Rabbia e paura dopo la più grande fuga di gas della storia Usa

Anche i ricchi residenti di Porter Ranch vogliono una vera transizione verso le energie rinnovabili

[11 Aprile 2016]

Samantha Page, climate reporter di ThinkProgress, che scrive anche per Los Angeles Times, Wall Street Journal, Huffington Post e GlobalPos, ha pubblicat su ClimateProgress un’accurata inchiesta, “The Scariest Part Of California’s Gas Leak Wasn’t Rashes And Bloody Noses. It’s What Happens Next”, sulle conseguenze sanitarie della più grande e dannosa fuga di metano avvenuta negli Usa, che ha provocato, soprattutto tra i bambini e gli anziani, eruzioni cutanee, sanguinamento dal naso, diminuzione dell’appetito, sintomi così estesi che le amministrazioni locali hanno consigliato le famiglie di non far uscire i bambini a giocare all’aperto.

La Page spiega che a Porter Ranch, vicino a Los Angeles, in California, tutto è cominciato nell’ottobre 2015, quando in un quartiere della cittadina si è cominciato a sentire un pungente odore sulfureo come di uova marce, a gennaio il puzzo ammorbava l’intera città e la gente che arrivava a Porter Ranch accusava forti mal di testa e lacrimazione continua, mentre che era stato esposto per mesi era ancora più sensibile. Responsabile di tutto era il cedimento di un deposito sotterraneo  per lo stoccaggio di gas. Migliaia di famiglie, circa un terzo di quelle di Porter Ranch, sono state temporaneamente trasferite. Il gas era trattato con un odorizzante, il mercaptano, che è sotto accusa per aver provocato una vasta gamma di effetti sulla salute sui cittadini di Porter Ranch di Los Angeles. L’esposizione a mercaptano può causare mal di testa, nausea, debolezza, stanchezza, mancanza di coordinazione e irritazione delle mucose, ma secondo gli esperti gli impatti sulla salute sono temporanei.

«Ma la parte più spaventosa – scrive la Page – potrebbero  non essere il mal di testa, le vertigini, le difficoltà respiratorie e le irritazioni agli occhi. E’ che queste malattie sono segnali che il sistema non è riuscito a proteggere questo piccolo quartiere di Los Angeles. In uno Stato che utilizza 2,34 trilioni di piedi cubici di gas naturale all’anno, il sistema è dappertutto, e in nessun luogo più che Porter Ranch».

La gigantesca fuoriuscita di metano è avvenuta da un terreno collinare di 3.900 acri che sovrasta Porter Ranch e dove prima si trivellava petrolio. Una volta esauriti, i 115 pozzi sono stati trasformati nella Aliso Canyon Storage Facility dove possono essere stoccati 85 miliardi di piedi cubi di gas che la Southern California Gas Company (SoCalGas) utilizza per rifornire 21 milioni di clienti nel sud della California, sia per uso domestico che per alimentare centrali elettriche. Anche se i dati sono difficilmente rintracciabili dagli organismi di controllo della California, è possibile che tutto il gas utilizzato nella California meridionale sia stato stoccato prima ad Aliso Canyon. E la mancanza di informazione è il problema emerso dopo la gigantesca fuoriuscita: quasi nessuno a Porter Ranch sapeva come venisse utilizzato il sottosuolo della cittadina. «La maggior parte di noi non pensa a  ciò che genera l’energia elettrica che alimenta i nostri computer e lampadine, ma nascosta sotto le montagne, accanto alle scuole, e sotto le strade, in tutto il Paese c’è una vasta rete di stoccaggio del gas naturale e di gasdotti. Il gas viene immagazzinato in vecchi pozzi di petrolio e nelle falde acquifere, sotterranei vuoti intrappolati nella roccia e invisibili dall’alto, fatta eccezione per un paio di anonimi well tops, nascosti dietro le recinzioni», spiega la Page.

