EPA e California accusano la multinazionale di clamorose violazioni

Figuraccia Volkswagen: vendeva auto con un dispositivo per truccare i dati sulle emissioni

L'amministratore delegato ammette: «Mi rammarico profondamente, abbiamo tradito la fiducia dei nostri clienti e del pubblico»

[21 Settembre 2015]

L’Environmental protection agency (Epa) degli Stati Uniti ha notificato a Volkswagen AG, Audi AG e Volkswagen Group of America un avviso di violazioni  (notice of violation – Nov) del  Clean Air Act realizzato con un apposito software. Secondo il Nov i modelli di auto diesel Volkswagen e Audi a quattro cilindri del  2009-2015 «includono un software che aggira le norme sulle emissioni Epa per alcuni inquinanti atmosferici». Anche la California ha accusato  Volkswagen e Audi della stessa cosa, ed Epa e California air resources board (Carb) hanno entrambi avviato le loro inchieste avviate sulla base di presunte azioni illegali della Volkswagen.

Cynthia Giles, assistant administrator dell’Office of Enforcement and Compliance Assurance, ha spigato che «l’utilizzo nelle auto di un impianto di manipolazione per eludere i clean air standards è illegale ed è  un minaccia per la salute pubblica. Lavorando a stretto contatto con il California air resources board, l’Epa è impegnata a fare in modo che tutte le case automobilistiche giochino con le stesse regole. Epa continuerà ad indagare su tali questioni molto gravi».

Richard Corey, Air resources board executive officer, ha aggiunto: «Lavorando con l’Epa Usa stiamo compiendo un  passo importante per tutelare la salute pubblica grazie alle indagini realizzate dai nostri scienziati e dallo staff di laboratorio. Il nostro obiettivo ora è quello di garantire che le auto colpite vengano rese conformi, di scavare più a fondo sulla portata e le implicazioni degli sforzi di Volkswagen per barare sui regolamenti clean air, e di adottare le ulteriori opportune azioni».

Scondo la notice of violation dell’Epa, «un algoritmo di un sofisticato software su alcuni veicoli Volkswagen rileva quando la macchina è in fase di test ufficiali di emissioni, e trasforma completamente i comandi delle emissioni al  solo durante il test. L’efficacia dei dispositivi di controllo delle emissioni di inquinamento di questi veicoli è notevolmente ridotta in tutte le situazioni di guida normali. Ciò si traduce in automobili che soddisfano gli standard di emissioni in laboratorio o nelle testing station, ma durante il normale funzionamento, emette ossidi di azoto o NOx, fino a 40 volte sopra  la norma. Il software prodotto da Volkswagen è un “defeat device”, così come definito dal  Clean air act».

Il Clean air act impone ai produttori di veicoli di certificare all’Epa che i loro prodotti siano conformi alle norme sulle emissioni federali Usa per il controllo dell’inquinamento atmosferico e ogni auto venduta negli  Stati Uniti deve avere un certificato di conformità rilasciato dall’Epa.  I veicoli a motore con dispositivi truccati  che riducono l’efficacia del sistema di controllo delle emissioni in condizioni di guida normali, non possono essere certificati.

Epa evidenzia che «con la produzione e vendita di veicoli con impianti di manipolazione che hanno permesso i livelli più elevati di emissioni atmosferiche di quelli che sono stati certificati da Epa, Volkswagen ha violato due importanti disposizioni del Clean air act». Epa e Carb hanno scoperto il software del dispositivo dopo un’analisi indipendente condotta da ricercatori della West Virginia university  in collaborazione con l’International council on clean Ttansportation, e le due agenzie pubbliche hanno avviato ulteriori indagini. A Novembre la Volkswagen potrebbe essere passibile di sanzioni civili e provvedimenti ingiuntivi per le violazioni e le accuse riguardano circa 482.000 auto diesel vendute negli Usa  dal 2008.  I modelli diesel interessati includono: Jetta (anni 2009-2015);  Beetle (2009-2015); Audi A3 (2009-2015); Golf (2009-2015); Passat (2014-2015). E’ possibile una super multa da 18 miliardi di dollari. Le azioni Volkswagen sono crollate in borsa: in poco più di due ore, il colosso tedesco ha bruciato 16 miliardi di valore, scendendo a 60,4 miliardi di euro, il peggior ribasso dal 2008.

All’inizio di settembre, dopo che Epa e Carb avevano chiesto una spiegazione per i problemi di emissioni individuati, la Volkswagen ha ammesso che le  sue auto contenevano un dispositivo truccato. Martin Winterkorn, amministratore delegato del gigante automobilistico tedesco si è assunto l’onere della colossale fguraccia: «Lo abbiamo ammesso davanti alle autorità. Corrisponde a verità. Collaboriamo attivamente con le autorità. Il cda di Vw ha intenzione di prendere sul serio le accuse. Personalmente mi rammarico profondamente perché abbiamo tradito la fiducia dei nostri clienti e del pubblico. Ci impegniamo a collaborare pienamente. Ho ordinato un’indagine esterna su questa materia. Volkswagen farà tutto quello che deve essere fatto per ripristinare la fiducia che tanti hanno riposto in noi, e faremo tutto il necessario per invertire i danni che questa situazione ha causato».

Ma il danno di immagine per la proverbiale affidabilità tedesca è colossale, anche perché l’Epa ricorda che lL’inquinamento NOx contribuisce al biossido di azoto, ozono troposferico e alle polveri sottili. L’esposizione a questi inquinanti è stata collegata ad una serie di effetti gravi per la salute, tra cui un aumento attacchi di asma ed altre malattie respiratorie che possono essere abbastanza gravi da mandare la gente all’ospedale. L’esposizione all’ozono e al particolato è stata anche associata alla morte prematura a causa di effetti respiratori o cardiovascolari correlati. I bambini, gli anziani e le persone con malattie respiratorie preesistenti sono particolarmente a rischio per gli effetti sulla salute di questi inquinanti».