Mattarella: «I mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii»

Nel suo messaggio di fine anno il presidente della Repubblica affronta le «scelte ambientali» che abbiamo tutti di fronte: «I giovani l’hanno capito»

[2 Gennaio 2020]

I «mutamenti climatici» non rappresentano per il nostro Paese un rischio lontano nel tempo e nello spazio, ma un problema che affligge già oggi la vita di 60 milioni di italiani: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dedicato un’importante parte nel suo messaggio di fine hanno a sottolineare la necessità di fare fronte al problema «senza ulteriori rinvii», dando ascolto alle centinaia di migliaia di giovani che nel corso del 2019 hanno manifestato nelle piazze italiane per chiedere alla politica di farsi finalmente carico della necessaria transizione ecologica.

Del resto (anche) per l’Italia i «mutamenti climatici» hanno ormai raggiunto le dimensioni di una crisi conclamata. Già nel 2018 l’aumento della temperatura media globale rispetto al periodo 1961-1990 è stato di 0,98°C, in Italia siamo arrivati a quasi il doppio: +1,71°C. Per il nostro Paese è stato l’anno più caldo da almeno 219 anni – ma anche il 2019 sarà ricordato anche per essere stato uno degli anni più roventi della storia – e l’aumento della temperatura rispetto al periodo 1880-1909 è stato di circa +2,5°C, più del doppio del valore medio globale. L’Italia risulta dunque particolarmente minacciata dalla crisi climatica in corso: dal 2013 al 2019 gli stati di emergenza “naturale” proclamati dalle Regioni sono stati 87, e secondo le cifre della Protezione Civile ogni anno mediamente i danni per calamità naturali (frane ed alluvioni) ammontano a 7 miliardi di euro.

Restringendo il campo d’osservazione al solo 2019, Legambiente documenta 157 eventi estremi che si sono succeduti negli ultimi dodici mesi e in cui hanno perso la vita 42 persone. Un bilancio in crescita rispetto a quello del 2018 che aveva registrato 32 vittime e 148 eventi estremi. Il 2019 è stato caratterizzato da 85 casi di allagamenti da piogge intense; 54 i casi di danni da trombe d’aria (in forte aumento rispetto alle 41 del 2018), 5 di frane causate da piogge intense e 16 esondazioni fluviali.

Una crisi climatica che è destinata ad aggravarsi ancora, se non sceglieremo di farvi fronte senza ulteriori rinvii come auspicato dal presidente Mattarella.

Riportiamo di seguito l’estratto del messaggio di fine anno del presidente Mattarella, dedicato alle scelte ambientali che abbiamo tutti di fronte. Sulle pagine del Quirinale è invece disponibile il discorso integrale.

Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell’interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un’opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria.

Torniamo con il pensiero alle popolazioni delle città minacciate, come Venezia, dei territori colpiti dai sismi o dalle alluvioni, delle aree inquinate, per sottolineare come il tema della tutela dell’ambiente sia fondamentale per il nostro Paese.

I giovani l’hanno capito. E fanno sentire la loro voce proiettati, come sono, verso il futuro e senza nostalgia del passato.

Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e la realtà di un mondo sempre più interdipendente.

Hanno – ad esempio – chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte

di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana

Videogallery

  • Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (con sottotitoli)

 

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