Un nuovo “mondo” di foreste di coralli millenarie nelle profondità del Pacifico canadese (FOTOGALLERY)

Nuove specie sconosciute e 6 nuove montagne sottomarine. Oceana: vietare subito la pesca di profondità

[25 Luglio 2018]

Per 16 giorni, dal 5 al 21 luglio, un team composto da ricercatori, comunicatori e formatori di  Haida Nation, Fisheries and Oceans Canada, Ocean Networks Canada e Oceana Canada ha esplorato tre montagne sottomarine a bordo della nave da ricerca Nautilus di Ocean Exploration Trust. Un periplo di 2.500 km che ha percorso lsa costa della British Columbia per quasi tutta la sua lunghezza, raggiungendo le montagne sottomarine vicine alle isole Haïda Gwaii.

E’ così che i ricercatori hanno avuto la possibilità di osservare una vita marina fiorente con specie probabilmente sconosciute alla scienza, alcune delle quali sicuramente finora non erano mai state prelevate dal fondale marino nelle acque costiere del Pacifico.  I ricercatori sottolineano: «Anche se l’analisi dettagliata dei dati non è ancora terminata, possiamo già affermare che questa spedizione ha prodotto dei risultati importanti e assolutamente affascinanti. Queste informazioni ci permetteranno di comprendere meglio le montagne sottomarine, fin qui poco conosciute, e di favorire l’istituzione di una protezione a lungo termine per queste zone nevralgiche dal punto di vista della biodiversità.

La spedizione ha raccolto 1,1150 esemplari di almeno 100 specie, incluse nuove scoperte. Grazie a due ROV è stato possibile girare immagini dettagliate a profondità finora impossibili da raggiungere, ad oltre 2,000 metri di profondità. I ricercatori hanno raccolto esemplari che non erano mai stati trovati prima nelle montagne sottomarine, compresi diversi coralli, spugne, stelle marini, pesci, nudibranchi e scogliere brulicanti di vita marina. L’analisi dei video potrebbe identificare altre specie sconosciute.

I remotely operated vehicle (Rov) della spedizione si sono immersi in vere e proprie foreste di coralli di profondità, probabilmente vecchie migliaia di anni: «Alcuni coralli erano di diversi metri di larghezza e di altezza– raccontano gli scienziati canadesi -. Abbiamo visto dei branchi di pesci molto densi, che includevano comprese vedove, scorfani e  merluzzi gialli specie con lo status di Special Concern ai sensi dello Species at Risk Act. Le immersioni profonde e i nuovi avvistamenti di questa spedizione ci aiuteranno a rispondere alle domande in primo piano nella ricerca sui fondali marini e contribuiranno alla loro efficace gestione e protezione».

La spedizione ha scoperto anche nuovi habitat di profondità e ha cartografato 6 nuove montagne sottomarine e gli scienziati canadesi evidenziano. «Adesso abbiamo la conferma che le catene montuose sottomarine nell’Oceano Pacifico di nord-est sono molto più estese di quel che pensavamo (…) L’estensione degli habitat conosciuti in queste catene di montagne sottomarine ha fatto un vero e proprio balzo in avanti. La scoperta di nuove montagne e le migliori conoscenze a proposito dei monti già conosciuti rivestono una significativa importanza. Basandoci su delle stime più precise della superficie delle rocce  vulcaniche, ormai sappiamo che il fondale oceanico è una superficie molto più grande per gli habitat complessi popolati di coralli e spugne.

Per la prima volta, sulla montagna sottomarina Dellwood è stato installato un sistema di controllo e misurazione di lunga durata che raccoglierà dati in continuo sulle condizioni dell’oceano. «Pe comprendere meglio – spiegano ancora i ricercatori – come questi habitat si adattano nel tempo alle condizioni ambientali». Questi dati serviranno anche a sostenere le misure di protezione attuali e future e forniranno un repertorio di dati oceanici completi ai canadesi e al resto del mondo.

E’ per questo che Oceana Canada, dopo la  «scoperta di nuove e antiche e fragili foreste coralline e potenzialmente di nuove specie«, chiede protezione permanente di questi importanti hot-spot della biodiversità. Robert Rangeley, direttore scientifico di Oceana Canada, evidenzia che «Si sapeva già abbastanza della catena montuosa prima di questa spedizione per giustificare la sua protezione e con queste scoperte il valore della conservazione è ancora maggiore, Dobbiamo proteggere luoghi speciali che offrono rifugio alla vita marina e rafforzare la resilienza dell’ecosistema nei nostri oceani sempre più minacciati. Quello che abbiamo visto sott’acqua era a dir poco impressionante. Il ROV ci ha permesso di esplorare a migliaia di metri nelle profondità dell’oceano oscuro. Quando raggiungevamo  un monte sottomarino, era spesso come se fossimo entrati in una foresta fatta solo di coralli rossi e spugne di vetro a forma di vaso. Queste aree sono piene di una varietà di altri animali,  tra cui anemoni, stelle piumate polpi, aragoste e scorfani. Mi chiedo quante altre di queste fragili foreste esistono nell’oceano, in regioni inesplorate. E’ chiaro che il modo migliore per gestire questi hotspot di biodiversità è quello di chiudere tutti i seamount canadesi alle attività di pesca di alto fondale». 

Ma in fondo al mare il team della spedizione ha trovato anche palangari e reti che intrappolano la vita marina e distruggono coralli e spugne fragili e a crescita lenta. Le montagne sottomarine sono spesso prese di mira dai pescherecci perché attirano pesci in abbondanza e gli attrezzi da pesca persi possono continuare a danneggiare gli habitat per decenni. Scienziati e ambientalisti hanno da tempo denunciato la gravità di questo problema de Oceana ricorda che «Appena al di fuori delle acque canadesi, le montagne sottomarine adiacenti a quelle esplorate in questa spedizione sono state pesantemente danniggiate e ci si pesca ancora.

Rangeley spiega che durante la spedizione «Ogni partner aveva a bordo ieccezionali esperti delle acque profonde e ogni persona condivideva le sue conoscenze sulla vita marina con altri esperti a terra con cui eravamo collegati attraverso piattaforme online. Questo sforzo collaborativo ci ha aiutato a identificare nuove specie e ad ampliaree la nostra comprensione. I dati non sono stati ancora analizzati formalmente, ma è già chiaro che la spedizione ha prodotto risultati importanti e affascinanti».