Il cambiamento climatico causerà un aumento di bambini nati con difetti cardiaci

L'aumento dell'esposizione al caldo delle donne incinte porterà a 7.000 casi in più in 8 Stati Usa

[4 Febbraio 2019]

Ai già troppi terribili impatti in atto o annunciati del cambiamento climatico  bisognerà aggiungere anche l’aumento del numero di bambini nati con difetti cardiaci congeniti. A dirlo è lo studio “Projected Changes in Maternal Heat Exposure During Early Pregnancy and the Associated Congenital Heart Defect Burden in the United States”, pubblicato su JAHA – Journal of American Heart Association da un team di ricercatori cinesi e statunitensi, che dice che questa minaccia è imminente: « potremmo iniziare a vedere questa tendenza preoccupante già nel 2025».

Come ricorda lo Smithsonian Magazine, i difetti cardiaci congeniti (CHD) sono già il problema alla nascita più diffuso tra i bambini nati negli Stati Uniti: 40.000 casi ogni anno e alcuni degli autori del nuovo studio in passato hanno preso parte a ricerche che hanno stabilito un legame tra l’esposizione al caldo durante l’inizio della gravidanza e tassi più elevati di CHD. Gli scienziati non sono sicuri del perché questo avvenga, ma studi sugli animali suggeriscono che il caldo può portare alla morte delle cellule fetali, o interferire con le proteine ​​sensibili al caldo, vitali per lo sviluppo fetale.

Il team guidato da Wangjian Zhang, un ricercatore dell’università Sun Yat‐sen di Guangzhou e dell’università di Albany, esaminando i dati esaminato i dati del National Birth Defects Prevention Study, ha realizzato un’ampia indagine che ha riguardato circa 482.000 nascite all’anno tra 1997 e 2007 e le ha incrociate con le previsioni sui cambiamenti climatici dalla Nasa e dal Goddard Institute for Space Studies per simulare i cambiamenti delle temperature massime giornaliere nelle diverse regioni geografiche degli Stati Uniti. E’ così che i ricercatori hanno calcolato le temperature alle quali le donne incinte statunitensi dovrebbero essere esposte in primavera e in estate.

Le previsioni del team dovrebbero far riflettere soprattutto chi – e negli Usa e in Italia non mancano certo – parla molto di salvaguardia della vita del nascituro ma poi è un negazionista scientifico/climatico: «Sulla base del numero di nascite previste tra il 2025 e il 2035, ci saranno altri 7.000 bambini nati con CHD in 8 Stati rappresentativi: Arkansas, Texas, California, Iowa, North Carolina, Georgia, New York e Utah. Si prevede che il Midwest abbia il maggiore aumento dell’esposizione materna al caldo, seguito dal Northeast e dal South».

Uno degli autori dello studio, Shao Lin, un professore alla  School of public health dell’università di Albany, conclude: «I nostri risultati sottolineano l’impatto allarmante dei cambiamenti climatici sulla salute umana e sottolineano la necessità di una migliore preparazione per affrontare l’aumento previsto in una condizione complessa che spesso richiede assistenza e follow-up permanenti, Il cambiamento climatico ci sta portando velocemente verso il disastro; la ricerca suggerisce che anche se dovessimo fermare tutte le emissioni di combustibili fossili domani, il sistema terrestre  è così fuori norma che il nostro pianeta continuerà a scaldarsi . Quindi è importante che i medici diano consigli  alle donne incinte o che pensano di rimanere incinte su come proteggersi da eventi di caldo  estremo. E’ particolarmente importante che le donne evitino il caldo estremo durante le prime tre-otto settimane dopo il concepimento, un periodo critico nello sviluppo di un feto in crescita».