I problemi: Strategia 2050, profughi ambientali, trasporto aereo e marittimo, finanza e Brexit

Cambiamento climatico, l’Ue deve rivedere al rialzo i suoi obiettivi

La riduzione delle emissioni del 2030 climate framework non è in linea con gli obiettivi di Parigi

[7 Ottobre 2016]

Il Parlamento europeo ha adottato, con 467 voti a favore, 94 contrari e 55 astensioni, una risoluzione nella quale si sottolinea che  «I Paesi che hanno ratificato l’Accordo di Parigi devono rialzare i loro impegni in materia di riduzione delle emissioni al fine di limitare il riscaldamento ben al di sotto dei 2 gradi e l’Ue dovrà rivedere i suoi obiettivi per il  2030».

La ratifica dell’’Accordo di Parigi votata ieri dall’Europarlamento  soddisfa ormai tutte le condizioni perché  possa entrare in vigore e il dibattito sembra ormai già essersi spostato sugli strumenti per attuarlo e i deputati europei dicono che bisognerà discuterne subito nella Conferenza delle Parti Unfccc di Marrakech che si terrà a novembre.

I deputati europei dicono però che l’insieme dei Nationally determined contributions – NDCs depositati finora all’Onu sono lontani dal permettere di mantenere l’aumento della temperatura mondiale entro i 2° C,  e ben lontano dall’obiettivo approvato a Parigi è di più 1,5° C.   Per questo l’Europarlamento sottolinea che «E’ urgente che tutte le Parti rivedano i loro obiettivi al rialzo e l’Eu dovrebbe, da parte sua, impegnarsi a favore di obiettivi più ambiziosi guardando all’orizzonte del 2030. La traiettoria di riduzione delle emissioni prevista dal  2030 climate framework  non è in linea con gli obiettivi di Parigi».

Gli eurodeputati ricordano anche che «L’azione al solo livello dell’Unione non sarà sufficiente» e chiedono alla Commissione Ue e il Consiglio europeo di  premere sui partner dell’Unione europea perché prendano almeno misure analoghe.

Ecco punto per punto le richieste e le preoccupazioni degli eurodeputati:

Strategia 2050. I deputati europei  pensano che l’Ue dovrebbe rivedere I suoi obiettivi a mdio e lungo termine e chiedono alla Commissione di preparar una strategia per raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050, adottato a Parigi.

Migrazione. Gli eurodeputati notano con inquietudine che tra il 2008 e il 2013 sono state sfollati  166 milioni di esseri umani a causa di inondazioni, tempeste, terremoti ed altri disastri naturali. Si appellano alla Commissione e ai governi dell’Ue perché riconoscano che la problematica dei rifugiati climatici in alcune parti dell’Africa e del Medio Oriente  potrebbe contribuire all’instabilità politica a difficoltà economiche e all’aggravarsi della crisi dei rifugiati nel Mediterraneo.

Aviazione e trasporto marittimo. Il Parlamento europeo insiste sulla necessità di ridurre le emissioni di gas serra prodotte dall’aviazione civile e dal trasporto marittimo internazionali. La prima richiesta sembra essere stata accolta dall’’International civil aviation organization (Icao) che ha raggiunto un accordo per ridurre le emissioni dell’aviazione, ma gli europarlamentari chiedono che anche l’International maritime organization (Imo) faccia lo stesso entro quest’anno.

Finanza. Per gli eurodeputati sono necessari sforzi per fare in modo  che la finanza si mobiliti per l’azione climatica raggiungendo l’obiettivo dei 100 miliardi di dollari entro il 2020. Devono essere sollecitate nuove fonti, in particolare una tassa sulle transazioni finanziarie e l’utilizzo di parte degli Eu Ets o di entrate generate dalle misure relative all’aviazione e al trasporto marittimo.

Brexit. Degli emendamenti presentato dagli eurodeputati britannici in Commissione parlamentare e confermati nell’Assemblea plenaria chiedono all’Ue di mantenere i suoi impegni climatici senza tener conto dei cambiamenti di status degli Stati membri e chiedono anche che vengano fatti degli sforzi p affinché uno Stato che cambi u il suo status possa rimanere all’interno del’  EU carbon market.