Buran e non solo, «dovremmo sempre più abituarci a queste anomalie meteo-climatologiche»

Si tratta di dinamiche «con ogni probabilità strettamente dipendenti dal riscaldamento globale in atto, e la popolazione dovrà “adattarsi” a tali nuove condizioni»

[26 Febbraio 2018]

I termini “Burian, Burano e Buriana” non esistono nella nomenclatura meteorologica mentre il Buran è un vento gelido e secco tipico della Siberia orientale e della Mongolia, che l’Italia ha già imparato a conoscere. È questa la corrente d’aria – il Buran, appunto – che si è abbattuta sul Paese, imbiancando Roma (nella foto, ndr) e portando un sensibile calo termico in tutto il Paese.

«Le fenomenologie associate a tale avvezione fredda – argomenta il climatologo Massimiliano Fazzini, docente dell’Università di Camerino e di Ferrara ed esponente dell’Associazione italiana di geografia fisica e geomorfologia – dovrebbero essere complessivamente modeste, visto che l’aria in arrivo è si molto fredda ma decisamente secca. Il pericolo più impellente per la popolazione diverrà cosi il ghiaccio. Un significativo miglioramento di tali condizioni è atteso per mercoledì ma la situazione non si sanerà totalmente prima del prossimo fine settimana. Evidentemente, dunque, non saranno con ogni probabilità le fenomenologie ad essere eccezionali ma la durata dell’ondata di freddo relativamente al periodo dell’anno, visto che il primo Marzo debutta la Primavera meteorologica».

A tal proposito, Fazzini spiega che «l’ondata di maltempo che da alcuni giorni sta interessando in maniera continuativa l’intera Penisola evidenzia quanto inizino ad essere evidenti i segnali di un cambiamento climatico».

«Dovremmo sempre più abituarci a queste anomalie meteo-climatologiche – commenta il climatologo –, con ogni probabilità strettamente dipendenti dal riscaldamento globale in atto e la popolazione dovrà “adattarsi” a tali nuove condizioni ed anzi beneficiarne attraverso una politica di gestione dell’ambiente che i comuni hanno iniziato a perseguire anche mediante la redazione di Piani di Adattamento ai cambiamenti climatici e ai contratti di fiume-lago-costa».