La Cina si impegna a lottare contro il cambiamento climatico… anche col nucleare in Gran Bretagna

Accordo Cina-Regno Unito per le “energie pulite”: solare, eolico, maree e nucleare

[28 Ottobre 2015]

Il premier Li Keqiang si è incontrato con Mogens Lykketoft, presidente della 70esima sessione dell’Assemblea generale dell’Onu e ha confermato l’impegno della Cina a «Lavorare con la Comunità internazionale per realizzare la firma di un nuovo accordo durante la Conferenza della Nazioni Unite sul cambiamento climatico prevista a fine 2015 a Parigi».

Secondo Li, «Questo accordo deve essere completo, equilibrato e solido, essere realizzato sulla base del principio della responsabilità comune ma differenziata», il cavallo di battaglia dei cinesi e del G77 dei Paesi in via di sviluppo che alla COP21 di Parigi creerà nuovamente diversi problemi ai Paesi ricchi.

Lykketoft ha elogiato gli sforzi fatti dalla Cina e il suo ruolo positivo nella lotta al cambiamento climatico e si è detto convinto che «La conferenza di Parigi rappresenterà una tappa storica nel processo multilaterale concernente il cambiamento climatico, perché permetterà di stabilire dei regimi internazionali post-2020 per rilevare le sfide». Li ha risposto che «La Cina è pronta a collaborare con gli altri Paesi per mettere in opera il programma per lo sviluppo sostenibile per il  2030», che fissa gli obiettivi per eliminare la povertà, per lottare contro l’ineguaglianza e l’ingiustizia e affrontare il cambiamento climatico.

Ma la Cina pensa ancora che uno dei modi per ridurre i gas serra e combattere il cambiamento climatico sia l’energia nucleare. Ieri l’agenzia ufficiale cinese Xinhua annunciava con grande evidenza: «Entro circa 10 anni, 6 milioni di abitazioni britanniche saranno approvvigionate di elettricità da Hinkley Point C, la prima centrale nucleare costituita sul suolo britannico da più di due decenni. Questo megaprogetto, nel quale un consorzio cinese detiene una partecipazione del 33,5% in seguito ad un accordo firmato a Londra alla presenza del presidente cinese Xi Jinping e del primo ministro britannico David Cameron, incarna la stretta cooperazione tra i due Paesi nel settore energetico. Si tratta di un nuovo esempio della cooperazione sino-britannica, sempre più profondo e più diversificato, che si caratterizza per un aumento della quorta di risorse di energia pulita e che concretizza la b volontà condivisa dei due Paesi di lottare contro la minaccia comune del cambiamento climatico».

Una doppia illusione pericolosa: far credere che il nucleare sia un’energia pulita e che serva a combattere il cambiamento climatico. Ma soprattutto il riemergere del pericolo che la Cina e gli altri paesi nucleari tornino a premere alla CO21 di Parigi per parificare il nucleare alle energie rinnovabili come strumento contr il riscaldamento globale, ipotesi che era completamente tramontata dopo il disastro nucleare di Fukushima Diichi.

Ma Xinhua fa notare il nucleare non è la sola componente della cooperazione energetica bilaterale con la Gran Bretagna: «In accordo con la tendenza mondiale della lotte contro le emissioni di inquinanti e lo sviluppo low carbon, Pechino e Londra concentrano anche la loro cooperazione energetica verso le risorse pulite e rinnovabili. In questi ultimi anni, le due parti hanno firmato degli importanti accodi di affari sul  gas naturale, hanno condotto una fruttuosa collaborazione nelle energie solare ed eolica e sono state pioniere nell’esplorazione dell’energia mareomotrice».

Nella sua recente visita nel Reno Unito, Xi ha firmato anche un accordo per un approvvigionamento di gas naturale liquefatto (GNL) da diversi miliardi di dollari con  BP e Huadian, il più grande produttore di elettricità da gas. A giugno la China Harbor Engineering Company si era aggiudicata un contratto da 460 milioni di dollari per costruire la prima centrale mareomotrice del mondo nella baia di Swansea, che dovrebbe produrre elettricità per 120.00 abitazioni britanniche. Nel dicembre 2014 la China General Nuclear, ka stessa società statale cinese d che dirige il consorzio della centrale nucleare di Hinkley Point C, ha acquisito l’80% delle quote di 3 parchi eolici della multinazionale (nucleare) francese EDF. Sempre nel giugno 2014, durante la sua visita nel Regno Unito, il premier cinese Li Keqiang aveva avallato un contratto tra BP e il gigante petrolifero cinese CNOOC per una fornitura di GNL da 20 miliardi di dollari che impegna la BP a fornire alla Cina fino a 1,5 milioni di tonnellate di GNL all’anno per 20 anni a partire dal 2019.

Nell’aprile 2014 la compagnia cinese Avic International  ha consegnato alla sua controparte britannica la centrale solare Spriggs da 12 MW che produce energia per 2.500 abitazioni.

Secondo un rapporto di insent Masons, «Con l’afflusso di investimenti cinesi nelle infrastrutture del Regno Unito, il settore dell’energia ne sarà il più grande beneficiario, in particolare le energia nucleare, eolica e solare». Quel che non dicono i cinesi è che con i colossali investimenti nel nucleare si potrebbero realizzare molti più impianti di energia rinnovabile, con un minor costo dell’energia in bolletta e molte meno emissioni di gas serra durante la costruzione degli impianti.

Ma Xinhua dice che i leader cinesi e britannici «Sono ben coscienti delle sfide poste dal cambiamento climatico». Xi in Gran Bretagna ha firmato insieme a David Cameron un protocollo di intesa per una partnership bilaterale sulle energie pulite (compreso il nucleare) e la dichiarazione per una “partnership strategica globale mondiale per il XXI secolo”, e Cina e Gran Bretagna hanno fissato diversi punti chiave per la cooperazione bilaterale, compresa la lotta al cambiamento climatico.

«Bisogna constatare – conclude trionfante Xinhua . che la Cina e il Regno Unito hanno grandi motivazioni economiche e una forte volontà politica per entrare in un futuro per loro stessi e per tutto il mondo».  Speriamo solo che non sia troppo radioattivo.