Da inizio estate sono oltre 500 le richieste d’intervento per la flotta italiana anti incendi

La Protezione civile ha operato finora sul fuoco per 1.343 ore, con oltre 4.600 lanci d’acqua e liquido ritardante ed estinguente: «La maggior parte degli incendi boschivi è causata da comportamenti superficiali o, spesso, dolosi»

[19 Agosto 2019]

Se l’isola Gran Canaria brucia – con fiamme alte fino a 50 metri, oltre 6mila ettari già inceneriti e più di 8mila evacuati – neanche l’Italia può dirsi al sicuro dal rischio incendi: fortunatamente siamo lontani dai livelli d’emergenza raggiunti nell’annus horribilis 2017, ma nonostante ciò dalla Protezione civile informano che solo nella giornata di ieri sono state 21 le richieste di concorso aereo ricevute dal Centro operativo aereo unificato (Coau) del Dipartimento, di cui 7 dalla Calabria, 5 dalla Basilicata, due rispettivamente da Lazio, Puglia e Sicilia, una ciascuna da Campania, Molise e Sardegna. In tutti questi casi è stato necessario l’intervento dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato, coordinati dal dipartimento della Protezione civile, per aiutare le squadre a terra nello spegnimento dei numerosi incendi boschivi divampati sul territorio.

Allargando il campo d’osservazione le dimensioni dell’emergenza incendi in quest’estate 2019 appaiono più chiare: dal 15 giugno – data d’inizio della campagna estiva anti-incendi boschivi – sono state oltre 500 le richieste trasmesse dalle regioni al Coau della Protezione civile (in caso di incendio le prime a intervenire sono infatti le squadre di terra coordinate dalle Regioni, poi gli elicotteri regionali ed infine la flotta dello Stato). Quest’anno l’impegno della flotta aerea dello Stato si concentra prevalentemente al Sud, in particolare in Sicilia e Calabria, che hanno fatto registrare rispettivamente 257 e 111 richieste; per contestualizzare al meglio questi numeri è bene ricordare che nel 2017 – anno in cui è stato registrato un record negativo – i velivoli erano intervenuti, nello stesso periodo, su 1.205 incendi, più del doppio rispetto ad oggi. In ogni caso quest’estate la flotta dello Stato ha operato finora sul fuoco per 1.343 ore, con oltre 4mila e seicento lanci di acqua e liquido ritardante ed estinguente: numeri destinati ad aumentare, dato che la campagna estiva terminerà solo il 30 settembre.

Per far fronte agli incendi in questa stagione estiva la flotta nazionale può contare su un massimo impiego di 31 velivoli, di cui 16 Canadair e 4 elicotteri Erickson S64F dei Vigili del fuoco, ma i mezzi da soli non bastano per difendersi efficacemente dalle fiamme.

Da una parte è la stessa Protezione civile a ricordare che «la maggior parte degli incendi boschivi è causata da comportamenti superficiali o, spesso, dolosi e che la collaborazione dei cittadini può essere decisiva nel segnalare tempestivamente al numero di soccorso del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco 115 o, dove attivato, al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise, si contribuisce in modo determinante nel limitare i danni all’ambiente, consentendo a chi dovrà operare sul fuoco di intervenire con tempestività, prima che l’incendio aumenti di forza e di capacità distruttiva».

Dall’altra parte, come spiega il responsabile del Centro di addestramento antincendi boschivi della Regione Toscana, è necessario rendersi conto che i cambiamenti climatici pongono gli Stati – con l’Italia in prima fila – di fronte a un cambiamento di paradigma nella lotta agli incendi: per combatterli occorre investire innanzitutto in prevenzione, ridurre le emissioni di CO2 e curare i nostri boschi.