Nel 2015 negli Usa le centrali elettriche a gas hanno costituito quasi un terzo della nuova produzione di energia elettrica e nel 2014 più del 40%. Un aumento dovuto al boom della contrastatissima tecnica del fracking, un boom che ha consentito di chiudere molte centrali a carbone. Negli Usa il gas viene presentato ancora come energia di transizione verso le rinnovabili ed ha messo fortemente in crisi l’industria carbonifera e le centrali nucleari, ma il fracking ha anche provocato numerosi danni ambientali ed è accusato di inquinare le falde idriche e di provocare terremoti locali..

Quello di Aliso Canyon è il più grande impianto di stoccaggio di gas ad ovest del Mississippi, ma negli Usa ci sono circa 400 impianti simili, troppo per tenere tutto sotto controllo. La Paga sottolinea: «Mentre il gas naturale potrebbe essere considerato un combustibile pulito – quando viene bruciato rilascia un po’ più della metà del biossido di carbonio di quanto fa il carbone – quando si disperde, è una storia diversa. Il metano, il composto che rappresenta l’80% del gas naturale, è un potente gas serra. Per un periodo di 20 anni, intrappola circa 86 volte tanto calore quanto fa l’anidride carbonica fa. Così, mentre i residenti Porter Ranch si preoccupano per gli effetti a lungo termine, e in gran parte sconosciuti, sulla salute dovuti all’esposizione al gas naturale, il resto del mondo è preoccupato per un altro problema a lungo termine: abbiamo appena visto la SoCalGas vomitare, in soli 114 giorni, emissioni equivalenti a quelle di due centrali elettriche a carbone per un anno intero. Questo è circa il 2% delle emissioni annue dell’intero Stato e rappresenta la più grande fuga di metano nella storia degli Stati Uniti». La SoCalGas non accetta critiche e dice che la sua manutenzione dei pozzi ad Aliso Canyon non ha violato nessuna norma, ma poi viene fuori – tra le altre cose – che  una valvola di sicurezza, rimossa nei lontani anno ’70, non  era mai stata sostituita.  L’avvocato Patricia Oliver che rappresenta I cittadini in una class action contro  SoCalGas, ricorda che «La legge richiede che si prendano tutte le iniziative necessarie per proteggere la comunità dalle condizioni di pericol. Beh, non si può dire che dispongano di questo »requisito. Infatti, SoCalGas  sta operando nei suoi pozzi illegalmente.  Stavano iniettando ad una pressione che frattura la roccia. In California non  è permesso farlo».  Ma dimostrare che la SoCalGas ha consapevolmente – o anche per negligenza – messo la comunità a rischio potrebbe richiedere anni e  intanto la California farà nuove leggi più restrittive senza avere la possibilità di monitorare davvero gli impianti di gas. Nel 2015 la California Public Utilities Commission ha scoperto centinaia di violazioni nelle operazioni di stoccaggio e di trasporto di gas e la Page evidenzia:« Mentre la fuoriuscita di Aliso Canyon potrebbe essere la più eclatante, è la naturale conclusione di un sistema privo di una chiara supervisione, regolamentazione e reporting. All’inizio di questo mese, lo Stato ha comminato una multa $ 75.000 ad un operatore diverso dal sito Aliso Canyon che a gennaio aveva scaricato illegalmente e intenzionalmente del gas. La violazione è stata scoperta nel corso di un’ispezione a raggi infrarossi del Jet Propulsion Laboratory and South Coast Air Quality Management District (AQMD).

Sorprendentemente, anche con la sorveglianza intensificata durante la fuga della SoCalGas, un altro operatore gasiero, la Termo Company, aveva proceduto al distacco di una pipeline». Le autorità lo hanno definito un atto “sfrontato”. «Se non fosse stato per la sorveglianza aerea, lo scarico illegale avrebbe potuto continuare all’infinito – ha detto Ken Harris, a capo della Division of Oil, Gas, and Geothermal Resources (DOGGR) – Qualcuno chiaramente si è sforzato di nascondere il tubo, perché anche se sapevamo dalle letture aeree dove era più o meno, il nostro personale sul campo ha dovuto cercare con attenzione prima di trovarlo dietro un albero».

