I test nucleari della guerra fredda hanno cambiato il regime delle precipitazioni

Una scoperta che potrebbe servire a combattere la siccità e prevenire le inondazioni sfruttando le cariche elettriche

[18 Maggio 2020]

Secondo lo studio “Precipitation modification by ionisation”, pubblicato su Physical Review Letters da un team di ricercatori britannici delle università di Reading, Bath e Bristol, i test atomici realizzati durante la guerra fredda potrebbero aver cambiato i modelli di pioggia a migliaia di miglia dai siti nei quali sono esplose le bombe nucleari.

Gli scienziati hanno studiato in che modo la carica elettrica rilasciata dalle radiazioni delle detonazioni dei test, effettuate negli anni ’50 e ’60 soprattutto da Stati Uniti e dall’Unione Sovietica – ma poi anche da Gran Bretagna, Francia e Cina – abbia influenzato le nuvole temporalesche. Per Farlo, lo studio ha utilizzato la documentazione riguardante il periodo tra il 1962 e il 1964 raccolta in una stazione di ricerca in Scozia e hanno confrontato i giorni con una carica generata da radioattività alta e bassa, scoprendo che nei giorni con più radioattività  «Le nuvole erano visibilmente più spesse e che c’era una media del 24% di pioggia in più».

Il principale autore dello studio, Giles Harrison del Department of meteorology dell’università di Reading, spiega che «Studiando la radioattività rilasciata dai test sugli armamenti della guerra fredda, gli scienziati all’epoca hanno appreso i modelli di circolazione atmosferica. Ora abbiamo riutilizzato questi dati per esaminare l’effetto sulla pioggia. L’atmosfera politicamente carica della guerra fredda ha portato a una corsa agli armamenti nucleari e all’ansietà mondiale. Decenni dopo, quella nuvola globale ha prodotto una pallottola d’argento, dandoci un modo unico di studiare come la carica elettrica influisce sulla pioggia».

Harrison sta conducendo un progetto che studia gli effetti elettrici su polveri e nuvole negli Emirati Arabi Uniti, come parte del più vasto programma nazionale nell’ambito del loro programma nazionale Rain Enhancement Science degli EAU ed è convinto che «Questi nuovi risultati aiuteranno a mostrare le cariche tipiche possibili nelle nuvole dei temporali non naturali».

Si ipotizzava già da molto tempo che la carica elettrica modifichi il modo in cui le goccioline d’acqua nelle nuvole si scontrano e si combinano, determinando potenzialmente la dimensione delle goccioline e svolgendo un ruolo nele precipitazioni, ma si tratta di un fenomeno difficile da osservare nell’atmosfera. Mettendo insieme i dati dei test delle bombe atomiche con i dati meteorologici, gli scienziati sono stati in grado di indagare retrospettivamente su tutto questo, capendone di più su come la carica elettrica influisce sulle nuvole non temporalesche, cosa che potrebbe dare agli scienziati una migliore comprensione di importanti processi meteorologici.

La guerra fredda Usa-Urss è stata caratterizzata dallo sviluppo di armi nucleari e dall’equilibrio del terrore, con le due superpotenze del mondo di allora che hanno dissipato enormi risorse materiali e umane per dimostrare le loro accresciute capacità militari dopo la seconda guerra mondiale nella quale avevano sconfitto insieme il nazi-fascismo tedesco, italiano e giapponese.

Anche se i test nucleari sono stati effettuati – quasi sempre – in aree remote del mondo, come il deserto del Nevada negli Usa e sulle isole del Pacifico e dell’Artico, l’inquinamento radioattivo si diffuse rapidamente e massicciamente in tutta l’atmosfera. All’università di Reading spiega no che «La radioattività ionizza l’aria, rilasciando carica elettrica» e per questo il team di ricercatori hanno studiato i non soli i dalla ben attrezzata stazione meteorologica di ricerca del Met Office a Kew vicino a Londra, ma anche di quella di Lerwick nelle Isole Shetland, a 300 miglia a nord-ovest della Scozia, in un sito relativamente non influenzato da altre fonti di inquinamento antropogenico. I ricercatori evidenziano che «Questo lo rendeva adatto come sito di test  per osservare gli effetti delle precipitazioni che, sebbene probabilmente si fossero verificati anche altrove, sarebbero stati molto più difficili da rilevare. L’elettricità atmosferica viene misurata più facilmente nelle belle giornate, quindi le misurazioni di Kew sono state utilizzate per identificare quasi 150 giorni in cui vi è stata una generazione di carica alta o bassa nel Regno Unito mentre era nuvoloso a Lerwick. La pioggia delle Shetland in questi giorni ha mostrato differenze che sono svanite dopo la fine di un grande episodio di radioattività. I risultati potrebbero essere utili per la ricerca sulla geoingegneria legata alle nuvole, che sta indagando come la carica elettrica potrebbe influenzare la pioggia, alleviare la siccità o prevenire inondazioni, senza l’utilizzo di sostanze chimiche».