Timidi e audaci, le diverse personalità dei delfini del Golfo Aranci (VIDEO)

Le personalità dei tursiopi hanno molte sfumature e sono sorprendentemente simili alle nostre

[16 Aprile 2020]

Ci sono prove crescenti che gli animali abbiano “personalità” che, singolarmente. possono influenzare molti aspetti del comportamento, della life history e del benessere fisico di un individuo. Ma finora ci sono state poche ricerche scientifiche sul legame tra personalità e organizzazione sociale tra i mammiferi selvatici nei loro ambienti naturali. Lo studio “When personality matters: personality and social structure in wild bottlenose dolphins, Tursiops truncates”, recentemente pubblicato su Animal Behaviour dallo spagnolo Díaz López, direttore del Bottlenose Dolphin Research Institute (BDRI), colma in parte questa lacuna utilizzando «dati ecologicamente rilevanti, collegando i dati sperimentali dai dati sull’associazione sociale selvatica a quelli a lungo termine in una specie di mammifero socialmente e cognitivamente complessa (delfino tursiope, Tursiops truncatus)», Quelli studiati da López tra il 2004 e il 2011a sono 24 tursiopi che fanno parte della poolazione del Golfo Aranci in Sardegna.

López ha utilizzato i loro dati comportamentali per descrivere le differenze di personalità tra i tursiopi e l’analisi della loro rete sociale per valutare la relazione tra personalità e struttura sociale. I delfini sono stati messi di fronte a qualcosa di insolito – un subacqueo o qualcosa che produceva rumori – e il ricercatore spagnolo ha scoperto che ogni tursiope aveva una reazione coerente nel tempo. Alcuni erano audaci, si avvicinavano rapidamente alla persona o al rumore, mentre altri erano timidi, restando alla larga dal minaccioso incluso. Alcuni delfini mostravano comportamenti intermedi con diverse sfumature di coraggio e timidezza.

Prima di tutto, il ricercatore ha studiato le reazioni dei singoli tursiopi precedentemente foto-identificati in «contesti come un compromesso tra un comportamento alla ricerca di novità (audacia) e un comportamento avverso alla novità (timidezza)». Poi ha ho applicato l’analisi della rete sociale per comprendere il legame tra i comportamenti individuali e l’organizzazione sociale, controllando allo stesso tempo altri fattori che potrebbero contribuire alla coesione di gruppo.

López dice che «Questo studio presenta per la prima volta differenze individuali coerenti nella risposta comportamentale alla novità, come proxy del continuum timido-audace, nei delfini tursiopi selvatici. Gli individui audaci hanno un ruolo centrale nella rete sociale, con associazioni più forti rispetto agli individui timidi, suggerendo che gli individui audaci possono svolgere un ruolo importante nella coesione di gruppo, nella stabilità di gruppo e nella diffusione di informazioni attraverso la rete. Insieme, questi risultati forniscono spunti su come una rete sociale viene strutturata dalla personalità nei delfini tursiopi, con potenziali conseguenze sul fitness. Inoltre, questo studio fornisce ulteriori prove dell’esistenza di personalità sociali negli animali non umani e contribuisce alla comprensione del ruolo della personalità nel determinare in che misura i mammiferi si associano con gli altri. questi risultati forniscono spunti su come una rete sociale è strutturata dalla personalità nei delfini tursiopi, con potenziali conseguenze sul fitness.  Inoltre, questo studio fornisce ulteriori prove dell’esistenza di personalità sociali negli animali non umani e contribuisce alla comprensione del ruolo della personalità nel determinare in che misura i mammiferi si associano con gli altri».

Intervistato da National Geographic, il direttore del BDRI ha sottolineato: «Da studi in cattività, sapevamo che i delfini hanno queste personalità, ma quella non è la loro vita normale. Ora sappiamo che i delfini selvatici hanno personalità e che queste sono importanti nel loro sistema sociale, come lo sono nel nostro».

Il nuovo studio si va ad aggiungere a un corpus crescente di conoscenze sul comportamento dei delfini, cetacei che vivono in gruppi sociali di dimensioni variabili e che spesso cambiano nel tempo man mano che gli animali ne fuoriescono o si aggregano, facendone gruppi di “fusione-fissione”. Lo Smithsoniam Magazine sottolinea che «La ricerca ha dimostrato che i gruppi sociali dei delfini sono incredibilmente complessi e, in qualche modo, simili ai nostri».  Un altro studio del quale ha dato di recente conto greenreport.it dimostra che i tursiopi  indopacifici (Tursiops aduncus) maschi “cantano” e “lavorano” in sincronia per attrarre o “gestire” le c femmine. Altri studi precedenti avevano dimostrato che i delfini si chiamano per nome (e ognuno ha un nome diverso) e che provano dolore per la morte di un loro simile.

Nel 2018, i ricercatori della Morigenos-Slovenian Mammal Society hanno scoperto che gruppi di tursiopi che vivono nel Golfo di Trieste, vicino alla costa della Slovenia, hanno trovato il modo di evitarsi a vicenda ma condividono ogni giorno la loro area di alimentazione preferita ogni giorno. I tursiopi sloveno/triestini avevano non solo organizzazioni sociali diverse ma basate su una “cupola” centrale, ma pescavano anche con tecniche diverse.

Dal nuovo studio di López sui tursiopi del Golfo Aranci emerge che non esiste differenza nella diffusione dei comportamenti timidi o audaci gtra maschi e femmine, ma i delfini più coraggiosi sembrano essere favoriti dal loro comportamento e mostrano una preferenza per alcuni compagni. E, dice López, «Poiché i delfini audaci godono della compagnia degli altri, potrebbero essere anche loro a diffondere le informazioni nel gruppo».

L’ ecologo comportamentale Orr Spiegel  dell’Università di Tel Aviv, ha detto che lo studio di López «Dovrebbe essere applaudito per aver dimostrato questi collegamenti attesi nella vita reale, dove ottenere i dati è super impegnativo». Ma un altro ecologo comportamentale, Sasha Dall dell’Università di Exeter  fa notare su National Geographic che «Lo studio non affronta una tematica emergente: il beneficio evolutivo delle personalità nei delfini».

Il meccanismo che produce rumori che López ha utilizzato nel suo studio, in realtà viene usato per tenere i delfini lontani dalle reti da pesca, sia per impedire che le saccheggino che ci retino impigliati. Ma come ha detto López al Faro de Vigo, questi dispositivi potrebbero fare più danni che benefici, non solo producendo inquinamento acustico in mare ma, alla lunga, trasformandosi senza volerlo in una specie di campanella da pranzo per i delfini. E, una volta che un tursiope audace lo avrà capito, potrebbe dirlo a tutti i suoi amici.

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  • The beauty of freedom: wild bottlenose dolphins in Galician waters