Il problema è quanto spesso accadano episodi simili. Jennifer Milbauer, che vive a tre miglia dal luogo della grande emissione, ha detto a ThinkProgress di aver chiamato la  SoCalGas almeno un paio di volte all’anno nel corso degli ultimi 5 anni per denunciare il puzzo persistente. Quando ha chiamato ad nell’ottobre 2015, quando era iniziata la gigantesca fuga di gas, preoccupata perché ci vedeva male ed aveva mal di testa e vertigini, le è stato risposto che l’odore fastidioso sarebbe andato via subito.

Porter Ranch, costruita negli anni ’70, è una cittadina fatta di ricche comunità chiuse con nomi italiani, come Rinascimento, dove si è rifugiata la buona borghesia di Los Angeles: un’oasi di benessere con buone scuole, case costose e un reddito medio di 128.000 dollari all’anno. La rivolta in atto contro le compagnie energetiche non viene quindi dalle “solite” comunità nere o ispaniche che vivono a ridosso di inquinanti centrali a carbone.  L’incidente ha dato un bel colpo a questa immagine di benessere e sicurezza e  potrebbe essere letale per una nuova comunità di lusso  in costruzione proprio ai confini di  Aliso Canyon, con appartamenti già in vendita a partire da 930.000 dollari l’uno.

I ricchi residenti di Porter Ranch accusano la SoCalGas di aver causato il disastro e di aver tentato di minimizzarlo per giorni, fino a che non hanno dtto che avrebbe dovuto realizzare un nuovo pozzo per fermare la fuga di metano. I giorni sono diventati mesi e la fuga di gas è durata da ottobre 2015 a febbraio 2016, con interventi per bloccarla che hanno coinvolto una mezza dozzina di agenzie statali, il consiglio comunale, il Board of Supervisors della contea, il procuratore generale e il Parlamento della California. Mike Gatto, un parlamentare californiano presidente della Commissione utilities e commercio, ha detto a  ThinkProgress: «Chiaramente, il sistema attuale non funziona». Indagando sul problema del gas, Gatto ha scoperto che le utilities a volte presentano rapporti che evidenziano la corrosione delle pipeline, ma nessuno dalle agenzie statali controlla davvero. E’ un problema sia di finanziamenti ma soprattutto di competenze che si accavallano. A gennaio, il the South Coast AQMD board ha prima respinto le richieste dei residenti e le associazioni ambientaliste di ordinare SoCalGas di chiudere del tutto le attività ad Aliso Kanyon, poi, visto che la compagnia non era in grado di chiudere il pozzo ha citato in giudizio la SoCalGas per inquinamento dell’aria chiedendo fino a 250.000 dollari di sanzioni per ogni giorno della gigantesca fuoriuscita di metano. Gatto spiega sconsolato: «Più imparo è più sono preoccupato. L’unica conclusione che ho tratto finora è che l’intero sistema è fallito. Il controllo pubblico è completamente fallito». L’AQMD ha continuato la sua politica filo-SoCalGas come se nulla fosse: a marzo ha licenziato il suo direttore esecutivo e lo stesso giorno ha votato per indebolire le restrizioni per i grandi inquinatori, due decisioni duramente criticate come politicamente motivate, dal momento che il direttore esecutivo spodestato, un democratico, era osteggiato dall’industria petrolifera e del gas e che dentro lo stesso consiglio dell’AQMD si dice che il suo licenziamento sia legato a come ha trattato la fuoriuscita di Aliso Canyon.

