Cambiamenti climatici: l’aumento delle emissioni di metano proviene dalle zone umide del Sud Sudan

Gli scienziati pensano di poter spiegare almeno in parte la recente crescita dei livelli di metano nell'atmosfera

[13 Dicembre 2019]

Lo studio “An increase in methane emissions from tropical Africa between 2010 and 2016 inferred from satellite data”, pubblicato su Atmospheric Chemistry and Physics da un team di ricercatori delle università di Edimburgo e Licester, del Centre for Ecology and Hydrology e del National Centre for Earth Observation britannici, mostra un forte balzo delle emissioni di metano (CH4) provenienti solo dalle zone umide del Sud Sudan e i dati satellitari indicano che la regione ha ricevuto un grande afflusso d’acqua dai laghi dell’Africa orientale, tra cui il Victoria, questo avrebbe fatto aumentare il CH4 emesso dalle zone umide, rappresentando una parte significativa dell’aumento del metano globale. Forse, se si prende in considerazione l’Africa orientale nel suo insieme, anche fino a un terzo della crescita registrata nel periodo 2010-2016».

Intervistato da BBC News, uno degli autori, Paul Palmer della School of GeoSciences dell’università di Edimburgo, ha sottolineato che «In questa regione non c’è molto monitoraggio del territorio che possa dimostrare o confutare i nostri risultati, ma i dati che abbiamo si adattano magnificamente. Abbiamo prove indipendenti che dimostrano che le Sudd wetlands si sono ingrandite e si può persino vederlo nelle immagini aeree: sono diventate più verdi».

Il metano è un potente gas serra e, come l’anidride carbonica, le sue concentrazioni nell’atmosfera stanno aumentando. Ma non si tratta di un aumento costante come quello della CO2: nei primi anni 2000 le emissioni di CH4 si erano addirittura stabilizzate ma sono ricominciate ad aumentare nel 2007, con un ulteriore aumento che è stato registrato nel 2014.

Ora il metano sta crescendo rapidamente ed è arrivato a una concentrazione nell’atmosfera di poco più di 1.860 parti per miliardo e nella comunità scientifica ferve il dibattito sulle probabili fonti, con le emissioni antropiche derivanti da attività come l’agricoltura e il consumo di combustibili fossili che senza dubbio fanno parte del mix. Ma c’è anche una notevole componente naturale e attualmente molte ricerche sono incentrate sul contributo delle emissioni dei tropici.

Il team britannico ha utilizzato il satellite giapponese GOSAT per cercare di osservare il comportamento dei gas serra nelle torbiere e nelle zone umide dell’Africa e, nel periodo 2011 – 2014, ha riscontrato un aumento significativo delle emissioni di metano sopra il Sud Sudan.

Credendo che la regione del Sudd, una vasta area paludosa formata dal Nilo Bianco nel Sud Sudan, potesse essere responsabile del picco di emissioni (è noto che i microbi del suolo nelle zone umide producono molto metano), il team ha iniziato a cercare altri dataset satellitari per stabilire il collegamento.

Le osservazioni sulla temperatura della superficie terrestre hanno sostenuto l’idea che nel Sudd i suoli fossero diventati più umidi e le misurazioni della gravità in tutta l’Africa orientale hanno rilevato anche un aumento del peso dell’acqua trattenuta nel terreno; mentre gli altimetri satellitari confern mavano i cambiamenti dei livelli dei fiumi e dei laghi nel Sudd.

Il principale autore dello studio, Mark Lunt, anche lui dell’università di Edimburgo, conferma che «I livelli dei laghi dell’Africa orientale, che alimentano il Nilo fino al Sudd, sono aumentati considerevolmente durante il periodo in cui li studiavamo. Questo ha coinciso con l’aumento del metano che abbiamo visto e implicava che questo aumento fosse dovuto dall’apporto dei fiumi nelle zone umide». Gran parte dell’acqua extra arrivata nelle paludi del Sudd è la conseguenza del rilascio dalle dighe a monte.

Lunt che presenterà i nuovi dati al meeting dell’American Geophysical Union, sta analizzando le osservazioni sul metano realizzate dal satellite Sentinel-5P dell’Ue che con lo strumento Tropomi vede il CH4 con una risoluzione migliore di GOSAT e ne emerge che nel Sud Sudan le emissioni di metano sono ancora elevate, non quanto quelle dei primi anni 2010, ma le zone umide del Sudd restano una fonte importante.

Lunt conclude su BBC News: «E’ un’area vasta, quindi non sorprende che stia emettendio molto metano. Per metterlo in un contesto: il Sudd è 40.000 km quadrati: due volte più grande del Galles. Ed essendo così grande, ci aspettiamo di vedere le emissioni dallo spazio».