Angola: il diluvio dopo un anno di siccità. 41 morti in 24 ore e distruzioni in tutto il Paese

La siccità prolungata ha fatto 40 vittime e una strage di milioni di animali

[10 Gennaio 2020]

Il 4 gennaio, dopo una siccità prolungata e devastante, inondazioni improvvise hanno colpito la provincia di Luanda nell’Angola nord-occidentale) e più di 200 case sono state allagate nei comuni di Talatona, Viana e Cazenga. Il 5 gennaio le inondazioni si sono estese in tutta la provincia di Cuanza Sul, danneggiando più di 200 edifici, tra cui un ospedale. Ma i danni maggiori li hanno fatti le piogge torrenziali che hanno colpito stanotte la maggior parte dell’Angola: tra il 9 e il 10 gennaio, 41 persone sono morte in meno di 24 ore, portando a una cinquantina le vittime delle alluvioni che hanno colpito il Paese africano dall’inizio della settimana.

Durante una conferenza stampa tenutasi nella capitale Luanda, il ministro degli interni dell’Angola, Eugenio Laborinho ha detto che «Quasi 12.000 persone sono state colpite dalle forti piogge che hanno causato inondazioni, la distruzione di infrastrutture e piantagioni. Le piogge hanno distrutto 378 case e 12 chiese, causato gravi danni in oltre 2.000 case e danneggiato quattro ponti in 12 delle 18 Province del territorio angolano. Hanno anche causato interruzioni di corrente e delle comunicazioni».

Il governo angolano evidenzia che «Queste piogge arrivano dopo un anno di siccità senza precedenti nell’Angola meridionale, che ha causato la morte di oltre 30.000 capi di bestiame».

Nella stessa conferenza stampa, convocata per presentare la nuova Comissão Nacional de Protecção Civil, Laborinho ha rivelato cifre terribili: «Un totale di 355.892 famiglie sono state colpite dall’impatto della grave siccità nelle province di Cunene, Huila, Namibe, Cuando Cubango, Benguela e Kwanza-Sul e 41 persone sono morte nel 2019 a causa delle forti piogge».

Il ministro ha detto che «Gli impatti della siccità hanno causato danni anche in 488 località, colpendo 1.789.376 persone, 2.246.050 bovini, 1.200.000 di capre e pecore, nonché la morte di 30.823 animali. Questa situazione ha colpito soprattutto i residenti rurali, che ha ostacolato lo sviluppo dell’agricoltura e della zootecnia, portando così a una carenza di risorse economiche e cibo e fame e miseria».

Laborinho ha evidenziato che «Negli ultimi mesi si sono verificati eventi catastrofici in tutto il mondo di grande portata e frequenza. Un fenomeno provocato cambiamenti climatici che nell’area del nostro territorio ha causato enormi perdite umane, danni materiali e ambientali. E’ preoccupante l’elevato livello di precipitazioni registrato negli ultimi giorni, che ha causato inondazioni, distruzione di infrastrutture e piantagioni, compresi gli impatti sulla vita delle persone, i loro beni e la disponibilità dei servizi».

Il ministro degli interni ha ammesso che «Nonostante gli sforzi dell’Esecutivo per sostenere le popolazioni colpite dalla siccità, a livello provinciale esiste ancora un alto tasso di malnutrizione acuta, abbandono scolastico e assenteismo studentesco».

Laborinho ha chiesto alla società civile angolana di continuare a fornire il supporto necessario alle vittime della siccità e altre calamità, avvertendo però che chi riceve gli aiuti umanitari «deve distribuirli all’interno di parametri legali, altrimenti saranno ritenuti responsabili».

Il ministro ha ricordato che «Le forti piogge hanno influenzato anche la fornitura di acqua potabile e di elettricità, l’interruzione delle comunicazioni, ed hanno ostacolato la crescita socio-economica del paese».

Le province più colpite dal diluvio sarebbero quelle di Luanda, Bié, Benguela, Huambo, Kwanza-Norte, Kwanza-Sul, Lunda-Norte, Lunda-Sul, Malanje, Namibe, Uige e Zaire.

Il ministro, che è diventato anche coordinatore della neonata Comissão Nacional de Protecção Civil, ha rivelato che «Le piogge stanno anche creando voragini nelle province di Lunda-Norte, Lunda-Sul, Uige, Zaire, Moxico, Cuando Cubango, Malanje e Bié. L’erosione del suolo sta progredendo in modo allarmante, minacciando di bloccare le strade e il movimento lungo le strade, la distruzione delle infrastrutture e lo sviluppo di questi luoghi».

Laborinho ha concluso: «Raggiungere lo status di comunità resilienti a livello nazionale dovrebbe essere una priorità. In Angola è in corso un nuovo approccio all’attività di protezione civile, al fine di migliorare le varie azioni intraprese. La Comissão Nacional de Protecção Civil propone inoltre di fornire azioni e piani per evitare di creare nuovi rischi, ridurre i rischi esistenti, garantire una gestione delle crisi e dell’emergenza efficace, inclusiva e partecipativa, nonché sviluppare azioni per migliore la ricostruzione».