I ricchi abitanti di Porter Ranch si sono trasformati in attivisti ed hanno sfilato per le strade cantando «Hey, hey! Ho, ho! Jerry Brown has got to go!», sventolando ritratti del governatore democratico della California Jerry Brown. I manifestanti fanno risaltare una contraddizione: Brown è molto impegnato contro cambiamento climatico, ma ha stretti rapporti con l’industria petrolifera e del gas e nonostante le promesse di ridurre le emissioni di gas serra i risultati delle iniziative statali sono scarsi. Inoltre la sorella di Brown fa parte del consiglio di Sempra Energy, società madre della SoCalGas, e in molti pensano che la “prudente” risposta del governatore al disastro dipenda da questo conflitto di interessi familiare.

A questo va aggiunto che il mercaptano non è l’unico additivo che venuto fuori del cratere di Aliso Canyon: vicino alla scuola elementare di Porter Ranch , che è  stata chiusa per un semestre i test sulla qualità dell’aria hanno trovato molti prodotti chimici, compresi prodotti chimici organici volatili, indicatori del benzene.

Ora tutti chiedono che la SoCalGas costruisca pale eoliche e impianti fotovoltaici ed avvii davvero quella transizione energetica di cui parlano le utilities. A Brown viene chiesto di incentivare davvero l’autoproduzione di energia elettrica, per consentire ai cittadini di essere autosufficienti.

Ma Aliso Canyon rappresenta un problema sistemico. come sottolinea Gatto, «Personalmente sostengo di abbandonare i combustibili a base di carbonio e di andare verso cose che sono migliori per l’ambiente, ma in questo momento, in California non ha l’infrastruttura per ottenere tutta la sua energia elettrica dall’eolico e dal solare. Il problema della nostra situazione,  per lo meno in California, è esattamente quanto sia stata grande la nostra transizione: in realtà il gas naturale è aumentato. Qui abbiamo una comunità che è stata indubbiamente ferita dalla nostra dipendenza collettiva dai combustibili fossili e dal nostro fallimento collettivo nel rispettare adeguatamente i tempi. Ma dove arriveremo partendo da qui – sia per i residenti che per il sistema – resta tutto da vedere».

In molti non vogliono più vivere vicino ad Alison Kanyon e chiedono che o venga chiuso l’impianto o che sia loro risarcito il valore dell’abitazione per potersi trasferire. Ma la California sta facendo fronte alle devastanti siccità che sono la conseguenza del cambiamento climatico prodotto proprio dai combustibili fossili e per farlo, paradossalmente, ha bisogno di più energia. Attualmente Aliso Canyon è praticamente chiuso, non ci saranno nuove immissioni di gas fino a quando tutti i 1213 pozzi non passeranno i test di sicurezza e molti tra questi probabilmente verranno sigillati per sempre.

Ma i cittadini di Porter Ranch si lamentano perché le loro case hanno già preso gran parte del loro valore immobiliare e perché nessuno pensa più di trasferirsi nella cittadina sapendo che ospita lo stoccaggio sotterraneo di gas più grande del West Usa, con una scarsa manutenzione, obsoleto e pericoloso.

La SoCalGas ha già pagato 6 milioni di dollari di danni, ma la cifra è destinata a salire e la comunità locale chiede che l’impianto sia chiuso e svuotato dal gas naturale, ma la California Public Utilities Commission ha apparentemente unilaterale con un atto unilaterale ha ordinando a lasciare 15 miliardi di piedi cubi di gas utilizzabile nel deposito di Aliso Canyon e dice che è preoccupata perché non saranno sufficienti. La SoCalGas la scorsa settimana ha detto che entro la fine dell’estate riprenderà parzialmente le attività.

I ricchi cittadini di  Porter Ranch  sono esasperati e impauriti e si chiedono: «Chi comprerà le nostre case? Il fatto che i pozzi siano così vecchi ha reso questo un disastro inevitabile. E’ destinato a succedere di nuovo, molto presto».