L’Italia rinuncia a ospitare la Cop26 sul clima. Costa: «Si svolgerà nel Regno Unito»

Per la Bbc «molti paesi europei sono stati cauti nel sostenere l'Italia». Pesano il negazionismo climatico della Lega e i dubbi sull’effettiva capacità del nostro Paese di organizzare un summit cruciale quanto complesso

[19 Giugno 2019]

I preparativi per la conferenza Onu sul clima del 2020, ovvero la Cop26 – che si preannuncia la più importante da quella che ha partorito l’Accordo sul clima di Parigi, nel 2015 – cominciano con una certezza: il summit non si terrà in Italia, nonostante la candidatura sostenuta con forza nei mesi scorsi dal Governo nazionale. La candidatura italiana era stata formalizzata dal premier Conte e dal ministro Costa lo scorso dicembre, e sostenuta nell’arco degli ultimi mesi, prima di arrivare alla retromarcia.

«Si decideranno gli obiettivi concreti che tutto il mondo dovrà rispettare al 2030. Sarà una Cop che vorrà dire moltissimo, e noi vogliamo essere gli attori principali di questo disegno», spiegava a marzo il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che solo un mese fa precisava: «La posizione del Governo è Milano Cop26 e Palermo pre-Cop». Da ieri però le uniche speranze rimaste in piedi sono per la conferenza preparatoria.

«Per la Cop26 lavoreremo in partenariato con la Gran Bretagna – ha infatti dichiarato il ministro – L’Italia organizzerà la pre-Cop e la Cop dei giovani, la “YouthCop” che avrà il fondamentale compito di assicurare che la voce dei giovani di tutto il mondo sia rappresentata, aiuti a informare e a guidare nella preparazione della Cop e che sia effettivamente veicolata nel summit che si svolgerà in UK. Questo partenariato è una bellissima notizia che ci inorgoglisce».

Il ministro non si sofferma sui motivi del cambio di rotta, ma a fare chiarezza è direttamente la Bbc, secondo la quale le cause risiedono nel negazionismo climatico della Lega e nei dubbi sull’effettiva capacità del nostro Paese di organizzare un summit complesso e di cruciale importanza per le sorti del clima globale. «Molti paesi europei sono stati cauti nel sostenere l’Italia – riporta la prestigiosa emittente britannica – in quanto l’alleato di minoranza del Governo di coalizione, la Lega Nord, si è mostrato fortemente scettico nei confronti della scienza climatica. C’erano anche alcune perplessità sull’effettiva capacità dell’Italia di ospitare un evento che attirerà decine di migliaia di negoziatori, imprese, attivisti e giornalisti. Ora le due nazioni hanno deciso di schierarsi insieme per sostenere il Regno Unito come Paese ospite del summit principale, con gli italiani che ospiteranno gli eventi preparatori».