Unione Europea e Fao insieme per combattere il commercio illegale di legname (VIDEO)

30 milioni di dollari per dare strumenti ai piccoli produttori di legno e ridurre la povertà

[13 Maggio 2016]

Oggi è stato  formalizzato da Unione europea e Fao un  accordo per un finanziamento di 30 milioni di dollari per sostenere la fase successiva del programma forestale della Fao per l’Applicazione della Forest Law Enforcement, Governance and Trade (FLEGT) che sarà in vigore fino al 2020. Circa 18 milioni di dollari saranno a carico dell’Ue, 7,25 milioni verrnno dalla Gran Bretagna e 5,3 milioni dalla Svezia.

Il disboscamento e il   commercio di legname illegali  costa ai governi tra i 10 ed i 15 miliardi di dollari l’anno in entrate fiscali perdute. Un saccheggio che espropria le persone dei loro mezzi di sussistenza e le priva di reddito e di cibo. Inoltre queste attività illegali sono responsabili del degrado di vaste aree di foresta ricche di carbonio e di habitat vitali per la fauna selvatica, contribuendo così al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità.
Una nota congiunta di Ue e Fao spiega che con l’accordo così si punta a  «Intensificare gli sforzi congiunti per sostenere i Paesi tropicali produttori di legname a frenare il disboscamento illegale, migliorare la gestione delle foreste e promuovere il commercio del legname ottenuto legalmente. In questo modo si prevede di ridurre non solo l’impatto ambientale del disboscamento illegale e mitigare il cambiamento climatico, ma anche di far aumentare i redditi e la sicurezza alimentare delle comunità forestali, migliorando l’accesso ai mercati nazionali e internazionali».
Fao e Ue aggiungono che «Una parte fondamentale della nuova fase prevede una maggiore collaborazione con entità del settore privato, grandi e piccoli, sia nei paesi produttori che  in quelli consumatori, per affrontare alcuni degli ostacoli alla produzione di legname legale. Ciò comporterà puntare specificatamente a potenziare le aziende forestali di piccole e medie dimensioni in Africa, in America Latina, nei Caraibi e in Asia, che danno lavoro a circa 140 milioni di persone. L’idea è di aiutarli a “essere legali”, ad avere accesso ai mercati verdi e diventare partecipanti attivi nella gestione sostenibile delle risorse forestali».

René Castro Salazar, direttore generale aggiunto della Fao per il Dipartimento foreste, ha evidenziato che «Grazie a iniziative globali come la FLEGT, dal 2002 ad oggi la produzione di legname illegale è diminuita di circa il 22%. La nuova fase FLEGT offre un’importante opportunità per condividere le lezioni apprese attraverso tutti i settori, poiché è diventato sempre più chiaro che saranno necessari ampi partenariati per ottenere l’impatto globale che è necessario per ridurre la perdita di foreste, la vulnerabilità alimentare e mitigare il cambiamento climatico».

Fino ad oggi il programma FLEGT della Fao ha sostenuto oltre 200 progetti in circa 40 paesi tropicali produttori di legname in tutta l’Africa, l’America Latina, nei Caraibi e in Asia. Alcune delle iniziative più promettenti in fase di sperimentazione implicano l’utilizzo di nuove tecnologie per monitorare in modo efficiente la provenienza del legno.
Per esempio, in Colombia, il programma sostiene l’uso di applicazioni Android, per rafforzare i meccanismi di tracciabilità e di controllo da parte delle autorità ambientali e guidare i consumatori nell’acquisto di legname legale e sostenibile.
Un sistema di tracciabilità simile è sperimentato da una ONG partner nei Paesi del bacino del Congo –  Camerun, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo e  Congo – per intercettare il legname illegale nei diversi stadi della catena di approvvigionamento forestale, facilitando gli sforzi di monitoraggio da parte delle autorità forestali e migliorando la responsabilità e la rintracciabilità.
Nel Myanmar la tecnologia è solo una parte della soluzione:  il programma sta sostenendo gli sforzi nei confronti della comunità-legale e della produzione di legname su piccola scala per incrementare i ricavi dei piccoli proprietari. In Honduras, la risoluzione delle dispute circa la proprietà della terra sta diventando un elemento chiave del Programma. Nel Congo le risorse vengono incanalate verso attori statali e non statali per aiutare le imprese forestali a comunicare le loro credenziali legali al pubblico.
Visto il contributo delle foreste nel fornire posti di lavoro e reddito, cibo e medicine, e importanti servizi ambientali, la nuova agenda per lo sviluppo internazionale include la loro gestione sostenibile come uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030.

Anche secondo Veronique Lorenzo, della Direzione generale della Commissione europea per la cooperazione e lo sviluppo internazionale, «Nuove prove confermano che il Programma FLEGT ha portato ad una migliore gestione delle foreste in tutti i paesi di destinazione. La FAO continua a dare un contributo significativo, fornendo assistenza tecnica e risorse alle parti interessate. La nuova fase si prevede estenderà questo lavoro in paesi strategici, in particolare coinvolgendo il settore privato»

Julia Falconer, consigliere senior per le foreste del  Dipartimento per lo sviluppo internazionale del Regno Unito (DFID), conclude: «Abbiamo raggiunto molto, ma vi è ancora altro lavoro da fare. Sulla scia del successo delle fasi precedenti, la FAO aiuterà i piccoli produttori di legno, che hanno spesso difficoltà nel verificare il rispetto degli standard di legalità, ad accedere a mercati verdi e a migliorare i propri mezzi di sussistenza»

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  • FLEGT: Building partnerships in developing countries for a Great Green World