250 scienziati chiedono a Theresa May di sfidare Donald Trump sul cambiamento climatico

La May: lo farò durante la sua visita di Stato che inizia oggi

[3 Giugno 2019]

Oggi Il presidente Usa Donald Trump arriverà nel Regno Unito, dove sarà accolto a Buckingham Palace dalla regina, per una visita di Stato rinviata più volte. Si annunciano numerose contestazioni e la primo ministro britannica dimissionaria, Theresa May, è stata invitata con una lettera inviatale da 250 ricercatori a criticare duramente le politiche anti-climatiche e negazioniste di Trump.

Nella lettera, firmata da accademici provenienti da università e enti di ricerca di tutto il Regno Unito, si legge: «Il rifiuto del Presidente di affrontare il cambiamento climatico, e in particolare la sua apertura al ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, sta aumentando i rischi per la vita e il livello di vita negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in tutto il mondo».

Nonostante le recenti proteste di Extinction Rebellion e del movimento studentesco che accusano il governo conservatore britannico di promettere molto e fare pochissimo per il clima, la lettera elogia il ruolo internazionale di primo piano che il Regno Unito ha assunto sui cambiamenti climatici, compresa la disponibilità ad ospitare la Conferenza delle parti Unfccc del 2020, ma afferma anche che accogliere con tutti gli onori  Trump «E’ incompatibile” con la leadership del Regno Unito sui cambiamenti climatici (… ) mentre [Trump] sta ancora minando gli sforzi nazionali ed internazionali degli Stati Uniti per ridurre le emissioni di gas serra».

I 250 scienziati ricordano che l’amministrazione Trump «ha abbandonato molte delle politiche e delle misure, incluso il Clean Power Plan, introdotto dal suo predecessore per ridurre le emissioni di gas serra» e che questo ha portato, tra il 2017 e il 2018, a  aumento del 2,7% delle emissioni di CO2 Usa , oltre a «rimuovere grandi quantità di informazioni sui cambiamenti climatici dai siti web della Casa Bianca, dei dipartimenti governativi e delle agenzie federali».  La lettera sottolinea anche che «La Casa Bianca sta prendendo in considerazione la creazione di un comitato per mettere in dubbio la robusta e rigorosa presentata nell’United States Fourth National Climate Assessment».

Secondo gli esperti, la May dovrebbe utilizzare la visita di Stato di Trump – una specie di onore delle armi prima che rassegni le dimissioni da leader del partito conservatore – per «Sfidare fermamente» il presidente Usa riguardo al suo approccio al cambiamento climatico. La premier britannica viene invitata a sottolineare in particolare tre modi in cui trump dovrebbe agire: «Accettare le prove scientifiche della minaccia del cambiamento climatico causato dall’uomo, sostenere le politiche negli Stati Uniti per ridurre a zero i gas serra entro la metà del secolo, e di collaborare con gli sforzi internazionali per combattere il cambiamento climatico, anche ponendo fine al ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi».

L’ispiratore e coordinatore della lettera, Bob Ward, direttore delle politche del Grantham Research Institute on climate change and the environment alla London School of Economics and Political Science, ha sottolineato: «Il rifiuto del presidente Trump di accettare e affrontare i cambiamenti climatici globali sta mettendo a rischio le vite e il benessere delle generazioni attuali e future nel Regno Unito. La visita di Stato è un’opportunità per il primo ministro di sfidare l’approccio spericolato del Presidente e far progredire la reputazione del Regno Unito come leader internazionale sui cambiamenti climatici prima di dimettersi da Primo Ministro. Il rapporto speciale tra il Regno Unito e gli Stati Uniti non ha senso se il governo non lo usa per affrontare le azioni di un presidente che rappresentano una minaccia per i cittadini britannici».

La May ha immediatamente risposto alle sollecitazioni dei 250 scienziati e in una nota pubblicata da BBC News Downing Street conferma che «solleverà la questione dei cambiamenti climatici con Donald Trump durante la sua imminente visita nel Regno Unito».

Un portavoce del governo britannico ha dichiarato: «Il primo ministro ha sollevato il problema del cambiamento climatico con il presidente prima e lo farà ancora durante la sua visita. Affrontare il cambiamento climatico è una priorità per il Regno Unito. Stiamo portando avanti un’azione internazionale attraverso il nostro lavoro all’Onu e con i nostri partner del Commonwealth, e siamo orgogliosi di esserci offerti di ospitare la COP26 (il vertice sul clima delle Nazioni Unite nel 2020). Come affermato in precedenza dal primo ministro, siamo rimasti delusi dalla decisione statunitense di recedere dall’accordo di Parigi nel 2017 e continuare a sperare che tornino».

Ward ha commentato: «Il primo ministro può sfidare duramente il presidente Trump per la sua inazione sul cambiamento climatico con la consapevolezza di avere il sostegno estremamente forte di tutti gli esperti che hanno firmato la lettera. Su questo tema, siamo con lei, spero che lei solleverà il problema con lui sia in pubblico che in privato, in modo che gli americani possano vedere quanto il negazionismo climatico del presidente sta danneggiando la posizione internazionale degli Stati Uniti. Sarebbe un’enorme eredità per Theresa May se potesse far spostare Mr Trump dalla sua posizione di ostinata negazione dei rischi dei cambiamenti climatici».