Gli attuali gas serra provocheranno secoli di innalzamento del livello del mare

Il metano e altri gas serra di breve durata hanno un impatto crescente sui mari

[11 Gennaio 2017]

Anche se un giorno riusciremo a raggiungere le zero emissioni in atmosfera, le regioni costiere e i piccoli Stati insulari dovranno continuare a fare i conti  per secoli con l’aumento del livello dei mari. A dirlo è un nuovo studio “Centuries of thermal sea-level rise due to anthropogenic emissions of short-lived greenhouse gases”,  pubblicato su the Proceedings of the National Academy of Sciences da ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e della Simon Fraser University, secondo il quale il riscaldamento climatico provocato da gas serra come il metano, i clorofluorocarburi, o gli idrofluorocarburi, che permangono nell’atmosfera solo per un anno o per alcuni decenni, possono causare un innalzamento del livello del mare per centinaia di anni dopo che gli inquinanti sono scomparsi dall’atmosfera.

«Se si pensa di paesi come le Tuvalu, che sono a malapena sopra il livello del mare, la domanda che si profila è quanto siamo in grado di emettere prima che siano condannati. Sono già destinati ad andare sott’acqua   anche se domani fermassimo del tutto le emissioni? – dice la principale autrice dello studio, Susan Solomon, che insegna chimica atmosferica e scienza climatica al Mit –  E’ una ragione importante per capire quanto tempo dureranno i cambiamenti climatici e quanto l’aumento del livello del mare è già determinato». Gli altri autori dello studio sono Kirsten Zickfeld della Simon Fraser University e Daniel Gilford  del dipartimento  della Terra, e scienze atmosferiche e planetarie del Mit.

Recenti studi realizzati da diversi team di ricercatori, compreso quello della Salomon, hanno dimostrato che anche se le emissioni antropiche di CO2 dovessero cessare del tutto, il riscaldamento atmosferico che producono e l’ aumento del livello del mare continuerebbero per più di 1.000 anni. Al Mit spiegano che «Questi effetti – essenzialmente irreversibili su scale temporali umane – sono dovuti in parte al tempo di permanenza dell’anidride carbonica: Il gas a effetto serra può rimanere nell’atmosfera per secoli dopo che è stata emessa da ciminiere e tubi di scappamento. Diversamente dall’’anidride carbonica, altri gas serra come metano e clorofluorocarburi hanno durata molto più brevi. Tuttavia, studi precedenti non avevano ancora precisato quali  potessero essere i loro effetti a lungo termine sull’innalzamento del livello del mare».

Per rispondere a questa domanda, il team della Solomon ha analizzato un certo numero di scenari climatici utilizzando un’Earth systems model of intermediate complexity (Emic), un modello climatico computazionalmente efficiente che simula  la circolazione oceanica e atmosferica per prevedere cambiamenti climatici per decenni, secoli e millenni. Attraverso l’Emic, il team statunitense ha calcolato sia l’aumento medio della temperatura globale che il livello del mare, in risposta alle emissioni antropiche di CO2,  metano, clorofluorocarburi e idrofluorocarburi e dice che «le stime per l’anidride carbonica concordano  con le previsioni degli altri e hanno dimostrato che, anche se il mondo dovesse smettere di emettere anidride carbonica a partire dal 2050, fino al 50% del gas rimarrebbe in atmosfera più di 750 anni dopo. Anche dopo che le emissioni di anidride carbonica cessassero, l’innalzamento del livello del mare dovrebbe continuare ad aumentare, arrivando al  doppio del livello stimato per il  2050 in 100 anni, e quattro volte tale valore in  altri 500 anni.

La Salomon spiega che questo è dovuto alla “inerzia dell’oceano”: «Mentre il mondo si riscalda a causa dei gas serra – anidride carbonica inclusa – le acque si riscaldano e si espandono, causando la risalita del  livello del mare. La rimozione del calore aggiuntivo dell’oceano provocato dai gas, anche di breve durata, e di conseguenza l’abbassamento del livello del mare, è un processo estremamente lento. Mentre il calore entra nell’oceano,  va sempre più in profondità, provocando una continua espansione termica. Allora deve essere  trasferita di  nuovo nell’atmosfera ed emessa verso lo spazio per rinfrescarsi e questo è un processo molto lento, di centinaia di anni.”

In un particolare scenario di modellazione del clima, il team ha valutato la risposta del livello del mare ai diversi scenari di emissioni di metano : uno nel quale si continuerebbe ad emettere il gas ai tassi correnti, gli altri che prevedono lo stop delle emissioni di metano in tre diverse date:  2050, 2100 e 2150.

In tutti e tre gli scenari migliori, il metano verrebbe  rapidamente eliminato dall’atmosfera, e il riscaldamento atmosferico associato a questo potente gas serra diminuirebbe ad un tasso simile. «Tuttavia – evidenziano i ricercatori – il metano continuerebbe  a contribuire all’innalzamento del livello del mare per secoli». Ma hanno anche scoperto che «Più a lungo il mondo tarda a ridurre le emissioni di metano, più a lungo i livelli dei mari rimarranno elevati».

La Salomon aggiunge: «Sorprendentemente, un gas con una durata di 10 anni, può effettivamente causare duraturi cambiamenti del livello del mare. Così, non  bisogna arrivare a smettere di emettere ma dovremo tornare del tutto allo stato pre-industriale. Conviveremo  con questo per un tempo molto lungo».

Sembra uno scenario sconfortante, ma i ricercatori hanno voluto capire  se i regolamenti precedenti sugli inquinanti hanno avuto un effetto significativo sulla crescita del livello del mare. Il team si è concentrato sul trattato internazionale forse di maggior successo fino ad oggi: il Protocollo di Montreal, ratificata da 197 paesi nel 1989, che ha effettivamente frenato le emissioni di composti dannosi per l’ozono in tutto il mondo.

I dati sono molto incoraggianti: il Protocollo di Montreal, progettato per proteggere lo strato di ozono  eliminando gradualmente sostanze inquinanti come i clorofluorocarburi, ha anche contribuito a frenare l’innalzamento del livello dei mari. «Se il Protocollo di Montreal non fosse stato ratificato  e i Paesi avessero continuato a emettere clorofluorocarburi nell’atmosfera – dicono i ricercatori –  entro il 2050, il mondo avrebbe sperimentato  fino a ulteriori 6 pollici di innalzamento del livello del mare», circa 15 centimetri.

«Mezzo piede è piuttosto significativo – fa notare la Solomon – E ‘ancora un altro enorme motivo per cui il protocollo di Montreal è stata una buona cosa per il pianeta».

I ricercatori sottolineano che «Gli sforzi per frenare il riscaldamento globale non dovrebbero invertire in fretta l’innalzamento del mare e gli impatti a lungo termine dell’ innalzamento del livello del mare dovrebbero essere presa seriamente in considerazione. La principale conclusione politica di questo studio è che la natura di lunga durata dell’innalzamento del livello del mare accresce l’importanza delle precedenti azioni di mitigazione».