Sui cieli italiani sta arrivando un’enorme quantità di polvere dal deserto del Sahara

Cibelli (Centro meteo italiano): «La concentrazione di polvere del deserto in atmosfera sarà notevole, con punte anche oltre i 3000 mgr/mq sull'Italia»

[15 Maggio 2020]

La situazione sinottica sull’Europa vede da molti giorni una vasta saccatura depressionaria tra Penisola Iberica e nord Africa. Questa configurazione spinge l’anticiclone africano a risalire verso il Mediterraneo orientale interessando parzialmente anche l’Italia. Le intense correnti dirette dall’Africa verso il Mediterraneo, oltre a causare un sensibile aumento delle temperature, trasportano anche ingenti quantità di polveri sahariane.

Quella che comunemente viene definita sabbia è in realtà polvere del deserto del Sahara in quanto la sabbia, per definizione, è composta da particelle più grandi e generalmente comprese tra i 0.06mm e i 2mm di diametro.

La polvere sahariana viene trasportata dalle forti correnti in quota anche per migliaia di chilometri. Affinché possa sollevarsi però è necessario che nelle zone d’origine ci siano intense correnti convettive.

Nei prossimi giorni, stando alle ultime uscite dei modelli, la concentrazione di polvere del deserto in atmosfera sarà notevole con punte anche oltre i 3000 mgr/m2 sull’Italia. Questo comporterà ancora fino all’inizio della prossima settimana cieli dal colore giallo pallido o rossastro specialmente al Centro-Sud.

Per quanto riguarda invece il deposito al suolo di tali polveri ne abbiamo di due tipi: il deposito secco e il deposito umido.

Il primo è meno rilevante e interesserà soprattutto il Sud Italia. Il secondo è quello che si verifica con le precipitazioni e sarà più importante prima sulle regioni del Nord e poi anche su quelle del Centro dove sono attese deboli precipitazioni entro lunedì 18 maggio. Durante la prossima settimana ancora qualche pioggia con presenza di polvere sahariana al suo interno poi lo spostamento della goccia fredda verso est dovrebbe ripulire l’aria anche sul Mediterraneo centrale.

di Francesco Cibelli, Centro meteo italiano, per greenreport.it