Michelle Obama, Bernie Sanders, Elizabeth Warren e il futuro al tempo di Donald Trump

I cambiamenti climatici saranno al centro delle elezioni presidenziali Usa

[27 Luglio 2016]

Alla Convention democratica segnata dal terrore per una possibile vittoria di Donald Trump e dalle polemiche sulle falsificazioni di alcuni risultati delle primarie a favore della Clinton e a scapito di Sanders, Michelle Obama, Elizabeth Warren, e Bernie Sanders hanno scelto parole diverse per unire il loro partito, ma in tutti e tre i discorsi c’era un tema unificante: nel delineare l’enorme posta in gioco alle elezioni di novembre  hanno tutti parlato delle enormi conseguenze per le generazioni future.

Michelle Obama ha detto: «In queste elezioni, e ogni elezione, sceglierete chi avrà i potere di plasmare i nostri figli per i prossimi quattro o otto anni della loro vita».

La Warren, rintuzzando le proteste dei saderisti, molti dei quali sono ambientalisti, ha sottolineato che «Hillary saprà lottare per preservare questa terra per i nostri figli e nipoti. E siamo con lei!»

Sanders ha concluso con un chiaro monito e impegno ambientalista evidenziano «La necessità di lasciare questo mondo in uno stato che sia sano e abitabile per i nostri bambini e per le generazioni future».

Chiunque sia preoccupato per l’ambiente e il cambiamento climatico si riconosce in questi argomenti  che sono il cintrari di quel che dice Trump nei suoi sanguigni comizi/invettive.  Come scrive Grist,  «Forse più di ogni grande problema in questa elezione, il cambiamento climatico riguarda le decisioni che prendiamo ora e il loro impatto sulle generazioni future. Sia che si riferiscano ai cambiamenti climatici o no».

La Obama, la Warren e Sanders hanno implorato i sostenitori di Bernie di pensare a questo quando andranno a votare: «Questa elezioni sono per i cambiamenti climatici, per la grande crisi ambientale che affronta il nostro pianeta», ha detto Sanders, in un discorso che ricalcava, quasi parola per parola, quello che ha fatto quando ha appoggiato ufficialmente Hillary Clinton due settimane fa. Rivolgendosi ai suoi sostenitori arrabbiati e in lacrime Sanders ha ricordato loro quanto appoggiandolo sono riusciti a spostare a sinistra e sul fronte ambientalista l’intero Partito Democratico: «Hillary Clinton sta ascoltando gli scienziati che ci dicono che se non si agisce con coraggio per trasformare il nostro sistema energetico, in un futuro molto prossimo, ci saranno più siccità, più alluvioni, più acidificazione degli oceani, l’innalzamento del livello del mare … Hillary Clinton capisce che il compito di un presidente è quello di preoccuparsi delle generazioni future, non dei profitti dell’industria dei combustibili fossili».

Warren ha parlato di come le disfunzioni a Washington  DC avvantaggino l’industria dei combustibili fossili, piuttosto che i cittadini: «Le grandi opere di Washington sono per chi sta in alto. Quando le grandi compagnie energetiche volevano sconvolgere il nostro ambiente, Washington glielo ha fatto fare… Quando ci scontriamo tra di noi, i banchieri possono far funzionare la nostra economia per Wall Street, le compagnie petrolifere possono combattere l’energia pulita».

Nel suo travolgente discorso, Michelle Obama non ha parlato direttamente dei cambiamenti climatici, ma non ne aveva bisogno: è abbastanza chiaro che l’inazione sul riscaldamento globale farebbe del male alle generazioni più giovani.