Roma: un sentiero ciclopedonale ai confini della Riserva naturale dell’Aniene trasformato in strada carrabile

Insieme per l’Aniene alle istituzioni: come è stato possibile?

[11 Ottobre 2019]

Riceviamo e pubblichiamo

 

Questo accade a Roma Capitale d’Italia, Via Favignana … ottobre 2019
La prima foto racconta come il sentiero è sempre esistito, rappresentato e frequentato fino all’inizio del cantiere nel dicembre 2017, mentre la seconda rappresenta come è utilizzato oggi.

Ci chiediamo:

Come è stato possibile che un sentiero non carrabile sistemato come ciclo pedonale nel 2003 (dall’Associazione Insieme per l’Aniene e Spazio Autogestito all’interno dei Campi di Volontariato Internazionale) al fine di permettere la continuità della sentieristica della Riserva Naturale dell’Aniene, con un finanziamento dell’Ente Parco Roma Natura, con la partecipazione del Comune di Roma, di euro 21.240/00 , inaugurato in data 27/11/2003 dal Sindaco di Roma insieme ai presidenti dei Municipi Quarto e Quinto, sia diventato un tratto di strada carrabile per favorire la realizzazione di nuovi appartamenti a Città Giardino, quartiere su cui gravano vincoli edilizi pesanti?

Come è stato possibile non fermare i lavori dopo il pronunciamento unanime (fatto raro di questi tempi) del consiglio Municipio 3 in data 18 ottobre 2018 in cui si confermava la destinazione ad esclusivo uso ciclo-pedonale?

Come è stato possibile non fermare i lavori, quanto meno per una verifica della documentazione, quando è stato reso pubblico l’approfondimento del Direttore di Direzione del Municipio 3 arch. Di Nola, che chiedeva al Dipartimento Patrimonio del Comune “verifica di legittimità della progettazione assentita, a causa di eventuali false rappresentazioni dei fatti o comunque di indicazioni non rispondenti al vero, al fine di tutelare la sussistenza di prevalenti ragioni di interesse pubblico”?

Come è stato possibile che i lavori abbiano interessato e coinvolgano particelle di proprietà comunale “nonostante non risultino nell’oggetto del permesso di costruire e il titolo edilizio non preveda opere sulle stesse”?

Come è stato possibile che quando la Sindaca di Roma, dopo parecchi mesi, si è pronunciata
affermando che “Il permesso di costruire non prevede la realizzazione di una strada carrabile, ma agisce nella sistemazione dell’area privata di pertinenza…qualora fossero in corso lavori esterni al perimetro di intervento privi delle necessarie autorizzazioni la direzione tecnica del Municipio ha l’obbligo di procedere con la predisposizione di tutti i provvedimenti di disciplina edilizia”…. nulla è cambiato?

Come è stato possibile che in un’area verde lungo il perimetro di una Riserva Naturale Regionale,
a ridosso della scarpata di un’ansa fluviale (dove esisteva stanziale una colonia di istrici) oggettivamente vincolata, nonostante quanto scritto dal direttore dell’Ente Parco Roma Natura
“…si evidenzia ed auspica la necessità che, specificamente nel tratto via Favignana-Piazza Monte Gemma sia mantenuta una percorribilità ciclo-pedonale …” i lavori siano andati avanti e continuano ad andare, rendendo sostanzialmente inefficaci le azioni di chi è preposto, per legge, a proteggere il territorio e farlo rispettare?

Come è stato possibile che gli organi d’informazione romani, spesso pronti a tirare fuori inefficienze-disattenzioni-ritardi-distrazioni sospette nelle procedure amministrative ed istituzionali siano stati volutamente silenti? (fatto salve poche generose testate locali)

Da qualche anno le Istituzioni chiedono e reclamizzano l’intervento volontario dei cittadini per la tutela del verde pubblico e noi questo lo abbiamo sempre fatto da oltre 20 anni.

Da qualche tempo siamo bombardati da articoli e immagini di Greta, la ragazzina svedese, dagli elogi compatti dei nostri rappresentanti Istituzionali, non solo, ma anche di chi nelle Istituzioni lavora (tanto che per la prima volta nella storia della Repubblica uno “sciopero” scolastico di minorenni è stato dichiarato ufficialmente da esortare): come è credibile tutto questo quando, sotto casa, vediamo lo scempio del territorio e la totale inefficienza/incapacità delle Istituzioni nel far rispettare quel poco di tutela già esistente?

Per chi e dove comincia, e dove finisce la tanto sbandierata legalità ed il rispetto delle regole a Roma?

Quanto accade a Via Favignana è una vergogna collettiva!

di Insieme per l’Aniene Onlus