A rischio 180 cetacei

Riparte la caccia alla balene in Islanda, c’è già la prima vittima [PHOTOGALLERY]

Eppure i conti non tornano, nemmeno dal punto di vista economico

[19 Giugno 2013]

L’Islanda si dimostra sorda ai richiami della comunità internazionale e trascura il bando dell’Iwc (International whaling commission), che vieta la caccia commerciale alle balene. È di Greenpeace la notizia che il paese ha ripreso la caccia, e già c’è stata una prima vittima: si tratta di un maschio di balenottera comune lungo più di 20 metri, macellato nel porto di Hvalfjörður, vicino Reykjavik, la notte scorsa.

La caccia alla balene, oltre a mettere a rischio la sopravvivenza della specie (la balenottera comune –  il nome non deve trarre in inganno – è una specie inserita nella Lista Rossa delle specie minacciate d’estinzione elaborata dall’International union for conservation of nature), tra l’altro pare non avere alcun senso da un punto di vista economico: le balene catturate in Islanda sono tutte per il mercato giapponese, che è completamente saturo.

Infatti la carne di quelle catturate nel 2010 è finita nel cibo per cani in Giappone – hanno spiegato da Greenpeace. Inoltre, la ripresa della caccia coincide con l’alta stagione per il whale watching e quindi porta danni anche al turismo. Il settore turistico islandese ha infatti avanzato una forte protesta ed ha dimostrato come  l’osservazione delle balene porti maggiori benefici economici di quanti la caccia potrà mai portarne. «Nel 2008 circa 115.000 persone sono andate in Islanda per praticare il whale watching e più del 20 per cento di loro pensa che questa sia una ragione importante per fare un viaggio in Islanda, spendendo così anche milioni di dollari -hanno dichiarato da Greenpeace – Altre 115.000 persone hanno sottoscritto la promessa di visitare l’Islanda se smetterà di cacciare le balene».

In ogni modo l’immagine dell’Islanda rischia di essere fortemente danneggiata dalla caccia alle balene e in alcuni Paesi europei si sono sollevati movimenti di protesta. Nei Paesi Bassi il gruppo Avaaz ha recentemente raccolto 1,1 milioni di firme con una petizione che chiede al governo olandese di non permettere più il trasferimento di carne di balena islandese nei porti del Paese. Nonostante tutto questo, i balenieri islandesi, sostenuti dal governo, per ora hanno deciso di “tirare dritto”: quest’estate hanno in programma di cacciare fino a 180 balenottere comuni.