Kyoto Club: i primi 20 anni e i prossimi impegni per un’economia amica del clima

Catia Bastioli: «La consapevolezza dell’importanza dei cambiamenti climatici sta crescendo in modo esponenziale»

[25 Marzo 2019]

Nel febbraio del 1999, sull’onda dell’entusiasmo seguito alla ratifica del Protocollo di Kyoto, a Venezia, nasceva Kyoto Club, un’associazione, fondata con il contributo di Legambiente e Confindustria Venezia che è costituita da imprese, enti, organizzazioni e amministrazioni locali, impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra assunti con il Protocollo di Kyoto, con le decisioni a livello Ue e con l’Accordo di Parigi del dicembre 2015. Oggi, per tracciare un bilancio dei suoi primi 20 anni di attività e delineare i prossimi passi per un’economia amica del clima,  Kyoto Club ha organizzato a Venezia, in collaborazione con Confindustria Venezia e con il patrocinio del ministero dell’ambiente, un convegno di approfondimento e riflessione sulle tematiche della sostenibilità ambientale e della giustizia climatica. Tra i relatori intervenuti all’evento, organizzato i protagonisti della storia passata e attuale di Kyoto Club, esponenti delle Amministrazioni locali e delle imprese del territorio veneto.

La presidente di Kyoto Club, Catia Bastioli, ha spiegato che «La consapevolezza dell’importanza dei cambiamenti climatici sta crescendo in modo esponenziale. Le alternative offerte dall’economia circolare e dalla bioeconomia hanno ormai dimensioni globali con effetti che, anche sul mercato del lavoro, vanno ben al di là della sola Europa. La vera sfida che abbiamo di fronte è la transizione del nostro modello di crescita e di consumo ad alta intensità di risorse e di emissioni verso un modello di crescita e consumo efficiente, rigenerativo, basato sulla decarbonizzazione dell’economia, in un’ottica di sistema. Questa è la strada che consente all’economia di creare di più con meno e questo è quanto si augura Kyoto Club, da anni impegnata a sensibilizzare, informare e formare in favore della sostenibilità ambientale».

Giulio Pedrollo, vice presidente per la politica industriale di Confindustria, ha sottolineato che «Confindustria è convinta che l’elemento di congiunzione tra le aspettative di crescita della base industriale e la necessità di tutelare le risorse ambientali non possa che essere rappresentata dall’innovazione tecnologica. Gli enormi passi avanti della ricerca scientifica nei campi delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, della bioeconomia possono, infatti, consentire di affrontare le questioni ambientali in un ottica progressiva e non recessiva, superando il conflitto tra ambiente e industria che ha caratterizzato gli ultimi decenni».

il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini, ha ricordato che «Il Protocollo di Kyoto del 1997 è stato uno strumento che ha coinvolto tutti i paesi industrializzati, con l’eccezione degli Usa, avviando politiche climatiche che hanno portato, tra l’altro, al decollo delle rinnovabili nel mondo. Con l’accordo di Parigi del 2015, sottoscritto da tutti i paesi del pianeta (con un successivo passo indietro del governo Usa, ma con il coinvolgimento di molte città e Stati nordamericani) si avvia un processo di decarbonizzazione su scala planetaria. In questo contesto, l’Europa si è posta obbiettivi sfidanti al 2030 in vista del raggiungimento di una ambiziosa neutralità carbonica entro il 2050».

Secondo il presidente di Confindustria Venezia Rovigo,. Vincenzo Marinese, «Il valore aggiunto della sostenibilità dei prodotti e dei processi aziendali è una leva dell’innovazione che si sta facendo strada nelle nostre imprese. Venezia dimostra di essere all’avanguardia sotto questo profilo. Pensiamo ad Eni, primo esempio al mondo di trasformazione di una raffineria convenzionale in bioraffineria, alla virtuosa esperienza degli imprenditori che parteciperanno al convegno di oggi. È anche in quest’ottica che vogliamo attirare nel nostro territorio attività e capitali. A questo fine, ci stiamo spendendo per la creazione di una Zona Economica Speciale nell’area metropolitana di Venezia e Rovigo, nella quale vogliamo attirare investitori di pregio”.

Durante il convegno si è parlato di imprese e sostenibilità, in particolare di innovazione tecnologica, efficienza energetica, economia circolare con uno sguardo sulle buone pratiche presenti sul nostro territorio».