le pecore, ma che è stata anche una base per i pescatori e per l’industria delle perle.

Nel 2009, il Department of Parks and Wildlife della Western Australia (DPaW) ha acquisito Dirk Hartog Island per farne un parco nazionale e riportare l’isola al suo stato naturale originario. Keith Morris,  a capo dei ricercatori scientifici del DPaW, ha detto ad ABC Rural che  il progetto di ripristino ambientale conosciuto come “Return to 1616” «Sta procedendo bene. Da quando abbiamo acquisito l’isola in poi, ed anche prima, c’erano previsioni di un ritorno di Dirk Hartog al suo antico splendore. Al centro del progetto c’è l’eliminazione di pecore, capre e gatti rinselvatichiti e quindi la reintroduzione di 10 specie di animali autoctoni che sono noti per essere stati lì. Saranno introdotte anche due specie di wallaby lepre. Non siamo sicuri se ci fossero [in origine], ma introdurremo i wallabies comunque per scopi di conservazione».

Il progetto “Return to 1616” punta a ripristinare completamente, nel giro di 10 – 20 anni, l’ecosistema di quest’isola patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. I ricercatori hanno recuperato sull’isola le ossa di 13 marsupiali che prima vivevano su Dirk Hartog Island. Bret Fitzgerald, Department of Environment and Conservation della Western Australia sottolinea che «C’erano una serie di specie Wallaby, c’erano il Perameles Bougainville e il chuditch con i quali la gente del  sud-ovest aveva familiarità».

I wallabies in via di estinzione saranno prelevati dalle isole di Bernier e Dorre Islands, nel Carnarvon, che ospita 5 delle specie di mammiferi più minacciati di estinzione dell’Australia. Portare questi animali a Dirk Hartog ne aumenterà la popolazione e migliorerà la conservazione delle specie, che saranno  meno vulnerabili a minacce come gli incendi e i predatori.

Quando a Dirk Hartog Island è finita la pastorizia, la maggior parte delle pecore sono state portate via e secondo la Morris è dal 2013 che non se ne vede più una. Ma eradicare  le capre selvatiche si è rivelato più difficile: lo staff del DPaW opera tre volte all’anno abbattimenti di capre sparando agli animali da un elicottero e i branchi di capre vengono tenuti sotto controllo con la tecnica di Giuda: capre munite radio-collare indicano involontariamente il luogo in cui si trova il resto della mandria, rendendo più facile l’intervento dei ranger. La Morris spiega: «Pensiamo che le capre siano state introdotte nell’’isola dai guardiani del faro  e che abbiano prosperato e si siano inselvatichite. Ma il programma sta procedendo bene e crediamo che le uniche capre rimaste sull’isola siano le 14 capre Giuda femmine. Ci torneremo a febbraio  e se ci saranno capre in più, vuol dire che sono passate  sotto il nostro radar. Continueremo con il programma fino a quando le capre Giuda saranno le uniche rimaste e quindi sarà relativamente facile sbarazzarsene».

Ma quello che davvero preoccupa i Ranger del DPaW è il numero dei gatti rinselvatichiti che vivono a Dirk Hartog Island. Negli ultimi due anni i felini sono stati eradicati utilizzando sia l’adescamento che le trappole. I metodi utilizzati dai ranger australiani sono abbastanza sbrigativi: «L’anno scorso abbiamo realizzato l’adescamento-eradicazione in tutta l’isola – dice la Morris – Dei 15 gatti con il radio-collare che stavano seguendo, ne abbiamo uccisi 14. Il resto dei gatti vengono presi con le trappole. Se il team riuscirà a eradicare  tutti i gatti selvatici di Dirk Hartog Island, sarebbe un grosso risultato: penso che farebbe di Dirk Hartog Island l’isola più grande del mondo dove avrebbe avuto successo l’eradicazione dei gatti rinselvatichiti».

E’ possibile che gli ultimi esemplari di specie invasive siano eradicati da Dirk Hartog proprio nell’anno del 400esimo anniversario della scoperta dell’isola. «In questa fase – continua la Morris – siamo fiduciosi di non avere più pecore, capre e gatti sull’isola entro la metà del 2016. Tuttavia, il DPaW aspetterà altri due anni prima di reintrodurre gli animali autoctoni nell’isola. Non pensiamo di fare la reintroduzione fino all’agosto del 2018. Anche un paio di gatti selvatici potrebbero essere devastanti sulle specie reintrodotte. Quindi, abbiamo bisogno di essere sicuri al 120% che se ne siano andati tutti prima di contemplare le reintroduzioni. L’Australia ha un tasso di estinzione incredibilmente alto di mammiferi e uccelli. Mettendoli  di nuovo su isole come Dirk Hartog noi li mettiamo al sicuro per il futuro, il che è davvero gratificante».

Fitzgerald conclude: «Investire denaro nella gestione isola è un buon modo per spendere bene il denaro, perché una volta che saranno eradicate le specie rinselvatichite è molto difficile per loro reinvadere l’isola  Il progetto non promuove solo la conservazione degli animali, ma ripristina i processi ecologici che una volta si verificavano sull’isola. E questa è la cosa davvero eccitante di un progetto come questo, reintroducendo quegli animali che scavavano a terra, permetteremo all’acqua di penetrare, il che  permetterà ai semi di germinare e di ristabilirsi, sono attività come queste che in realtà contribuiscono all’ecosistema e allla diversità vegetale dell’isola. Il progetto è ambizioso ma porterà anche benefici per il  turismo della Contea di Shark Bay. Dirk Hartog Island è una meta ambita per i turisti, per il campeggio e la pesca, e speriamo che con il progetto Return to 1616 diventerà un luogo dove la gente potrà andare a visitarla per vedere tutta una serie di animali nativi che non possono vedere altrove».